Depressione e cambio terapia
Gentili dottori, mi piacerebbe avere un vostro parere sul male che mi attanaglia da un bel po' di anni e sulla terapia che sto seguendo. Soffro di depressione dall'età di 18 anni e prima di arrivare a una soluzione e a una terapia "definitiva" ho consultato diversi dottori. Dopo circa un annetto dal manifestarsi dei sintomi ho iniziato una cura farmacologica prescrittami da uno psichiatra/psicoterapeuta. In un primo momento assumevo lo Xanax, che mi è stato tolto appena si sono attenuati i disturbi d'ansia, e mezza compressa di Entact da 10 mg per poi arrivare dopo un paio di mesi alla dose definitiva di 20 mg al giorno. Devo dire che questo farmaco mi è stato di grande aiuto, i sintomi che mi impedivano di condurre una vita normale sono diminuiti e quasi del tutto scomparsi. Per quanto riguarda la psicoterapia, sebbene mi trovassi e mi trovi bene a parlare con il mio psichiatra, non ho tratto particolari giovamenti dal suo approccio. I problemi psicologici (scarsa autostima, insicurezza, problemi relazionali) continuavano ad essere presenti per cui decisi di intraprendere una terapia con una psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Grazie a questa terapia, durata un anno e mezza e interrotta forzatamente a causa di mie impossibilità economiche, ho scoperto molte cose su me stessa e sul mio malessere ma purtroppo i miei comportamenti e pensieri autodistruttivi non sono scomparsi e anzi ho sentito riaffiorare i sintomi depressivi.
In quest'anno dall'interruzione della psicoterapia, ho resistito tra alti e bassi. Da un po' di tempo vivo in uno stato di apatia e di rassegnazione e credo che l'Entact non mi faccia più effetto. Di questa cosa ne ho parlato anche con il mio psichiatra, il quale ritiene che debba continuare con questo farmaco alla stessa dose almeno fino a quando non mi sarò laureata e trasferita (lui ritiene che debba lasciare la mia famiglia e la mia città e lo penso anch'io), e inoltre pensa che avrò bisogno di un sostegno farmacologico a vita, dal momento che la mia è stata una depressione maggiore manifestatasi in giovane età.
Purtroppo da una settimana sto vivendo una situazione di crisi profonda scaturita dall'ennesima delusione amorosa: sono ricomparsi i sintomi depressivi (pensieri di tristezza, apatia, angoscia e l'unica soluzione mi sembra la morte). Ora, so che magari questi possono essere i sintomi del "maldamore" ma io non dimentico mai di essere una persona depressa, per cui non so quanto le due cose possano considerarsi distinte e separate.
Alla luce di quanto detto mi piacerebbe avere un vostro parere sull'aspetto farmacologico: pensate che l'Entact vada ancora bene per me? Siete d'accordo su quanto detto dal mio psichiatra? Inoltre, pensate che debba riprendere la psicoterapia con la precedente dottoressa o cambiare psicoterapeuta e magari rivolgermi a qualcuno che segue un orientamento diverso da quello cognitivo-comportamentale? Chiedo scusa per essermi dilungata troppo e vi ringrazio per la cortese attenzione.
In quest'anno dall'interruzione della psicoterapia, ho resistito tra alti e bassi. Da un po' di tempo vivo in uno stato di apatia e di rassegnazione e credo che l'Entact non mi faccia più effetto. Di questa cosa ne ho parlato anche con il mio psichiatra, il quale ritiene che debba continuare con questo farmaco alla stessa dose almeno fino a quando non mi sarò laureata e trasferita (lui ritiene che debba lasciare la mia famiglia e la mia città e lo penso anch'io), e inoltre pensa che avrò bisogno di un sostegno farmacologico a vita, dal momento che la mia è stata una depressione maggiore manifestatasi in giovane età.
Purtroppo da una settimana sto vivendo una situazione di crisi profonda scaturita dall'ennesima delusione amorosa: sono ricomparsi i sintomi depressivi (pensieri di tristezza, apatia, angoscia e l'unica soluzione mi sembra la morte). Ora, so che magari questi possono essere i sintomi del "maldamore" ma io non dimentico mai di essere una persona depressa, per cui non so quanto le due cose possano considerarsi distinte e separate.
Alla luce di quanto detto mi piacerebbe avere un vostro parere sull'aspetto farmacologico: pensate che l'Entact vada ancora bene per me? Siete d'accordo su quanto detto dal mio psichiatra? Inoltre, pensate che debba riprendere la psicoterapia con la precedente dottoressa o cambiare psicoterapeuta e magari rivolgermi a qualcuno che segue un orientamento diverso da quello cognitivo-comportamentale? Chiedo scusa per essermi dilungata troppo e vi ringrazio per la cortese attenzione.
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Se ha ottenuto ed ottiene benefici con il trattamento è possibile che il farmaco sia congeniale alla situazione di cui soffre.
E' possibile considerare trattamenti differenti qualora ve ne sia la necessità.
Su essere d'accordo o meno con i suoi curanti, c'è da considerare che ciò che le viene consigliato fa parte di una conoscenza diretta che è invece a noi sconosciuta.
E' possibile considerare trattamenti differenti qualora ve ne sia la necessità.
Su essere d'accordo o meno con i suoi curanti, c'è da considerare che ciò che le viene consigliato fa parte di una conoscenza diretta che è invece a noi sconosciuta.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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Gentile utente,
Poiché Lei riferisce di non star bene come invece era stata prima, non vedo ragione di riconsiderare l'entact in questa fase del disturbo.
Per il resto sono decisioni sue. Per quanto riguarda le indicazioni terapeutiche, il punto di partenza è la diagnosi e gli obiettivi dei vari trattamenti possibili. La sua è "depressione" ?
Poiché Lei riferisce di non star bene come invece era stata prima, non vedo ragione di riconsiderare l'entact in questa fase del disturbo.
Per il resto sono decisioni sue. Per quanto riguarda le indicazioni terapeutiche, il punto di partenza è la diagnosi e gli obiettivi dei vari trattamenti possibili. La sua è "depressione" ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 22/12/2014.
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