Disturbi di personalità
Salve Dott. sono una mamma disperata.
Da quasi un mese ho scoperto che mia figlia di quasi 18 anni conduce una doppia vita. A casa è silenziosa, scontrosa (porta all'esasperazione), sta chiusa in camera e perennemente al telefono, fuori con gli amici, da più di un anno, si è inventata di soffrire di cancro al collo per il quale fa continui controlli diagnostici, cure sperimentali e li ha convinti che a casa non volevamo assolutamente parlarne per cui questi ragazzi si sono trovati ad affrontare questa enorme "messinscena" senza poterne mai parlare con un adulto o con me. Il tutto è venuto fuori da due episodi di pseudo svenimenti per i quali l'ho portata in ospedale e dai controlli ovviamente risultava tutto in regola, ma convinta del fatto che ci fosse qualcosa che non andava ho parlato con gli amici per capire se magari ci fosse qualche altro tipo di problema (pensavo che facesse uso di sostanze), e se loro in qualche modo potevano aiutarla, da questa chiaccherata è venuto fuori quanto detto e dalle successive che non fa uso di droghe, tiene degli atteggiamenti molto provocanti e seduttivi a volte anche oltre la normale decenza, riesce a legarsi in modo esagerato con persone appena conosciute magari mettendo momentaneamente da parte gli amici veri, a volte esagera con l'alcool. Una sera l'anno scorso l'ho raccolta dal pavimento del bagno completamente andata, l'ho messa a letto senza far accorgere di nulla suo padre e senza condannarla per quanto successo. Ho una figlia più grande che ha sempre eccelso a scuola, a casa e con gli amici, lei invece a casa è sempre stata parecchio spigolosa ed ostica (sembrava che le importasse solo il parere della sorella), a scuola va male, ma con gli amici pensavo fosse tutto a posto. Le devo dire che con la grande ho sempre avuto un rapporto viscerale, mentre con lei non sono mai riuscita a crearlo al 100%, anche se ero convinta che con me parlasse un pò di tutto, anche di rapporti intimi con i fidanzati che via via le sono passati sotto mano. Oggi penso che malgrado gli sforzi, forse a casa abbiamo fatto una sorta di paragone fra le due, per cui la piccola ne usciva sempre male e questo non l'ha aiutata in una crescita corretta.
Abbiamo pure scoperto che ci racconta un mucchio di bugie, tanto a noi quanto agli amici, e se la guardo negli occhi chiedendole se vuole dirmi qualcosa lei mi guarda senza batter ciglio e mi dice: "tu sai tutto di me" ed invece non sapevo che prende i miei vestiti dall'armadio a mia insaputa li usa e poi li ripone sporchi come se nulla fosse... (non le ho mai impedito di usarli dietro richiesta) che manipola i suoi amici con la pseudo malattia per costringerli a fare quello che vuole lei. Ho parlato con la sua dottoressa e letto tanto su internet e ho l'impressione che il suo comportamento abbia alcuni tratti del disturbo istrionico altri del borderline ed altri ancora del disturbo bipolare. La prego dottore mi aiuti a capire cosa fare e come farlo.
Grazie.
Da quasi un mese ho scoperto che mia figlia di quasi 18 anni conduce una doppia vita. A casa è silenziosa, scontrosa (porta all'esasperazione), sta chiusa in camera e perennemente al telefono, fuori con gli amici, da più di un anno, si è inventata di soffrire di cancro al collo per il quale fa continui controlli diagnostici, cure sperimentali e li ha convinti che a casa non volevamo assolutamente parlarne per cui questi ragazzi si sono trovati ad affrontare questa enorme "messinscena" senza poterne mai parlare con un adulto o con me. Il tutto è venuto fuori da due episodi di pseudo svenimenti per i quali l'ho portata in ospedale e dai controlli ovviamente risultava tutto in regola, ma convinta del fatto che ci fosse qualcosa che non andava ho parlato con gli amici per capire se magari ci fosse qualche altro tipo di problema (pensavo che facesse uso di sostanze), e se loro in qualche modo potevano aiutarla, da questa chiaccherata è venuto fuori quanto detto e dalle successive che non fa uso di droghe, tiene degli atteggiamenti molto provocanti e seduttivi a volte anche oltre la normale decenza, riesce a legarsi in modo esagerato con persone appena conosciute magari mettendo momentaneamente da parte gli amici veri, a volte esagera con l'alcool. Una sera l'anno scorso l'ho raccolta dal pavimento del bagno completamente andata, l'ho messa a letto senza far accorgere di nulla suo padre e senza condannarla per quanto successo. Ho una figlia più grande che ha sempre eccelso a scuola, a casa e con gli amici, lei invece a casa è sempre stata parecchio spigolosa ed ostica (sembrava che le importasse solo il parere della sorella), a scuola va male, ma con gli amici pensavo fosse tutto a posto. Le devo dire che con la grande ho sempre avuto un rapporto viscerale, mentre con lei non sono mai riuscita a crearlo al 100%, anche se ero convinta che con me parlasse un pò di tutto, anche di rapporti intimi con i fidanzati che via via le sono passati sotto mano. Oggi penso che malgrado gli sforzi, forse a casa abbiamo fatto una sorta di paragone fra le due, per cui la piccola ne usciva sempre male e questo non l'ha aiutata in una crescita corretta.
