Dopamina e serotonina
Buongiorno,
ho 32 anni sono in cura per gravi disturbi da attacchi di panico con Sertralina da 40 giorni con questo schema posologico.
Primi 10 giorni a 25 mg
Tra il Decimo e il ventesimo giorno 40 mg
Dal ventesimo giorno al quarantesimo a dose piena di 50 mg
Mai avuto particolari effetti collaterali, però quando ho delle giornate piene di attività e mi muovo molto mi attivo.. mi cresce l'ansia mi iniziano a tremare le gambe mi si irrigidiscono i muscoli e devo assumere xanax per ristabilire la calma.
Vorrei capire due cose
1. se questo effetto è dovuto alla stimolazione del farmaco oppure alla patologia del panico?
2. Il fatto che la Sertralina abbia effetto anche sulla dopamina non tende ad eccitare il soggetto invece di calmare?
3. 8 anni fa ero in cura da uno psichiatra che mi aveva dato Escitalopram con risultati buoni però ora lui è in pensione ed avendo avuto una ricaduta questo nuovo psichiatra mi ha detto che la Sertralina sotto il profilo di tollerabilità,efficacia e azione sull ansia è molto buona e la preferisce all'escitalopram. C'è una gran differenza tra 10mg di entact e 50 mg di zoloft?
Grazie del vostro parere,
Buon anno nuovo a tutti voi!
ho 32 anni sono in cura per gravi disturbi da attacchi di panico con Sertralina da 40 giorni con questo schema posologico.
Primi 10 giorni a 25 mg
Tra il Decimo e il ventesimo giorno 40 mg
Dal ventesimo giorno al quarantesimo a dose piena di 50 mg
Mai avuto particolari effetti collaterali, però quando ho delle giornate piene di attività e mi muovo molto mi attivo.. mi cresce l'ansia mi iniziano a tremare le gambe mi si irrigidiscono i muscoli e devo assumere xanax per ristabilire la calma.
Vorrei capire due cose
1. se questo effetto è dovuto alla stimolazione del farmaco oppure alla patologia del panico?
2. Il fatto che la Sertralina abbia effetto anche sulla dopamina non tende ad eccitare il soggetto invece di calmare?
3. 8 anni fa ero in cura da uno psichiatra che mi aveva dato Escitalopram con risultati buoni però ora lui è in pensione ed avendo avuto una ricaduta questo nuovo psichiatra mi ha detto che la Sertralina sotto il profilo di tollerabilità,efficacia e azione sull ansia è molto buona e la preferisce all'escitalopram. C'è una gran differenza tra 10mg di entact e 50 mg di zoloft?
Grazie del vostro parere,
Buon anno nuovo a tutti voi!
[#1]
1) se uno ha le giornate piene di attività è normale avere quei sintomi ovvero emozioni e sensazioni nerovegetative normali, perché la neutralità emotiva non esiste e il nostro corpo reagisce allo stress, che è di per sè sano e dovuto a chi fa una vita attiva.
2) I suoi sentimenti si esprimono attraverso farmaci, sintomi e catecolammine oppure attraverso cuori che si lanciano nel fuoco, che battono per amore, sudori per la corsa, ma freddi per la paura, gambe che tremano davanti ad una figura autoritaria, e via dicendo?
3) No non c'è grande differenza tra SSRI SNRI NASSA e via dicendo, qualunque cosa ne pensi ogni singolo collega, infuenzati come siamo dalle case farmaceutiche e dalle nostre abitudini tutti quanti noi...tranne che in caso di eventuali specifiche reazioni, che lei non ha in alcun modo segnalato, e che spesso sono allergie agli eccipienti.
4) il suo uso di Xanax è ai limiti con l'abuso di benzodiazepine, che producono effetti simili a quelli descritti, ovvero crisi d'astinenza, che ci obbligano ad assumerne altre e nel tempo a dosaggi sempre maggiori...
5) Riferisca questi che sono solo suggerimenti, anche se posti come affermazioni, al suo psichiatra personale o allo psicoterapeuta, di cui non sappiamo nulla, per ragionare con loro dei suoi problemi in modo più approfondito.
2) I suoi sentimenti si esprimono attraverso farmaci, sintomi e catecolammine oppure attraverso cuori che si lanciano nel fuoco, che battono per amore, sudori per la corsa, ma freddi per la paura, gambe che tremano davanti ad una figura autoritaria, e via dicendo?
