Disturbo ossessivo o non amore
buonasera cari dottori ho 26 anni e da 4 anni soffro di disturbi d'ansia disturbo ossessivo e dell'umore umore bipolare vi scrivo riguardo al mio disturbo piu' frequente praticamente sono sposata da 10 anni e ho dei figli ho pensieri ossessivi come di fare del male ai miei figli e pensieri di disprezzo verso mio marito che non riesco a controllare questi pensieri non li sopporto e non li vorrei. la cosa che mi fa stare male e che con mio marito provo sempre emozioni negative. in questo periodo la mia mente e solo piene da pensieri negativi riguardo al mio matrimonio . ho attraversato una fase di forti dubbi e paure ho la paura di non amare mio marito e tutto mi sembra confermare la mia paura.ultimamente mi sento anche molto nervosa con lui non ho molto voglia di stare accanto a lui e come se non sopportassi piu' nulla. ci sono attimi in cui provo sentimenti e attimi in cui non sento nulla. in questo momento mi sento rassegnata dal fatto di non amarlo piu' non risco a capirlo ed ho come la tentazione di lasciarlo ma io non voglio questo io voglio una vita felice con mio marito ma ho sempre pensieri che mi contrastano non appena mi avvicino a lui. mi potete dare qualche spiegazione?
[#1]
Purtroppo i pensieri ossessivi raramente sono quelli piacevoli e le loro tematiche sono quelle legate alle nostre esperienze di vita, visto che sono prodotti della nostra fantasia e quindi colpiscono le cose che ci sono più care.
Da questo consegue che lei ci tiene e lei stesso lo dice nella domanda, tanto a suo marito quanto ai suoi figli, ma ha una patologia che esaspera i pensieri negativi su di loro.
Le svelo un segreto.
Tutti quanti facciamo pensieri negativi sui nostri cari.
TUTTI QUANTI
Però limitiamo questi pensieri a pochi secondi e poi andiamo avanti ignorandoli.
Lei invece rimane come prigioniera di questi pensieri, senza più pensare ad altro di più piacevole o utile, se non ho capito male.
Ho detto COME prigioniera.
Ci sono due sistemi per uscirne.
Uno è quello di parlarne con il suo psichiatra per chiedere una terapia farmacologica adeguata, eventualmente anche con neurolettici, leggo una terapia diversa dalle sue precedenti richieste d'aiuto.
L'altro è appunto quello di capire che sono pensieri possibili per tutti quanti e che allora spetta a lei direttamente o da chi la può aiutare in famiglia, imparare, faticosamente, a cambiare argomento, e ad allegerire in tutti i modi possibili la sua mente, in modo da riempirla di pensieri positivi, leggeri o da quelli diciamo operativi ed utili (compiti domestici, studio, lavoro, hobbyes letture e via dicendo...).
Auguri e Fantasia
Da questo consegue che lei ci tiene e lei stesso lo dice nella domanda, tanto a suo marito quanto ai suoi figli, ma ha una patologia che esaspera i pensieri negativi su di loro.
Le svelo un segreto.
Tutti quanti facciamo pensieri negativi sui nostri cari.
TUTTI QUANTI
Però limitiamo questi pensieri a pochi secondi e poi andiamo avanti ignorandoli.
Lei invece rimane come prigioniera di questi pensieri, senza più pensare ad altro di più piacevole o utile, se non ho capito male.
Ho detto COME prigioniera.
Ci sono due sistemi per uscirne.
Uno è quello di parlarne con il suo psichiatra per chiedere una terapia farmacologica adeguata, eventualmente anche con neurolettici, leggo una terapia diversa dalle sue precedenti richieste d'aiuto.
L'altro è appunto quello di capire che sono pensieri possibili per tutti quanti e che allora spetta a lei direttamente o da chi la può aiutare in famiglia, imparare, faticosamente, a cambiare argomento, e ad allegerire in tutti i modi possibili la sua mente, in modo da riempirla di pensieri positivi, leggeri o da quelli diciamo operativi ed utili (compiti domestici, studio, lavoro, hobbyes letture e via dicendo...).
Auguri e Fantasia
Dr. Manlio Converti
[#3]
Avrei dovuto scrivere "un diverso neurolettico" che si adatti ai sintomi da lei dichiarati (pensieri ossessivi), mentre le indicazioni del Sycrest sono per "episodi maniacali, in pazienti bipolari", e quindi una terapia diversa da quella indicata da lei, ma sempre e solo secondo le indicazioni del suo psichiatra.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 17/11/2014.
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