Derealizzazione e depersonalizzazione

Buonasera. Come potete vedere ho richiesto i giorni scorsi un consulto per dei problemi che mi porto dietro da un po' di tempo.. Volevo avere maggiori chiarimenti. Soprattutto sulle domande poste nell'ultima risposta. Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Nel consulto precedente semplicemente esponeva una sua ipotesi. Alcune regole: le ipotesi le faccia fare al medico, le autodiagnosi comportano degli errori "automatici", e i pazienti è bene che esprimano quello che sentono, non che introducano dei termini tecnici per suggerire le diagnosi, così si fa solo confusione.

Una cosa non mi è chiara. All'inizio era stata bene con la paroxetina. La paroxetina è stata poi reintrodotta, perché sembra che dopo esser stata nuovamente male abbia provato cure varie ma non la paroxetina.

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2010 al 2021
Ex utente
La paroxetina l'ho usata 4 anni fa e mi aveva molto giovato nel senso che dopo sono stata bene. A gennaio di quest'anno l'ho riassunta ma con poco giovamento. Poi ho provato altri farmaci quali efexor cipralex ma niente. X dei tempi limitati ho assunto anche deniban risperidone ma quest'ultimo mi causava problemi agli occhi e me l'hanno sospeso xke non lo ritenevano utile. Lo psichiatra mi ha parlato di derealizzazione e depersonalizzazione Non e che mi sono fatta delle auto diagnosi. Lui mi ha detto che visto l'episodio di 4 anni fa sembrerebbe uno strascico di depressione. Ma io non mi sento minimamente depressa come ho detto allo psichiatra. E in effetti i medicinali non hanno giovato in questo senso. Il problema è che mi sento come se stessi vivendo un'altra vita e tutto mi è estraneo. Mi risulta difficile uscire di casa per questo motivo. Perché mi sento persa. È vero anche che ho pochi stimoli. Ho dovuto prendere un periodo di pausa anche a lavoro. Non so più cosa fare.. Mi chiedo se c'é una soluzione o se devo rimanere così. Quando esco la mattina mi sembra di non aver vissuto.. non so se è corretto o meno dire di non avere la continuità di me stessa.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Esistono diverse altre alternative comunque, a parte il fatto di precisare la diagnosi giusto per capire quale tipo di prodotti possono essere utili.
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Attivo dal 2010 al 2021
Ex utente
Lo psichiatra mi ha parlato di derealizzazione e depersonalizzazione non può essere considerata una diagnosi?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Alcuni concetti basati su cose che ha detto nel consulto precedente:

- i sintomi non sono dovuti ad altri sintomi: l'ansia non genera depressione, la depressione non genera ansia, intese come sintomi. Il cervello produce i sintomi, un disturbo riguardante il cervello include o meno alcuni sintomi, e ricercare un nesso tra i sintomi non è sempre sensato né utile.
- i medicinali sono indicati per le diagnosi, a volte, e a volte per i singoli sintomi. Non esistono farmaci "per la derealizzazione", se mai alcuni che funzionano meglio sul "disturbo da derealizzazione", ma dire che uno è depresso non significa che la sa diagnosi sia depressione, così come il fatto che uno abbia un sintomo di derealizzazione non significa che abbia come diagnosi "disturbo di derealizzazione".

Per cui distinguiamo diagnosi e tipi di sintomi, che a volte possono avere lo stesso nome.

Detto questo, se è stato il medico a comunicarle questa diagnosi che senso ha chiedere "se può essere una diagnosi" ?