3) No non c'è grande differenza tra SSRI SNRI NASSA e via dicendo, qualunque cosa ne pensi ogni singolo collega, infuenzati come siamo dalle case farmaceutiche e dalle nostre abitudini tutti quanti noi...tranne che in caso di eventuali specifiche reazioni, che lei non ha in alcun modo segnalato, e che spesso sono allergie agli eccipienti.
4) il suo uso di Xanax è ai limiti con l'abuso di benzodiazepine, che producono effetti simili a quelli descritti, ovvero crisi d'astinenza, che ci obbligano ad assumerne altre e nel tempo a dosaggi sempre maggiori...
5) Riferisca questi che sono solo suggerimenti, anche se posti come affermazioni, al suo psichiatra personale o allo psicoterapeuta, di cui non sappiamo nulla, per ragionare con loro dei suoi problemi in modo più approfondito.
Dr. Manlio Converti
[#2]
Utente
Le rispondo sotto:
1. Avere giornate piene ed attive va benissimo, avere uno stress naturale va benissimo quando cio sfocia in attacchi di panico c'è qualcosa che non funziona e va curato e sistemato.
2. I miei sentimenti si esprimono attraverso azioni e sensazioni, gli psicofarmaci dovrebbero equilibrare certe sensazioni eccessive, ansia,rabbia etc e neurotrasmettitori che non funzionano in maniera corretta.
3. Non metto in dubbio questo, non ho competenze scientifiche tali.
4. Su che basi scientifiche e/o sintomatologiche afferma che io sono ai limiti da abuso di benzodiazepine assunte a dosaggi e modalità concordate con il mio psichiatra e non a casaccio?
5. Certo riferirò questi suoi suggerimenti sia al mio psichiatra dell'ulss 9 di Treviso che il mio psicoterapeuta.
Le aggiungo un Sesto punto che molte, troppe volte chi cura problemi psichiatrici non comprende.
Si demonizzano spesso i farmaci che curano patologie psichiatriche, nel mio caso l'assunzione di questi farmaci mi sta permettendo di avere una vita fuori da casa dov'ero richiuso per ansia e panico, è meglio fare una vita da DIPENDENTI e ASSUEFATTI dagli attacchi di panico o è meglio assumere la cura corretta e vivere?
Un cordiale saluto,
Alessandro
1. Avere giornate piene ed attive va benissimo, avere uno stress naturale va benissimo quando cio sfocia in attacchi di panico c'è qualcosa che non funziona e va curato e sistemato.
2. I miei sentimenti si esprimono attraverso azioni e sensazioni, gli psicofarmaci dovrebbero equilibrare certe sensazioni eccessive, ansia,rabbia etc e neurotrasmettitori che non funzionano in maniera corretta.
3. Non metto in dubbio questo, non ho competenze scientifiche tali.
4. Su che basi scientifiche e/o sintomatologiche afferma che io sono ai limiti da abuso di benzodiazepine assunte a dosaggi e modalità concordate con il mio psichiatra e non a casaccio?
5. Certo riferirò questi suoi suggerimenti sia al mio psichiatra dell'ulss 9 di Treviso che il mio psicoterapeuta.
Le aggiungo un Sesto punto che molte, troppe volte chi cura problemi psichiatrici non comprende.
Si demonizzano spesso i farmaci che curano patologie psichiatriche, nel mio caso l'assunzione di questi farmaci mi sta permettendo di avere una vita fuori da casa dov'ero richiuso per ansia e panico, è meglio fare una vita da DIPENDENTI e ASSUEFATTI dagli attacchi di panico o è meglio assumere la cura corretta e vivere?
Un cordiale saluto,
Alessandro
[#3]
I consulti online hanno dei limiti, quindi ci preoccupiamo dell'autoterapia, non essendo sempre chiaro quanto scritto dall'utente.
Si figuri se demonizzo i farmaci, ma la demonizzazione è anche quella di dare loro potere sulle proprie emozioni, anche quando gli eccessi delle medesime sono appunto normali.
Certo è un concetto difficile per chi è stato male come lei e non mi piace affatto il concetto di dipendenza da psicofarmaci (che vale solo per le benzodiazepine).
