Zyprexa in schizofrenia, diabete e polivascuolopatia arteriosclerosi

Buongiorno, mio padre affetto da schizofrenia paranoia è attualmente, da molti anni, in terapia con zyprexa.

Nell'ultimo anno gli è stato diagnosticato diabete di tipo II, polivasculopatia arterosclerotica (arterie femorali, arterie carotidee, arteria succlavia). Inoltre è da molti anni iperteso.

Leggendo in rete ho scoperto che zyprexa aumenta il rischio di diabete fungendo da iperglicemizzante ed accidenti vascolari.
Ho letto anche che negli USA sono in corso molte cause di risarcimento per l'omissione nei foglietti indicativi di tali possibile effetti collaterali.

Vorrei, gentilmente sapere, se è corretto mantenere in terapia questo farmaco in un paziente polivasculopatico.
Esistono delle linee guida a cui gli psichiatri devono fare riferimento per la prescrizione di questo farmaco? Se si, cosa dicono in merito?

Il farmaco è controindicato nei pazienti polivascuolopatici e diabetici? Il foglietto illustrativo è abbastanza generico e non impone assoluta controindicazione.

Ringrazio anticipatamente per eventuali risposte.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

Lei non specifica l'eta' di suo padre.
La variazione di un farmaco e' dipendente non solo dalla presenza di effetti collaterali ma anche dalla possibilita' di introdurre un trattamento valido che abbia la stessa efficacia della terapia attualmente in atto.

L'unica patologia per la quale sarebbe possibile variare Zyprexa e' la presenza di diabete, ma la disponibilita' di altri farmaci di uguale classe e' piuttosto limitata.
Gli accidenti vascolari non sono riferiti a polivasculopatia arterosclerotica, la cui insorgenza puo' essere indipendente dall'uso di Zyprexa.


Il foglietto illustrativo di Zyprexa e' tra i piu' chiari e comprensibili.

Attualmente il Ministero della Salute impone delle attenzioni prescrittive a pazienti di alcune fasce di eta' che non abbiano fatto uso di antipsicotici atipici precedentemente.

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Mio padre ha 58 anni, è in terapia con zyprexa da tantissimi anni, è un polivasculopatico, presenta arterie femorali superficiali occluse bilateralmente, arteria carotide interna sx stonotica al 50% e severa stenosi dell'arteria succlavia dx. Il circolo coronarico non è stato indagato perchè asintomatico.

Inoltre è affetto da diabete mellito, in terapia ipoglicemizzante orale, è sovrappeso BMI=30, ovviamente dislipidemico in terapia che sembra essere efficace con statine.

Gentile Dr. Ruggiero, lei ha scritto:

"Gli accidenti vascolari non sono riferiti a polivasculopatia arterosclerotica, la cui insorgenza puo' essere indipendente dall'uso di Zyprexa."

Cosa significa? Perchè gli accidenti vascolari non sono riferiti a polivasculopatia arterosclerotica? L'aterogenesi è la base degli IMA e degli STROKE.

In un 58enne con un quadro vascolare e metabolico di questo tipo, praticamente di un 80enne, credo che sia importantissimo curare il diabete! Il diabete riduce notevolmente l'aspettativa di vita! Cioè incrementa la mortalità!

Per cui, ci sono controindicazione di zyprexa?
Inoltre ci sono delle linee guida per la prescrizione di questo farmaco? Può essere iperglicemizzante, ma lo si può dare comunque in diabete o vi è controindicazione??
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

lei riferisce polivasculopatia agli arti mentre non e' accertata finora la presenza di una vasculopatia per organi di riferimento (cervello e cuore).

Ad ogni modo e' la presenza di dismetabolismi responsabile della polivasculopatia e non l'uso di Zyprexa, il quale invece puo' essere responsabile di un aumento della glicemia e dell'aumento di peso.

Tali aumenti pero' devono essere contestualizzati sul paziente, infatti l'attivita' fisica moderata e una dieta specifica hanno permesso di valutare una riduzione della glicemia e del BMI in pazienti utilizzatori di zyprexa.
Come ben dice, deve essere curato il diabete prima di considerare una variazione di trattamento.
Non vi sono appunto controindicazioni all'uso di Zyprexa nell'iperglicemia, ma tutte le valutazioni devono essere sempre fatte in virtu' dei benefici che si possono ottenere usando Zyprexa e dei "danni" che ne possono conseguire non usando piu' Zyprexa.
Oltretutto anche gli altri antipsicotici possono comportare iperglicemia.


Gli psichiatri di suo padre cosa hanno detto rispetto a questo problema?
[#4]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentili medici,

mi sembra di capire allora che non vi è controindicazione assoluta all'utilizzo di zyprexa in pazienti diabetici e polivasculopatici, ma che la prescrizione è affidata al medico curante che ne valuta i benefici/rischi.

Potrebbe indurre iperglicemia e incremento ponderale, come gli altri antipsicotici atipici, me non è controindicato in diabetici.

Mi sono allarmato leggendo questo articolo pubblicato dal new york times, http://www.nytimes.com/2006/12/17/business/17drug.html, e tanti altri articoli in cui si sostiene che zyprexa aumenti il rischio di diabete e il rischio cardiovascolare.

Mi chiedo se ci può essere un fondamento?

Parlerò certamente con lo psichiatra curante, che attualmente ritiene compatibile la terapia in atto con le condizione cardiovascolari asserite.
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,
in effetti lo zyprexa è un farmaco problematico in pazienti con disturbi metabolici, perché produce modificazioni nello stesso senso del diabete.
Pertanto nella mia pratica scelgo di solito altre alternative in presenza di diabete o familiarità importante per diabete. Visto che il paziente in questione è già in cura con zyprexa per una malattia altrettanto grave, direi che è il caso di considerare la possibilità di introdurre un farmaco diverso, non da un giorno all'altro. Quale (anche in base a cosa ha già provato) deve deciderlo lo specialista di riferimento.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#6]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentili medici,

ringrazio per l'interessamento, ma mi chiedo ancora se esistono linee guida utilizzate a livello nazionale ed internazione a cui i medici si DEVONO affidare evitando così che la prescrizione di questo farmaco o di altri farmaci in pazienti dismetabolici derivi solo dalla prudenza del medico, quindi dall'attitudine del medico a non considerare potenziali effetti mortali a lungo termine anche se non riconosciuti sperimentalmente dalle case farmaceutiche a dagli organi competenti.

Cioè come è possibile che uno psichiatra lo prescriva ed un altro invece ha perplessità sul prescriverlo?

La medicina non è una scienza esatta, ma i trattamenti terapeutici vengono disciplinati da linee guida.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

la valutazione di prescrizione e' sempre demandata al medico che visita la cui valutazione rischi/benefici e' superiore a qualsiasi considerazione in merito.
Ad ogni modo gli effetti non sono considerati mortali e deve essere solo tenuta cautela nei dismetabolismi.

Se gli effetti fossero mortali il farmaco verrebbe tolto dal commercio.

Visto che suo padre e' in trattamento da molti anni, ritengo molto difficile l'introduzione di un nuovo farmaco, il tentativo puo' essere fatto secondo la scelta del curante ed anche su vostra richiesta (sua ma soprattutto di suo padre).
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