Il simap della nostra città

Dottori salve. Volevo chiedere un consiglio. Mio padre è da tanti anni affetto da schizofrenia paranoica ed è sotto terapia presso il SIMAP della nostra città. Il probleama è che lo psichiatra che lo segue non gli fa mai colloqui e, se ne fa, cerca di glissare sui pensieri contorti di mio padre. E' giusto che lo psichiatra si comporti così?
Un'altra domanda. Mio padre non vuole fare visite mediche. Ci vede sempre meno, non ha denti.... di chi è la responsabilità nel caso si aggravasse fisicamente? In famiglia non riusciamo a portarlo fuori di casa e lo psichiatra non riesce a convincerlo con le sole parole. Come posso fare perchè curi anche il fisico, oltre che la mente? Grazie.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente, le consiglierei innanzitutto di chiedere un appuntamento con lo psichiatra che cura suo padre per avere chiarimenti sul programma terapeutico.Forse i colloqui nel caso di un paziente cronico cristallizzato nei suoi deliri non sono utili, e in questo caso un programma basato sulla cura della persona può essere più realistico, anche se difficile.Probabilmente suo padre non vuole uscire di casa perché ha paura.A volte alcuni pazienti arrivano a fidarsi di un operatore, infermiere o educatore, che riesce a convincerli e ad accompagnarli fuori.E' un percorso lungo e richiede pazienza: magari per mesi si va a casa del paziente, e finalmente lo si convince a uscire per un caffé o una pizza. Collaborare per farsi misurare la vista o addirittura prendere le misure per una protesi dentaria sono veri atti di coraggio per uno psicotico cronico, difficili ma non impossibili. Un primo passo potrebbe essere farsi aiutare nell'igiene personale, che è di solito un altro punto critico:doccia, taglio dei capelli, cambio di abiti...sembrano banalità, ma possono essere un inizio.L'importante è non cronicizzarci anche noi, medici e familiari, perché il paziente, anche deteriorato, capisce se abbiamo rinunciato a sperare o se abbiamo ancora voglia di lottare insieme a lui, come mi sembra il suo caso.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,
in merito al discorso colloqui, il colloquio psichiatrico in sede di visita di controllo ha scopo diagnostico, ovvero non è la discussione dei contenuti dei pensieri del paziente per uno scambio di opinioni o un approfondimento dei dettagli. Il medico raccoglie una serie di informazioni, per lo più formali, che gli consentono di stabilire lo stato della malattia.
Un rapporto medico-paziente più umanamente significativo può però essere utile nel condizionare altri comportamenti, come ad esempio accettare di curare la propria salute o avere confidenza con il medico e chiedergli consigli pratici su come affrontare alcune situazioni. Deve tener presente che la schizofrenia paranoide in fase di cronicità pluriennale di per sé comporta una sorta di abbandono e di appiattimento affettivo, simile a quello di una demenza, per cui non è facile interagire con un paziente di questo tipo e ottenere risultati, anche per il medico più umano.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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