Stress, dipendenza da cibo, amenorrea e stanchezza.
Gentili Dottori,
Sono una ragazza di 26 anni con trascorsi non troppo felici alle spalle; non voglio annoiare nessuno, visto che storie come la mia sono "parecchie" e non sta al "passato" darmi una soluzione... Dirò solo che fin da piccola ho preso il vizio di mangiare leccornie soprattutto quando sto male psicologicamente. Tuttora il cibo mi supporta giorno per giorno, mi aiuta a non cadere ancora di più nella depressione e nel senso di vuoto che comprime giornalmente i miei confini di normalità. Pensare al cibo mi permette di superare meglio i momenti di stress e mi permette di eliminare le angoscie e la stanchezza. Con questo ragionamento sono sempre stata grassa e, anche se ho fatto innumerevoli diete anche con successo, ora sono tornata all'apice: 93 chili suonati! (per 1,65 di altezza)... Dopo alcuni traumi (la morte di mio nonno, ecc.) la mia forza di volontà è calata a dismisura e non sopporto più di 3 settimane di dieta.. che identifico con una tortura inaudita. Mi sto mantenendo dal comprare scifezze al supermercato, ma nemmeno riesco a mangiare poco. Per concludere, ultimamente sono molto.. sempre stanca, ho giramenti di testa e momenti di depressione... e non ho il ciclo da 2 anni e mezzo, pur non avendo patologie evidenti.
Che posso fare?
Una terapia farmacologica può aiutarmi a combattere la depressione che mi prende se mangio poco?
Infine: l'amenorrea può dipendere dal mio stato psicologico?
Grazie mille!
Sono una ragazza di 26 anni con trascorsi non troppo felici alle spalle; non voglio annoiare nessuno, visto che storie come la mia sono "parecchie" e non sta al "passato" darmi una soluzione... Dirò solo che fin da piccola ho preso il vizio di mangiare leccornie soprattutto quando sto male psicologicamente. Tuttora il cibo mi supporta giorno per giorno, mi aiuta a non cadere ancora di più nella depressione e nel senso di vuoto che comprime giornalmente i miei confini di normalità. Pensare al cibo mi permette di superare meglio i momenti di stress e mi permette di eliminare le angoscie e la stanchezza. Con questo ragionamento sono sempre stata grassa e, anche se ho fatto innumerevoli diete anche con successo, ora sono tornata all'apice: 93 chili suonati! (per 1,65 di altezza)... Dopo alcuni traumi (la morte di mio nonno, ecc.) la mia forza di volontà è calata a dismisura e non sopporto più di 3 settimane di dieta.. che identifico con una tortura inaudita. Mi sto mantenendo dal comprare scifezze al supermercato, ma nemmeno riesco a mangiare poco. Per concludere, ultimamente sono molto.. sempre stanca, ho giramenti di testa e momenti di depressione... e non ho il ciclo da 2 anni e mezzo, pur non avendo patologie evidenti.
Che posso fare?
Una terapia farmacologica può aiutarmi a combattere la depressione che mi prende se mangio poco?
Infine: l'amenorrea può dipendere dal mio stato psicologico?
Grazie mille!
[#1]
Gentile utente,
la valutazione del suo disturbo e' multidisciplinare.
Infatti, lo psichiatra puo' aiutarla a risolvere le problematiche "depressive" ma altri specialisti come l'endocrinologo, il ginecologo, il dietologo, la possono aiutare a migliorare gli altri aspetti.
Infatti, l'amenorrea puo' essere sintomo di altre problematiche che vanno indagate.
Certamente un trattamento farmacologico, prescritto dallo psichiatra al quale si rivolgera', potra' aiutarla.
I trattamenti pero' vanno prescritti da un medico a seguito di una valutazione specifica, in quanto e' necessario innanzitutto porre una diagnosi a questo suo stato per poi avere il migliore trattamento possibile.
la valutazione del suo disturbo e' multidisciplinare.
Infatti, lo psichiatra puo' aiutarla a risolvere le problematiche "depressive" ma altri specialisti come l'endocrinologo, il ginecologo, il dietologo, la possono aiutare a migliorare gli altri aspetti.
Infatti, l'amenorrea puo' essere sintomo di altre problematiche che vanno indagate.
Certamente un trattamento farmacologico, prescritto dallo psichiatra al quale si rivolgera', potra' aiutarla.
I trattamenti pero' vanno prescritti da un medico a seguito di una valutazione specifica, in quanto e' necessario innanzitutto porre una diagnosi a questo suo stato per poi avere il migliore trattamento possibile.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Ex utente
Grazie mille per la veloce risposta...
