Fidanzato con una ragazza bipolare

Buongiorno, scrivo queste righe per avere un aiuto concreto sulla mia situazione. Sono fidanzato con questa ragazza da quasi un anno, dopo esserci conosciuti in passato e dopo che lei era scappata per poi tornare dicendo che aveva capito di essere innamorata di me. Ci siamo fidanzati e tutto sembrava andare per il meglio fino a quando non ha cambiato completamente atteggiamento nei miei confronti fino a lasciarmi. Ho passato dei mesi infernali fino a quando non è tornata dicendo che di non poter essere felice senza di me e di sapere cosa vuole dalla vita, a titolo informativo io ho 35 anni, lei 31. Al suo ritorno da me mi spiega le motivazioni del suo allontanamento, parlandomi di abusi ricevuti da bambina e da educazione familiare nel reprimere i sentimenti, e mi dice che sta andando da una psichiatra per cancellare o accettare ciò che le è successo. Tutto bene per un paio di mesi, fino a quando non sento nuovamente un cambio nelle sue parole e nei suoi atteggiamenti. Ma io posso far poco perché abitiamo a 300km di distanza e quindi in certi periodi posso solo parlarle al telefono. Quando la incontro nuovamente dopo 3 settimane, lei mi rassicura per poi decidere che è meglio per me e per lei se chiudiamo la storia. Mi spiega che le hanno riscontrato la sindrome bipolare ed è sicura di non poter avere una vita normale. Non vuole raccontare il problema in famiglia, per quello che ho detto prima, e la sua psichiatra la vuole incontrare ogni giorno per darle la dose di medicinali. Quello che non capisco è perché lei non voglia dirmi chi la sta seguendo e abbia deciso di non andarsene da me alla fine. Vorrei tanto capire cosa posso fare come posso aiutarla perché io ne sono profondamente innamorato, credo sarebbe opportuno che facessimo qualche incontro insieme con la psichiatra, ma lei sembra riluttante. Non capisco più dove si ferma la realtà e comincia una probabile menzogna.
Vorrei solo sapere con chi potrei parlare di questo, come affrontare le difficoltà con lei. Ma soprattutto se possibile avere una vita abbastanza normale se lei seguisse la cura con costanza, e come resistere assieme a questi primi periodi difficili. Avrei molti altri aspetti da raccontare per rendere più chiara la situazione, ma non vorrei farlo online, bensì privatamente.
Ringrazio per la disponibilità e confido in una mano con questo mio urlo di aiuto.
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Dr.ssa Tiziana Corteccioni Psichiatra, Psicoterapeuta 126 7
Buonasera,
da quello che ha scritto mi sembra di capire che sta cercando di offrire aiuto alla sua ragazza cercando di comprendere meglio la sua storia ed il suo disturbo. Per questo motivo vorrebbe parlare anche con la sua psichiatra curante. La scelta della sua fidanzata di non farle incontrare la sua psichiatra curante, però, non può che essere rispettata, per quanto lei possa non essere d'accordo. Se la relazione con questa ragazza le procura sofferenza e la destabilizza ma, nello stesso tempo, ha difficoltà a chiudere definitivamente questo rapporto perchè si sente affettivamente molto legato a lei, potrebbe provare ad intraprendere un percorso personale psicoterapeutico per conoscere meglio le dinamiche di questo rapporto. Alternativamente potrebbe proporre alla sua ragazza di effettuare insieme una psicoterapia di coppia, sempre a scopo conoscitivo. In caso di rifiuto assoluto di questa ultima opzione da parte della sua ragazza non può fare altro che accettare la sua posizione.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Tiziana Corteccioni
www.tizianacorteccioni.it

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Utente
Utente
Ringrazio per la risposta, io sono molto coinvolto sentimentalmente da lei e vorrei affrontare la malattia al suo fianco. Non voglio tener nascosto nulla alla mia fidanzata e non voglio muovermi senza dirle cosa voglio fare.
La mia più grande paura è data dal fatto che lei peggiora nei miei confronti quando non ci vediamo, mentre si stabilizza quando passiamo del tempo assieme.
Non so ancora come farle capire che possiamo avere una vita normale anche con la sua patologia, lei sembra molto impaurita e convinta di non poter avere famiglia e figli. Vorrei solo capire come comportarmi per tranquillizzarla e per farle veramente capire che io ci sarò sempre.
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Dr.ssa Tiziana Corteccioni Psichiatra, Psicoterapeuta 126 7
Non c'è un modo giusto o un modo sbagliato di comportarsi con lei. Avere una diagnosi psichiatrica non significa avere emozioni, pensieri o comportamenti di una certa categoria. Ogni individuo è complesso e diverso da un altro, ha una sua storia ed una sua personalità. Alla sua ragazza può dire semplicemente quello che pensa e che prova. Se poi vuole conoscere meglio la storia e i bisogni suoi e della sua fidanzata per cercare di ritrovare l'equilibrio che avete perduto, la strada migliore rimane la psicoterapia individuale e/o di coppia.
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Utente
Utente
Avrei un'ultima domanda. Mi sono accorto quando le faccio troppe domande o quando avanzo delle pretese lei entra in stress e cerca di non rispondere o di allontanarmi, soprattutto quando siamo distanti, mi dice di non volerne parlare al telefono, e su quest'ultimo punto non la biasimo.
Mi sembra quindi chiaro che le domande in periodi non consoni le creino stress e quindi il cambio d'umore. La mia paura però è di aspettare troppo tempo e rischiare che lei prenda decisioni avventate, come le è successo in passato, con il risultato però che questa volta non si torna indietro.
Per quanto io abbia letto consigli e suggerimenti, per quanto abbia letto in ogni suo aspetto e gravità la patologia, non sono mi sento in grado, in questo momento, di poterle proporre qualcosa senza ottenere una reazione indesiderata. Vorrei capire se devo aspettare un periodo più tranquillo e sperare nel mentre che non accada nulla di male, o se forse è meglio prendere il rischio e trovare il modo giusto per fare la mia proposta.
So bene che questa decisione la devo prendere io, ma credo da parte sua e della sua esperienza possa sapere, almeno in parte, quando il rischio è più alto.
Grazie ancora
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Dr.ssa Tiziana Corteccioni Psichiatra, Psicoterapeuta 126 7
Non posso rispondere a questa domanda in quanto per poter valutare il rischio che uno stimolo esterno (ad esempio una richiesta percepita come inappropriata) possa far precipitare la condizione clinica della sua ragazza dovrei conoscere approfonditamente la sua storia e quindi averla visitata più volte.

Cordiali saluti.
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