Attacchi di panico e farmaci
Salve,
sono un ragazzo di 24 anni, da sempre molto ansioso per via della situazione familiare difficile (rapporto molto complicato con mio padre) e penso anche per basi genetiche (mio padre mia zia e mia nonna hanno sofferto di attacchi di panico e depressione per molti anni), e da quando mi sono lasciato con la mia ragazza ho cominciato ad avere degli attacchi di panico sporadici anch'io (in 4 mesi ne ho avuti 5, 2 diurni e 3 notturni, anche se molto "leggeri"), il primo l'ho avvertito il giorno dopo che ho deciso di lasciare la mia ragazza. La mia ansia da quel momento è aumentata e durante il giorno non mi sento mai rilassato, ma sempre in "allerta".
Così mi sono rivolto a uno psicologo psicoterapeuta dal quale sono in cura da dicembre che mi sta aiutando ad affrontare diversamente i miei problemi facendomi fare anche esercizi di rilassamento che, devo ammettere, al momento funzionano.
La mia domanda ora è: secondo il vostro punto di vista di medici, sarebbe il caso di rivolgersi anche a uno specialista per l'assunzione dei farmaci? io sono sempre stato contrario per via della possibile "dipendenza" e di altri effetti collaterali ed è per questo che mi sono rivolto a uno psicologo ma non so se possa bastare.
Seconda domanda: a settembre ho smesso di fare sport (palestra e piscina) e quindi fisicamente non "scarico" più, perché volevo concentrarmi esclusivamente sugli impegni universitari (mi mancano pochi esami). Esercizi di rilassamento, psicoterapeuta e sport che ricomincerò a breve potranno risolvere il mio problema o come scrivevo prima, è una situazione in cui dovrei aiutarmi con i farmaci?
Grazie
sono un ragazzo di 24 anni, da sempre molto ansioso per via della situazione familiare difficile (rapporto molto complicato con mio padre) e penso anche per basi genetiche (mio padre mia zia e mia nonna hanno sofferto di attacchi di panico e depressione per molti anni), e da quando mi sono lasciato con la mia ragazza ho cominciato ad avere degli attacchi di panico sporadici anch'io (in 4 mesi ne ho avuti 5, 2 diurni e 3 notturni, anche se molto "leggeri"), il primo l'ho avvertito il giorno dopo che ho deciso di lasciare la mia ragazza. La mia ansia da quel momento è aumentata e durante il giorno non mi sento mai rilassato, ma sempre in "allerta".
Così mi sono rivolto a uno psicologo psicoterapeuta dal quale sono in cura da dicembre che mi sta aiutando ad affrontare diversamente i miei problemi facendomi fare anche esercizi di rilassamento che, devo ammettere, al momento funzionano.
La mia domanda ora è: secondo il vostro punto di vista di medici, sarebbe il caso di rivolgersi anche a uno specialista per l'assunzione dei farmaci? io sono sempre stato contrario per via della possibile "dipendenza" e di altri effetti collaterali ed è per questo che mi sono rivolto a uno psicologo ma non so se possa bastare.
Seconda domanda: a settembre ho smesso di fare sport (palestra e piscina) e quindi fisicamente non "scarico" più, perché volevo concentrarmi esclusivamente sugli impegni universitari (mi mancano pochi esami). Esercizi di rilassamento, psicoterapeuta e sport che ricomincerò a breve potranno risolvere il mio problema o come scrivevo prima, è una situazione in cui dovrei aiutarmi con i farmaci?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
esistono molti farmaci che possono aiutare a risolvere i problemi legati ad un disturbo d'ansia e da attacchi di panico.
Tra l'altro il rischio di dipendenza in realtà riguarda solo pochi di essi.
Tuttavia non è sempre indispensabile assumerli.
La valutazione andrebbe fatta in base all'efficacia dei trattamenti che sta seguendo (psicoterapia su tutti) e agli obiettivi che vuole raggiungere (per esempio la velocità d'azione).
Per prendere questa decisione potrebbe parlarne con il suo attuale terapeuta e se lo ritiene necessario consultare uno psichiatra per una valutazione diretta ed un consiglio specifico per quanto riguarda la sua condizione.
Cordiali saluti,
esistono molti farmaci che possono aiutare a risolvere i problemi legati ad un disturbo d'ansia e da attacchi di panico.
Tra l'altro il rischio di dipendenza in realtà riguarda solo pochi di essi.
Tuttavia non è sempre indispensabile assumerli.
La valutazione andrebbe fatta in base all'efficacia dei trattamenti che sta seguendo (psicoterapia su tutti) e agli obiettivi che vuole raggiungere (per esempio la velocità d'azione).
Per prendere questa decisione potrebbe parlarne con il suo attuale terapeuta e se lo ritiene necessario consultare uno psichiatra per una valutazione diretta ed un consiglio specifico per quanto riguarda la sua condizione.
Cordiali saluti,
Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat
[#2]
Ex utente
perfetto, grazie. Il punto è che non ho mai avuto un vero e proprio attacco di panico che si può definire "grave" PER ORA, con corse in ospedale, ecc.. ma soltanto malessere fisico e sensazione di angoscia e di morte per 10 o 20 minuti. E non capisco se sono soltanto i primi sintomi che poi tendono a peggiorare se non si interviene in fretta oppure se, non essendo appunto così gravi, si possono affrontare nel tempo non ricorrendo ai farmaci.
[#3]
Capisco i suoi dubbi.
D'altro canto non è possibile fornirle una risposta circostanziata in questa sede.
Come suggerito precedentemente, a mio parere potrebbe parlarne con il suo terapeuta e, se questo non bastasse a risolvere del tutto le sue perplessità, potrebbe poi consultare uno psichiatra che le dia un parere dopo averla visitata.
Cordiali saluti,
D'altro canto non è possibile fornirle una risposta circostanziata in questa sede.
Come suggerito precedentemente, a mio parere potrebbe parlarne con il suo terapeuta e, se questo non bastasse a risolvere del tutto le sue perplessità, potrebbe poi consultare uno psichiatra che le dia un parere dopo averla visitata.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 29/01/2015.
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