Pssd terapie - A tutti gli psichiatri

Salve dottori

sono una donna affetta da PSSD (per approfondimenti leggere i miei consulti precedenti), in breve con questi sintomi: incapacità di eccitazione, il corpo non risponde più agli stimoli sessuali di alcun tipo eccitandosi (congestione genitale, tensione sessuale, alta sensibilità genitale). Questo nonostante desiderio sessuale presente. Stimolazione ben poco piacevole. Orgasmo raggiungibile MA in modo meccanico e forzato, senza vero piacere. Molto difficile avere orgasmi multipli come prima dato che non riesco ad avere un "accumulo" di eccitazione da sfogare e dato che non provo piacere. Mi manca tanto la mia sessualità.

Ora vorrei domandare se tra voi qualcuno ha avuto almeno un/a paziente con PSSD e se ha cercato di aiutarlo a trarre giovamento in qualche modo, con qualche farmaco, e l'esito di questi esperimenti.

Io ho già tentato solo con il bupropione e posso dire che, ci sono stati pochi giorni, dopo che ho aumentato la dose da 150 a 300 mg al giorno, in cui avevo notato un recupero a circa il 70% di funzionalità sessuale, ma questo effetto è svanito in pochi giorni fino a essere come se non prendessi bupropione, tornando quindi a quello che chiamerei un 15% di sessualità che mi è rimasta. Quindi dopo altri mesi l'ho tolto. Ci avrei messo la firma per restare a quel recupero parziale e rinunciare al 100%, invece di ricadere in questa mancanza di reattività sessuale e di piacere, che si scontra in modo così orribile con il mio desiderio.

Ora vorrei sapere se non ha funzionato bupropione potrebbe invece funzionare un agonista diretto della dopamina, come ropinirolo?
invece buspirone, che è fuori commercio in italia, potrebbe aiutarmi?
cosa mi dite del sildenafil assunto da donne?
consigli su integratori?

Mi piacerebbe sinceramente trovare qualche medico che oltre a essere a conoscenza della PSSD ne fosse interessato. Oppure, sogno, che una equipe di medici qui in Italia prendesse in serio interesse l'argomento tanto da volerci fare ricerca, come è accaduto proprio di recente a Milano con la Sindrome Post Finasteride (un'altra bella forma di castrazione chimica).

E invece, in Italia, manco un sito medico ufficiale si degna di fare informazione sulla possibilità di PSSD.
Contattando la redazione di un sito farmacologico italiano, mi è stato detto che sarebbe molto importante che i medici facessero pervenire tutte le segnalazioni che vengono fatte dai pazienti relative alle reazioni avverse ed effetti collaterali dei farmaci, e invece questo molto raramente avviene. Quindi io vi prego di fare queste segnalazioni se vostri pazienti vi chiariscono in tutti i modi possibili che un farmaco gli ha causato danni persistenti, non liquidate l'evidenza del vissuto di una persona con "è nella tua testa" "sono i sintomi della tua patologia"...non prendetevi gioco dei pazienti e non fate questa omertà.

Spero qualcuno mi possa dare suggerimenti e se non li vuole dare direttamente a me, lo potrei mettere in contatto con il mio medico.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Non ho ben compreso il senso della sua domanda e il suo collegamento con l'esortazione a parlare del suo disturbo.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Attivo dal 2012 al 2022
Ex utente
grazie per l'approvazione del consulto.

la domanda principale che pongo è se i medici che leggono qui hanno avuto pazienti con PSSD e hanno cercato di aiutarli con qualche trattamento e l'esito che questi trattamenti hanno avuto. o se hanno suggerimenti terapeutici specifici da suggerire al mio medico per la PSSD.

riguardo l'esortazione, è dettata da una mia speranza e allo stesso tempo dalla demoralizzazione che mi dà vedere che la maggioranza dei medici ancora non sa neppure che il disturbo esiste oppure non ci crede. questo mi rende pessimista sulla possibilità che venga trovata una cura (anche palliativa) nei prossimi anni, dato che la ricerca sulla PSSD si muove appena.




[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Il problema è che il disturbo esiste in una piccolissima percentuale di pazienti ed attualmente non vi sono risultati soddisfacenti con i tentativi che vengono fatti.

Di fatto, in teoria il disturbo dovrebbe ridursi nel tempo in maniera spontanea non potendosi comunque considerare una ipotesi di tempo da poter delimitare.

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