Più che altro ho letto un articolo, proprio sulle pagine di questo sito, in cui sembra non esserci soluzione al mio problema (mio e di tante altre persone).
Infine... non riesco a comprendere il confine tra "depressione" propriamente detta, che ti prende in qualsiasi momento risucchiando la tua forza vitale, e la tristezza, la disperazione e l'angoscia che ti prendono a causa di morte, problemi più o meno gravi e paura che accada sempre qualcosa di peggiore.
Sono cosciente di essere depressa, però questo stato è evidente quando le cose si mettono male.. raramente quando sto "bene". Quindi: sarà davvero una patologia? Oppure è semplicemente che ormai le persone sensibili non possono più vivere bene in un mondo dove esistono solo problemi, discriminazioni, precarietà e ingiustizie?
Avolte penso che la cura adatta per me sia diventare "indifferente"... ma non penso esistano terapie a riguardo. E qui subentra il cibo, il vizio in genere.. forse l'unico modo per fuggire dalla realtà se non ci piace e non riusciamo ad affrontarla.
Mi dica, secondo lei, se un supporto psichiatrico può far fronte anche a queste mie problematiche caratteriali, oltre che alimentari.
Grazie, di nuovo.
Più che altro ho letto un articolo, proprio sulle pagine di questo sito, in cui sembra non esserci soluzione al mio problema (mio e di tante altre persone).
Infine... non riesco a comprendere il confine tra "depressione" propriamente detta, che ti prende in qualsiasi momento risucchiando la tua forza vitale, e la tristezza, la disperazione e l'angoscia che ti prendono a causa di morte, problemi più o meno gravi e paura che accada sempre qualcosa di peggiore.
Sono cosciente di essere depressa, però questo stato è evidente quando le cose si mettono male.. raramente quando sto "bene". Quindi: sarà davvero una patologia? Oppure è semplicemente che ormai le persone sensibili non possono più vivere bene in un mondo dove esistono solo problemi, discriminazioni, precarietà e ingiustizie?
Avolte penso che la cura adatta per me sia diventare "indifferente"... ma non penso esistano terapie a riguardo. E qui subentra il cibo, il vizio in genere.. forse l'unico modo per fuggire dalla realtà se non ci piace e non riusciamo ad affrontarla.
Mi dica, secondo lei, se un supporto psichiatrico può far fronte anche a queste mie problematiche caratteriali, oltre che alimentari.
Grazie, di nuovo.
[#3]
Innanzitutto, mi dica per favore il link dell'articolo sul sito in modo da capire bene se effettivamente puo' esserci stato un fraintendimento.
Si deve anche capire se lei non sia entrata in un circolo vizioso, tipo disturbo alimentare, oppure sia la depressione a muovere tutti i disturbi.
Ad ogni modo, in genere il supporto psichiatrico inquadrando bene la questione puo' porre soluzioni che possono portare ad una risoluzione delle sue problematiche.
Si deve anche capire se lei non sia entrata in un circolo vizioso, tipo disturbo alimentare, oppure sia la depressione a muovere tutti i disturbi.
Ad ogni modo, in genere il supporto psichiatrico inquadrando bene la questione puo' porre soluzioni che possono portare ad una risoluzione delle sue problematiche.
[#4]
Ex utente
Ecco il link: (spero di aver frainteso)
https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/
Sicuramente, oltre a quello del cibo, ho molti altri disturbi più o meno gravi, come una contraddizione perenne che mi attanaglia ogni giorno e che mi fa sentire inadeguata con gli altri... (il sovrappeso non aiuta).
C'è in me il desiderio di normalità come il desiderio di filosofeggiare, di pormi domande, di essere più complessa e sensibile di altre persone, di pormi scopi e ambizioni anche al di là delle mie possibilità... Poi lo scontrarsi contro l'ignoranza degli altri, contro la mancanza di tatto e di istruzione, di comprensione.. di certo non aiuta e provoca la depressione che mi porto dentro per cause di natura affettiva in primis.
https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/
Sicuramente, oltre a quello del cibo, ho molti altri disturbi più o meno gravi, come una contraddizione perenne che mi attanaglia ogni giorno e che mi fa sentire inadeguata con gli altri... (il sovrappeso non aiuta).
C'è in me il desiderio di normalità come il desiderio di filosofeggiare, di pormi domande, di essere più complessa e sensibile di altre persone, di pormi scopi e ambizioni anche al di là delle mie possibilità... Poi lo scontrarsi contro l'ignoranza degli altri, contro la mancanza di tatto e di istruzione, di comprensione.. di certo non aiuta e provoca la depressione che mi porto dentro per cause di natura affettiva in primis.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 8.1k visite dal 02/09/2008.
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Approfondimento su Amenorrea
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