Depressione ereditaria?

Egregi e veracemente stimati dottori,

mia madre era donna molto onesta, di sensibilità alta e di rara sagacia: si è suicidata.

I professionisti da me consultati asseriscono con fastidiosa convinzione che anche io abbia ereditato lo stato depressivo di mia madre, di cui condivido le pregevoli doti.

Mi fa soffrire sentire i commenti volgarissimi dei miei coetanei al passaggio di una bella ragazza come parimenti mi vengono le lacrime agli occhi quando vengo a sapere di essere considerato uno scemo da chi si dichiara 'amico' perchè rinucio ad un acquisto per fare un dono agli altri.
Pur essendo un ragazzo dallo splendido aspetto in una ragazza guardo incantato lo sguardo romantico e non dalla cinta in giù.
Pur essendo intelligentissimo non approfitto degli altri seguendo una mia modesta massima oggi molto evasa "se puoi, non sempre devi".

Perchè un ragazzo come si deve non si trova bene nel microcosmo giovanile contemoraneo?
Ammetto di essere molto coraggioso nell'aver rispetto: infatti, ogni volta che sento i miei colleghi trattarsi come objectum, cerco di far capir loro quanto sia impotante per un amico darsi all'Altro e non pretendere.

Possibile che la furbizia sia considerata una virtù e la saggezza una palla al piede?

Sono consapevole di esser dovuto crescere in fretta ma non penso di pretendere molto se chiedo di non incontrare più ragazze che si offrono subito perchè si considerano oggetti depersonalizzati bensì vorrei incontrare una donna con il coraggio di usare il cuore, unico strumento di amore e quind forza.

Quando invito gli altri a vedere ad esempio l'Ispettore Derrick, che mi commuove tantissimo per la forte vena etica che percorre ogni sua puntata, mi ridono in faccia.

Non penso di essere così malato come dice il mio psichiatra ma mi sembra tanto, per converso, che le poche persone serie di oggi siano viste come aliene, lasciate sole ad ammalarsi.

Una frase di chi mi dovrebbe curare: "non deve dare tanto affetto e quindi pretenderlo; non ce ne è bisogno, faccia ciò che deve e basta".

Grazie di cuore, non sapete quanto Vi stimo per il fatto di avermi dedicato il Vostro tempo; per ciò che mi concerne Vi posso dedicare un pensiero affettuso che tengo per me, visto che questa richiesta sarà leggibile da tutti.

In fede
Dr. L.G
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Gentile signore,

raramente si leggono richieste di consulto cosi' profonde e toccanti.
Prendiamo in considerazione il problema dell'ereditarieta'.
Al di la' delle convinzioni di molti colleghi, ritengo opportuno prendere in considerazione la multifattorialita' della depressione, in cui si incontrano fattori 'genetici' (per i quali dubito molto') e fattori ambientali, che sono quelli che favoriscono determinati stati d'animo a seguito degli eventi che accadono, normalmente, di giorno in giorno.
Per questo motivo non ritengo di poter parlare di eredita' dello stato depressivo.
Sicuramente pero' il suo modello di vita, fino a quando e' stata in vita, era di riferimento per Lei.

Fa menzione anche di psichiatri e di un suo psichiatra, non specifica se attualmente ha in atto un trattamento psicoterapeutico o psicofarmacologico.

Credo che per Lei, il trattamento da intraprendere sia quello della psicoterapia possibilmente ad orientamento psicoanalitico, per poter comprendere bene tutti questi eventi che descrive nella sua richiesta di consulto.

Spero di esserle stato di aiuto
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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[#2]
Psichiatra, Psicoterapeuta attivo dal 2002 al 2020
Psichiatra, Psicoterapeuta
Egregio signore

Ho letto e riletto la sua lettera, ma non credo di avere capito il suo problema, nè per quale motivo lei è in cura da uno psichiatra.
Lei appare come una persona sensibile ed onesta, molto ricca interiormente e con grande desiderio di donare e fare felici gli altri. Se questa è una malattia, compiango i sani.
Capisco comunque che per una persona fatta come lei il rapportarsi con gli altri deve essere spesso difficile, fonte di sofferenza e talora di tristezza, anche se sono convinto che i motivi di gioia, per quanto forse non frequenti e da lei non sempre notati, non debbano mancarle
Possibile che non abbia mai incontrato un amico che non l'abbia stimata o non abbia apprezzato i suoi doni? Possibile che non abbia mai trovato una donna che non si considerasse solo un oggetto sessuale? Possibile che veramente tutti la consederino scemo?
Se veramente è stato così devo dedurre che lei sia veramente molto giovane ed abbia vissuto sino ad ora in un ambiente fortemente svantaggiato. D'accordo, molti giovani di oggi sono cinici e privi di valori, ma fortunatamente non tutti e neanche la maggioranza (mi creda, ne conosco molti) e per quanto il romanticismo non vada più tanto di moda vi sono tante donne che hanno un cuore dolce ed un sogno di tenerezza nascosto magari sotto un aspetto aggressivo e mascolino.
Forse il problema allora non è tanto in lei quanto nelle persone che frequenta ed è la relazione con loro che la fa soffrire. In questo caso dovrebbe allora cercare altrove, frequentare gente diversa, avere nuove e diverse esperienze.
Cerchi intorno, si guardi in giro e, sopratutto, non perda mai la speranza.
E non si lasci condizionare da cose come l'ereditarietà della depressione: la depressione è un evento complesso che, come dice il dottor Ruggiero, ha una origine multifattoriale. Se ereditarietà c'è (e la prego di notare il SE) questa è costituita da una maggiore sensibilità agli eventi della vita che potrebbero portarla ad un maggior grado di sofferenza rispetto agli altri, ma non certo ad una condanna ineluttabile ad avere una malattia che comunque oggi si può abbastanza facilmente curare.
Lasci perdere tali faccende, dunque, si guardi intorno e cerchi di vivere la sua vita al meglio.

Le faccio i miei più sinceri auguri

Santo Cerfeda
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