Tempistica farmaci

Buon giorno egregi dottori. Fino a circa due mesi fa andavo da uno psichiatra ed assumevo la seguente terapia: en 1mg tre volte al giorno, anafranil 75mg e solian 100mg. Il mio problema riguardava ansia e pensiero ossessivo relativo a preoccupazioni di ogni sorta. Ad un certo punto mi sono rivolto ad un'altra specialista, appartenente un centro di salute mentale della mia città, poiché, fatti gli esami del sangue dal medico di base, risultavano dei valori di prolattina altissimi (oltre 1500) e dei valori del fegato anche un pò "sballati".
D'accordo con la terapista, visto che mi sentivo bene, ho tolto dapprima il solian senza grossi problemi, poi dimezzato l'anafranil e cominciato a scalare l'en in gocce.
Quando ho cominciato a scendere con l'anafranil sotto i 37,5 mg sono cominciati seri problemi d'ansia e depressione. Pensando fossero dovuti al calo del farmaco ho continuato, fino ad azzerare l'anafranil e rimanendo con poco en (0,5mg x3).
Risultato: ad un certo punto l'ansia è stata così forte che non uscivo più di casa.
Allora, tornato dalla nuova specialista, dopo due settimane, mi è stato diagnosticato un disturbo d'ansia generalizzato e depressione e mi è stata data una nuova terapia (circa 2 settimane e mezzo fa):
en 2mg x3 volte al dì
efexor 75mg la mattina
lyrica 75 2 volte al dì
olanzapina 5mg.
Dal giorno dopo l'ansia si è azzerata e si è manifestata una depressione di livello "medio".
Poi ho avuto una forte influenza ed ho sospeso l'olanzapina per 5/6 giorni poiché mi affaticava molto.
Guarito dall'infuenza pochi giorni fa, la depressione è schizzata alle stelle, soprattutto il mattino appena sveglio.
Consultata la mia psichiatra allora abbiamo deciso da ieri di alzare l'efexor a 150mg e riprendere l'olanzapina. Quest'ultima secondo lei dovrebbe aiutarmi per i problemi d'umore (effettivamente questa mattina sono più intontito ma meno depresso).
Siccome sto facendo un dottorato di ricerca all'università e la mia professoressa si informava sui tempi di rientro, ecco qualche domanda:
1) quanto ci vorrà teoricamente perché l'efexor 150mg e l'olanzapina 5mg (entrambi che prendo da ieri) facciano il loro effetto "completo" e mi stabilizzino?
2) a voi risulta che questi due farmaci si combinino in modo "positivo" per la depressione come mi è stato detto?
3) l'intontimento dovuto all'olanzapina si affievolirà col tempo?
Vi ringrazio anticipatamente della disponibilità.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non si è capita una cosa: la prolattina era alta, e quindi il solian è stato ridotto. Ma perché invece è stato tolto anche il resto, è evidente che c'è stato un peggioramento, è rimasto senza terapia...

"D'accordo con la terapista, visto che mi sentivo bene, "..questa è la parte più assurda, visto che si sentiva bene toglie la cura, con quale prospettiva se non di star di nuovo male... ? O quantomeno è una delle possibilità più logiche, per cui una volta che in effetti si verifica, perché cambiare l'antiossessivo e non ripristinarlo ?

In altre parole, perché una cura tutta diversa se il problema era solo la prolattina ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
L'anafranil andava cambiato ha detto la mia psichiatra perché anche quello alzava i livelli di prolattina. Inoltre mi provocava forte sudorazione continua e attacchi di tachicardia.
Era un farmaco difficile da sopportare quindi si è pensato di sostituirlo con un altro più moderno che desse meno effetti collaterali...
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Utente
Utente
Inoltre la cura è stata cambiata poiché secondo la nuova psichiatra le ossessioni, di solito a carattere persecutorio, erano dovute ad un innalzamento ciclico dell'ansia che mi portava da una posizione nevrotica ad una semi-psicotica (citando la teoria della Klein da una posizione depressiva ad una schizoparanoide). Quindi lei ha optato più per una cura dell'ansia generalizzata. Il problema è che poi è emersa la depressione..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

La psicosi o c'è o non c'è. Va e viene, ma se c'è c'è. La Klein era una seguace della teoria psicanalitica, teoria non biologica della mente. C'entra poco con la psichiatria medica. L'ansia non produce alcunché, stiamo parlando di manifestazioni, le manifestazioni sono un risultato, non qualcosa che produce qualcos'altro. Quindi queste interpretazioni sulle dinamiche dei sintomi, oltre a non essere comprensibili (il cervello genera i sintomi, non i sintomi generano altri sintomi come in alcune "visioni" non biologiche della mente).

I livelli di prolattina sono tipicamente innalzati dal solian. L'anafranil non tipicamente, direi quasi mai. Non si capisce come fare a distinguere tra i due se si sospendono contemporamente.
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Utente
Utente
Capisco. Grazie della risposta. Dunque, essendo la mia diagnosi disturbo d'ansia generalizzata (con pensieri ossessivi che si manifestano se l'ansia stessa non è "sotto controllo") + depressione, le chiederei ancora una risposta alle 3 domande fatte all'inizio sulla tempistica ed efficacia dei farmaci che mi sono stati dati relativamente alla depressione, calcolando che l'ansia è stata "tappata" efficacemente.
Ringrazio di nuovo anticipatamente per le risposte dott.Pacini
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Le domande che pone sono semplicemente domande sul futuro, non c'è risposta. Sono tutti "vedremo", "si vedrà", "può essere", il che riporta semplicemente al fatto che appunto sono decisioni o prove che fa il suo medico.

L'unica osservazione sta nel fatto che questo passaggio da una cura che funzionava ad un'altra più complicata avviene secondo una linea che non si comprende chiaramente (toglie anafranil, senza sapere se - come non è probabile - alterasse la prolattina, e poi lo cambia con un farmaco diverso che è tutto da valutare).