Abbiamo pure scoperto che ci racconta un mucchio di bugie, tanto a noi quanto agli amici, e se la guardo negli occhi chiedendole se vuole dirmi qualcosa lei mi guarda senza batter ciglio e mi dice: "tu sai tutto di me" ed invece non sapevo che prende i miei vestiti dall'armadio a mia insaputa li usa e poi li ripone sporchi come se nulla fosse... (non le ho mai impedito di usarli dietro richiesta) che manipola i suoi amici con la pseudo malattia per costringerli a fare quello che vuole lei. Ho parlato con la sua dottoressa e letto tanto su internet e ho l'impressione che il suo comportamento abbia alcuni tratti del disturbo istrionico altri del borderline ed altri ancora del disturbo bipolare. La prego dottore mi aiuti a capire cosa fare e come farlo.
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
In effetti ci sono alcuni comportamenti suggestivi di quel tipo di quadro clinico. Non è chiaro se lo stato di coscienza sia fluttuante, cioè riesca ad assumere quei ruoli diversi, compresa la negazione delle bugie e l'impulsività, con una sorta di coscienza parziale, e di indifferenza emotiva al pericolo e all'imbarazzo, oppure no.
Sarebbe opportuno che si chiarissero le cose in sede specialistica. L'abuso alcolico può favorire questi comportamenti, così come quello di altri tipi di sostanze.
In effetti ci sono alcuni comportamenti suggestivi di quel tipo di quadro clinico. Non è chiaro se lo stato di coscienza sia fluttuante, cioè riesca ad assumere quei ruoli diversi, compresa la negazione delle bugie e l'impulsività, con una sorta di coscienza parziale, e di indifferenza emotiva al pericolo e all'imbarazzo, oppure no.
Sarebbe opportuno che si chiarissero le cose in sede specialistica. L'abuso alcolico può favorire questi comportamenti, così come quello di altri tipi di sostanze.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie dott per la sua sollecitudine,giovedì dovrei portarla da uno psichiatra e vedere un pò se parlando con un medico da sola riesce ad aprirsi,anche se nutro seri dubbi che lo riesca a fare da subito.Se posso approfittare della sua disponibilità volevo chiederle se per curare questi tipi di disturbi sono necessarie cure farmacologiche?E noi a casa come dobbiamo comportarci nei suoi confronti? Come possiamo gestire questa situazione senza arrecarle ulteriori danni? RingraziandoLa sempre.
[#3]
Gentile utente,
Prima va definita la diagnosi, e possibilmente non solo in termini di "personalità", poiché questo tipo di descrizioni sono soltanto un modo di descrivere pensieri, affetti e comportamenti di una persona, più sul piano relazionale che non sul resto.
E' bene evitare inoltre approcci "interpretativi", che cioè diagnosticano interpretando.
Le terapie disponibili quasi masi sono state misurate sulla personalità nel suo complesso, più spesso su alcuni aspetti presi separatamente, o su diagnosi corrispondenti a quei quadri ma definite in maniera diversa (di fatto per la personalità le diagnosi valide sono "per gruppi" di personalità, tipo a, b, c, più che per singoli quadri). E ciascun gruppo corrisponde a disturbi altrimenti definibili (ad esempio dell'umore, d'ansia etc).
Prima va definita la diagnosi, e possibilmente non solo in termini di "personalità", poiché questo tipo di descrizioni sono soltanto un modo di descrivere pensieri, affetti e comportamenti di una persona, più sul piano relazionale che non sul resto.
E' bene evitare inoltre approcci "interpretativi", che cioè diagnosticano interpretando.
Le terapie disponibili quasi masi sono state misurate sulla personalità nel suo complesso, più spesso su alcuni aspetti presi separatamente, o su diagnosi corrispondenti a quei quadri ma definite in maniera diversa (di fatto per la personalità le diagnosi valide sono "per gruppi" di personalità, tipo a, b, c, più che per singoli quadri). E ciascun gruppo corrisponde a disturbi altrimenti definibili (ad esempio dell'umore, d'ansia etc).
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 22/11/2014.
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