Deve però riflettere che il sistema neurovegetativo reagisce agli stimoli esterni ed interni e lo reinterpretiamo razionalmente come emozioni o come patologia, non solo sulla base della "quantità" ma appunto sulla base della congruenza allo stimolo (se sta sotto stress oppure è innamorato non può che reagire emotivamente, mentre è grave se le capita mentre cammina per strada senza pensare a nulla di particolare), sulla base del livello, che però lei tenderà a pretendere sempre troppo basso, comprensibilmente, per evitare i noti effetti nefasti precedenti, e sulla base della riduzione delle proprie funzioni, se lei riesce a lavorare ugualmente allora quelle emozioni sono uno stimolo che fa parte della vita, se invece quelle emozioni glielo impediscono, allora deve pensare a cambiare qualcosa.
Cambiare qualcosa significa tre cose, ne introduco una terza essendo stato rassicurato che lei ha già uno psicoterapeuta.
1) assumere gli psicofarmaci solo su controllo medico e solo per eliminare le parti nefaste delle reazioni neurovegetative conservando il sale anche amaro della vita.
2) riflettere su sè stessi attraverso la psicoterapia
3) cambiare il proprio stile di vita, che è sempre possibile in qualche modo anche se limitatamente, ad esempio, non possiamo tutti andare nello spazio come Samantha Cristoforetti... ma possiamo seguire le sue avventure online e vedere film di fantascienza.
Si figuri se demonizzo i farmaci, ma la demonizzazione è anche quella di dare loro potere sulle proprie emozioni, anche quando gli eccessi delle medesime sono appunto normali.
Certo è un concetto difficile per chi è stato male come lei e non mi piace affatto il concetto di dipendenza da psicofarmaci (che vale solo per le benzodiazepine).
Deve però riflettere che il sistema neurovegetativo reagisce agli stimoli esterni ed interni e lo reinterpretiamo razionalmente come emozioni o come patologia, non solo sulla base della "quantità" ma appunto sulla base della congruenza allo stimolo (se sta sotto stress oppure è innamorato non può che reagire emotivamente, mentre è grave se le capita mentre cammina per strada senza pensare a nulla di particolare), sulla base del livello, che però lei tenderà a pretendere sempre troppo basso, comprensibilmente, per evitare i noti effetti nefasti precedenti, e sulla base della riduzione delle proprie funzioni, se lei riesce a lavorare ugualmente allora quelle emozioni sono uno stimolo che fa parte della vita, se invece quelle emozioni glielo impediscono, allora deve pensare a cambiare qualcosa.
Cambiare qualcosa significa tre cose, ne introduco una terza essendo stato rassicurato che lei ha già uno psicoterapeuta.
1) assumere gli psicofarmaci solo su controllo medico e solo per eliminare le parti nefaste delle reazioni neurovegetative conservando il sale anche amaro della vita.
2) riflettere su sè stessi attraverso la psicoterapia
3) cambiare il proprio stile di vita, che è sempre possibile in qualche modo anche se limitatamente, ad esempio, non possiamo tutti andare nello spazio come Samantha Cristoforetti... ma possiamo seguire le sue avventure online e vedere film di fantascienza.
[#4]
Utente
Carissimo dottore,
grazie per i suoi consigli, è molto interessante ciò che ha scritto. Riflessioni vere ed utili.
Certo lei mi conosce pochissimo ed è difficile sintetizzare anni di sofferenza psichica in 10 righe. Io ho sofferto di D.A.P. dall'eta di 12 anni PROBABILMENTE a seguito di traumi da abbandono subiti in età infantile, il mio attacco di panico ha uno scopo specifico: MI FA FUGGIRE E TORNARE DI NUOVO A CASA per paura che i miei mi lascino.
Ho sofferto con intensità variabili, ho passato i miei 18 anni chiuso in casa per circa 10 mesi preda di panico e ansia senza tregua e senza mai prendere alcun farmaco.
Io di mio sono resistente all'assunzione di qualsiasi farmaco in genere.
Parlando del presente è da circa 1 anno che a seguito di perdita di lavoro e affetto della mia ragazza ho drammaticamente peggiorato il mio D.A.P. ho smesso di fare sport, iniziato a rinchiudermi in casa, il panico ha iniziato a cogliermi quasi ovunque.. esco per un caffe con amici e scappo a casa, vado al supermercato e scappo abbandonando il carrello pieno.. vado a fare una passeggiata e mi ritrovo in preda del panico.. a questo punto il mio Psicoterapeuta mi ha molto caldamente suggerito l'intervento dello psichiatra. Non avevo alternativa perchè ero sfinito e ormai desideravo più la morte che una vita che vissuta cosi dava solo sofferenza e basta, insensata proprio. Mi sono affidato allo psichiatra che mi ha impostato una cura con Zoloft 50 mg e Xanax 0,5 per 3 volte al giorno.
