Durata trattamento citalopram ed effetti collaterali
Buongiorno,
vi scrivo per avere alcune informazioni sulla terapia a base di Citalopram 20 mg (1/die) che sto seguendo da 4 settimane dopo un episodio d'attacco di panico e 2 di disturbo d'ansia generalizzato.
Lo specialista che mi ha prescritto la terapia ha fatto cenno alla possibile durata del trattamento, citando le linee guida dell'OMS che raccomandano un periodo minimo di 6 mesi ed un massimo di 2 anni; non essendomi trovato benissimo con questo psichiatra mi sono rivolto ad altri 2 psichiatri-psicoterapeuti per una visita di valutazione ed entrambi mi han prospettato tempi di terapia differenti (secondo uno di loro nella mia condizione non sarebbe necessario proseguire la terapia più di qualche settimana).
Non sono assolutamente intenzionato ad autogestirmi la terapia, sia perchè il farmaco non mi sta dando problemi rilevanti (e non vivo la sua assunzione come una "condanna"), sia perchè so che una terapia più prolungata ha effetti "protettivi" su possibili ricadute del disturbo, ma vorrei capire quale siano in linea di massima (analizzando ovviamente l'evoluzione della situazione clinica) i tempi più corretti da seguire, avendo ricevuto pareri contrastanti.
Infine, ho notato nelle ultime settimane una certa difficoltà a dormire più di 4-5 ore per notte ed un lieve aumento della pressione arteriosa (135/90), mentre son sempre stato normoteso.
Potrebbero essere effetti collaterali del farmaco?
Vi ringrazio molto, arrivederci.
vi scrivo per avere alcune informazioni sulla terapia a base di Citalopram 20 mg (1/die) che sto seguendo da 4 settimane dopo un episodio d'attacco di panico e 2 di disturbo d'ansia generalizzato.
Lo specialista che mi ha prescritto la terapia ha fatto cenno alla possibile durata del trattamento, citando le linee guida dell'OMS che raccomandano un periodo minimo di 6 mesi ed un massimo di 2 anni; non essendomi trovato benissimo con questo psichiatra mi sono rivolto ad altri 2 psichiatri-psicoterapeuti per una visita di valutazione ed entrambi mi han prospettato tempi di terapia differenti (secondo uno di loro nella mia condizione non sarebbe necessario proseguire la terapia più di qualche settimana).
Non sono assolutamente intenzionato ad autogestirmi la terapia, sia perchè il farmaco non mi sta dando problemi rilevanti (e non vivo la sua assunzione come una "condanna"), sia perchè so che una terapia più prolungata ha effetti "protettivi" su possibili ricadute del disturbo, ma vorrei capire quale siano in linea di massima (analizzando ovviamente l'evoluzione della situazione clinica) i tempi più corretti da seguire, avendo ricevuto pareri contrastanti.
Infine, ho notato nelle ultime settimane una certa difficoltà a dormire più di 4-5 ore per notte ed un lieve aumento della pressione arteriosa (135/90), mentre son sempre stato normoteso.
Potrebbero essere effetti collaterali del farmaco?
Vi ringrazio molto, arrivederci.
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Gentile utente,
la durata del trattamento con citalopram deve necessariamente essere stabilita in base alle esigenze individuali.
In linea di massima comunque è sconsigliata un'assunzione inferiore ai 6 mesi perché il tempo non sarebbe sufficiente per ottenere il pieno funzionamento della terapia.
Rispetto agli effetti collaterali, citalopram viene spesso utilizzato alla sera per il suo effetto sedativo che aiuta a riposare meglio. Ciononostante è possibile per qualcuno che il risultato sia differente e in questo caso in genere viene spostata l'assunzione al mattino.
Per quanto riguarda la pressione arteriosa, invece, non dovrebbe essere legata al farmaco.
Cordiali saluti,
la durata del trattamento con citalopram deve necessariamente essere stabilita in base alle esigenze individuali.
In linea di massima comunque è sconsigliata un'assunzione inferiore ai 6 mesi perché il tempo non sarebbe sufficiente per ottenere il pieno funzionamento della terapia.
Rispetto agli effetti collaterali, citalopram viene spesso utilizzato alla sera per il suo effetto sedativo che aiuta a riposare meglio. Ciononostante è possibile per qualcuno che il risultato sia differente e in questo caso in genere viene spostata l'assunzione al mattino.
Per quanto riguarda la pressione arteriosa, invece, non dovrebbe essere legata al farmaco.
Cordiali saluti,
Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 12.3k visite dal 13/01/2015.
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