Disturbo personalità ossessivo compulsivo e TSO
Un mio parente , 60 anni, libero professionista, sposato con un figlio, è andato sotto stress per troppo lavoro e problemi economici e ad un certo punto in depressione. Ha chiuso l’attività, da 4 mesi è quasi sempre a letto, non risponde al telefono, non vuole vedere nessuno, mangia e dorme poco, vive a luci soffuse , non apre il portone a nessuno. La moglie per costringerlo a prendere i farmaci antidepressivi ha chiamato a casa uno Psichiatra che lo ha minacciato di fare TSO. Lui ha accettato la cura ma avrebbe un disturbo di personalità ossessivo compulsivo, dicono, e deve fare terapia comportamentale che si rifiuta di fare, facendo la vittima e vedendo nemici ovunque. La situazione in casa è insostenibile, il figlio , minore di 15 anni, sta andando in depressione ( spaventato). Dicono che un TSO non si può chiedere perché prende le pillole ( che non bastano certo a risolvere i problemi ) . Ma se questa persona si rifiuta di curarsi con psicoterapia possibile che , per motivi gravi legati alla sua psiche, non possa essere ricoverato con TSO? Deve tentare il suicidio o peggio perché la Legge possa consentire il ricovero coatto per il suo bene e di quello della sua famiglia? Possibile che lo Psichiatra non possa fare un TSO per il suo bene, anche se prende solo qualche pillola che serve a poco o nulla?Grazie se qualcuno mi risponderà.
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Il TSO (se non rinnovato) implica 7 giorni di ricovero. Davvero poco per una psicoterapia.
La Legge non copre tutte le necessità, purtroppo o per fortuna deve essere un compromesso tra questioni di salute e sicurezza da una parte e, dall'altra, libertà individuale e libera scelta.
In alternativa il CPS di zona potrebbe prevedere delle visite domiciliari a frequenza regolare, compatibilmente con il personale disponibile.
I miei migliori auguri per il Suo parente.
La Legge non copre tutte le necessità, purtroppo o per fortuna deve essere un compromesso tra questioni di salute e sicurezza da una parte e, dall'altra, libertà individuale e libera scelta.
In alternativa il CPS di zona potrebbe prevedere delle visite domiciliari a frequenza regolare, compatibilmente con il personale disponibile.
I miei migliori auguri per il Suo parente.
Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria
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Ex utente
La ringrazio per la Sua risposta. Non capisco però come possa ritenersi libero di scegliere lucidamente una persona in tale stato mentale. Non dico che si possa parlare di incapacità di intendere e di volere, perchè non è questo il caso, ma il fatto che non si possa fare un TSO se uno rifiuta di curarsi perchè in un certo stato mette la famiglia in totale impotenza e mortificazione, se non peggio, e fa nascere sensi di colpa come se fosse omissione di soccorso e di cura. L'assistenza domiciliare da parte di uno Psichiatra potrebbe essere imposta almeno? Oppure questo limita la scelta individuale ? grazie
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7k visite dal 17/11/2014.
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