Inutile dire che questi farmaci ad oggi mi hanno aiutato a uscire, non fuggire, alleviare i sintomi anticipatori dell'ansia, è chiaro non è scomparso tutto come per magia MAGARI! Vivere in uno stato in cui la tua vita è quasi totalmente dipendente DALL'ANSIA ANTICIPATORIA del panico è pazzesco, ogni mia decisione è presa non sulle mie volontà ma sul fatto: Mi verrà o meno il panico? Potrò scappare o meno da li? .. Non so se riesce a immedesimarsi in una cosa simile.
Di fronte a cio ho rotto anche la "paura" di assumere Ssri o Benzodiazepine, non ero più in grado di sopportare psicologicamente questa situazione e da solo non sono riuscito a uscirne, sarò debole, stupido non lo so ho dovuto affidarmi ad uno psichiatra che vedo regolarmente e di cui seguo le prescrizioni. Lavora da 30 anni come dirigente di un'unità di psichiatria dell'Ulss 9 ho scelto una persona di grande esperienza poi... chi lo sa se fa bene o male, di qualcuno mi devo pur fidare.
grazie per i suoi consigli, è molto interessante ciò che ha scritto. Riflessioni vere ed utili.
Certo lei mi conosce pochissimo ed è difficile sintetizzare anni di sofferenza psichica in 10 righe. Io ho sofferto di D.A.P. dall'eta di 12 anni PROBABILMENTE a seguito di traumi da abbandono subiti in età infantile, il mio attacco di panico ha uno scopo specifico: MI FA FUGGIRE E TORNARE DI NUOVO A CASA per paura che i miei mi lascino.
Ho sofferto con intensità variabili, ho passato i miei 18 anni chiuso in casa per circa 10 mesi preda di panico e ansia senza tregua e senza mai prendere alcun farmaco.
Io di mio sono resistente all'assunzione di qualsiasi farmaco in genere.
Parlando del presente è da circa 1 anno che a seguito di perdita di lavoro e affetto della mia ragazza ho drammaticamente peggiorato il mio D.A.P. ho smesso di fare sport, iniziato a rinchiudermi in casa, il panico ha iniziato a cogliermi quasi ovunque.. esco per un caffe con amici e scappo a casa, vado al supermercato e scappo abbandonando il carrello pieno.. vado a fare una passeggiata e mi ritrovo in preda del panico.. a questo punto il mio Psicoterapeuta mi ha molto caldamente suggerito l'intervento dello psichiatra. Non avevo alternativa perchè ero sfinito e ormai desideravo più la morte che una vita che vissuta cosi dava solo sofferenza e basta, insensata proprio. Mi sono affidato allo psichiatra che mi ha impostato una cura con Zoloft 50 mg e Xanax 0,5 per 3 volte al giorno.
Inutile dire che questi farmaci ad oggi mi hanno aiutato a uscire, non fuggire, alleviare i sintomi anticipatori dell'ansia, è chiaro non è scomparso tutto come per magia MAGARI! Vivere in uno stato in cui la tua vita è quasi totalmente dipendente DALL'ANSIA ANTICIPATORIA del panico è pazzesco, ogni mia decisione è presa non sulle mie volontà ma sul fatto: Mi verrà o meno il panico? Potrò scappare o meno da li? .. Non so se riesce a immedesimarsi in una cosa simile.
Di fronte a cio ho rotto anche la "paura" di assumere Ssri o Benzodiazepine, non ero più in grado di sopportare psicologicamente questa situazione e da solo non sono riuscito a uscirne, sarò debole, stupido non lo so ho dovuto affidarmi ad uno psichiatra che vedo regolarmente e di cui seguo le prescrizioni. Lavora da 30 anni come dirigente di un'unità di psichiatria dell'Ulss 9 ho scelto una persona di grande esperienza poi... chi lo sa se fa bene o male, di qualcuno mi devo pur fidare.
[#5]
Ha fatto benissimo a fidarsi del collega della Asl.... basta con la PAURA... bisogna avere fiducia e scoprire quanto ci può offrire di positivo la vita... incluso i farmaci senza i quali, miracoli non se ne fanno...ma anche accettando cambi di stile di vita... in fondo cambiare è sempre un bene...
AUGURI
AUGURI
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.4k visite dal 30/12/2014.
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