Gli ho proposto un supporto psicologico appropriato,oltre ai farmaci che gia' assume, ma non ne
il mio compagno e' bipolare, si cura con farmaci specifici, pare abbia momentaneamente accantonato l'alcol,ma ha dei brutti atteggiamenti che non riesco piu' a sopportare. Se lo contraddico a volte mi assale verbalmente,con toni molto forti, e ieri sera addirittura davanti ai miei figli gia' grandi (non sono suoi, io sono separata da due anni e da allora ci frequentiamo senza convivere) se ne e' andato sbattendo la porta di casa mia accusandoli di non aiutarmi nelle faccende domestiche e dicendo che d'ora in poi ci saremmo visti solo fuoro casa.
Poi, come sempre, ha ammesso di avere sbagliato,come sempre mi dice di lasciarlo perché sa di farmi star male, come sempre minaccia il suicidio se restera' senza di me. Tutto questo andare sulle montagne russe mi fa stare molto male, sto cadendo in depressione. La mia domanda e': lo devo lasciare anche se lo amo, e potra' mai lui migliorare questa sua situazione patologica?Gli ho proposto un supporto psicologico appropriato,oltre ai farmaci che gia' assume, ma non ne vuole sapere.
Grazie
Poi, come sempre, ha ammesso di avere sbagliato,come sempre mi dice di lasciarlo perché sa di farmi star male, come sempre minaccia il suicidio se restera' senza di me. Tutto questo andare sulle montagne russe mi fa stare molto male, sto cadendo in depressione. La mia domanda e': lo devo lasciare anche se lo amo, e potra' mai lui migliorare questa sua situazione patologica?Gli ho proposto un supporto psicologico appropriato,oltre ai farmaci che gia' assume, ma non ne vuole sapere.
Grazie
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Gentile utente,
la domanda che pone è talmente personale che non sarebbe possibile a nessuno darle una risposta.
Certamente una convivenza come quella che descrive può mettere a dura prova anche i sentimenti più profondi, ma la decisione non può essere demandata ad un'altra persona.
Potrebbe valutare di consultare un terapeuta di coppia che possa aiutarvi a chiarire almeno le questioni più impellenti ed a distendere il vostro rapporto, ma ovviamente anche questo percorso richiederebbe la partecipazione del suo compagno.
In alternativa, potrebbe richiedere un supporto psicologico personale che l'aiuti a chiarirsi le idee (ma la decisione finale spetterebbe sempre e comunque a lei).
Cordiali saluti,
la domanda che pone è talmente personale che non sarebbe possibile a nessuno darle una risposta.
Certamente una convivenza come quella che descrive può mettere a dura prova anche i sentimenti più profondi, ma la decisione non può essere demandata ad un'altra persona.
Potrebbe valutare di consultare un terapeuta di coppia che possa aiutarvi a chiarire almeno le questioni più impellenti ed a distendere il vostro rapporto, ma ovviamente anche questo percorso richiederebbe la partecipazione del suo compagno.
In alternativa, potrebbe richiedere un supporto psicologico personale che l'aiuti a chiarirsi le idee (ma la decisione finale spetterebbe sempre e comunque a lei).
Cordiali saluti,
Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 18/11/2014.
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