Ansia, vertigini, sbandamenti, brividi e altri disturbi invalidanti

Gentile dottore,

ho già scritto in altre sezioni ma questa al momento mi sembra la più appropriata.

Da qualche mese ho dei problemi di salute invalidanti che stanno compromettendo la qualità della mia vita.

Dopo avere attribuito la causa a un problema gastrico, mi sto soffermando sull'aspetto psicologico.

Tutto è cominciato l'anno scorso con forti attacchi di tachicardia che mi hanno portato a fare esami cardiologici (EGC), risultati negativi. Erano probabilmente attacchi di panico.

Poi sono cominciati i problemi allo stomaco. Ho eseguito una gastroscopia, esito: cardias incontinente. Forse non sufficiente per spiegare tutti i miei problemi.

Visti i miei sintomi, il mio curante mi ha consigliato di richiedere un consulto psicologico: ultimamente i miei sintomi sono peggiorati e provo spesso un senso di profonda stanchezza associata a brividi e spossatezza, come se avessi la febbre alta (ma con temperatura corporea assolutamente normale).

Al lavoro, molto spesso in tarda mattinata, avverto capogiri, senso di sbandamento, brividi, lieve nausea, rossore in viso e stanchezza estrema, che sfocia in un senso di distacco dalla realtà davvero brutto. Questi sintomi cominciano in modo graduale fino a quando non raggiungono un picco. Ho avuto anche episodi di formicolii e insensibilità agli arti e ho spesso mani e naso gelidi. I problemi aumentano in contesti sociali, come durante i pasti con altre persone (forse per la paura di stare male davanti a tutti): in queste situazioni manifesto spesso vertigini e un forte senso di ansia, mi si chiude lo stomaco (io che normalmente mi strafogo di cibo) e a volte ho delle lievi sensazioni di svenimento e mancamento.

Ho notato inoltre che il minimo stress sul lavoro mi manda ko, scatenando in poco tempo i sintomi sopra citati e arrecandomi gravi difficoltà di concentrazione

A volte mi sembra di perdere del tutto il contatto con la realtà e la lucidità, in altri momenti invece mi sento perfettamente bene e normale (come ad esempio dopo aver fatto qualcosa di rilassante, come immergersi nella visione di un film)

Da bambino avevo avuto un paio di episodi di de-realizzazione, in cui mi ero svegliato nel panico con la sensazione di non essere realmente "dentro" il mio corpo. Non so se questo può essere utile da sapere.

A volte l'ansia (o presunta tale) mi accompagna con un persistente senso di malessere e lieve nausea (che non mi impedisce comunque di mangiare) e di disagio generale. Per questo motivo sto riducendo la mia vita sociale.

Secondo lei potrebbe anche trattarsi di una sorta di accumulo di stanchezza e esaurimento? O una depressione latente? (Spesso non riesco neanche a dormire bene)

Ripeterò gli esami del sangue (già fatti lo scorso anno, perfetti). Secondo lei sarebbe più opportuno rivolgersi a uno psicologo, psichiatra o neurologo?

Al momento sto prendendo solo Valpinax e antiacidi

Grazie in anticipo per la disponibilità (e scusi in anticipo per la prolissità)
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17
E' evidente che lei sta iniziando a porsi il problema in modo corretto, ma non possiamo rispondere alle sue esigenze in modo completo online, anche se volessimo.
Le propongo di andare da uno psichiatra dal vivo, per valutare l'uso di farmaci ed una psicoterapia, da parte dello stesso psichiatra o di uno psicologo.
Ripetere gli esami è sinceramente, pletorico.

Dr. Manlio Converti

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