Disturbo bipolare e abuso infantile

Buongiorno,
ho da 8 anni e mezzo una relazione stabile con un uomo di 45 anni, cui è stato diagnosticato il disturbo bipolare da diverso tempo ( il primo episodio acuto si è verificato all'età di 24 anni ). Abbiamo circa 7 anni di convivenza alle spalle e da circa un mese è nata nostra figlia.
Durante gli anni di relazione lui ha avuto due episodi con ricovero per delle crisi maniacali, durante queste fasi si sono presentati tutti i sintomi della fase in discorso, cioè aumento esagerato dell'autostima, rottura del nostro legame affettivo per sua volontà per la ricerca di altri rapporti, spendita di denaro in modo sconsiderato, alcune idee paranoiche, successione rapida del pensiero etc
Ora, trascorsi questi episodi, le cose sono tornate nella norma come prima degli episodi e nelle fasi tra un episodio e l'altro il disturbo è ben compensato con terapia farmacologica.
Nell'imminenza del primo episodio ( credo che la fase acuta fosse già in atto ) lui mi ha raccontato di aver subito un abuso sessuale all'età di 6 anni da parte della sorella maggiore di 12 anni che avrebbe praticato un rapporto orale su di lui. Preciso che la situazione familiare di provenienza è disastrosa, con storia di abuso d'alcol da parte del padre, tossicodipendenza di una sorella ( scomparsa in età giovane ) e instabilità psichica anche dell'altra sorella ( l'abusante ).
Ho riferito allo psichiatra che lo curava quaest'episodioi, ma data la situazione lui mi ha risposto che secondo lui si trattava probabilmente di falsi ricordi infantili e che avrebbe valutato se il mio compagno ne avesse voluto parlare con lui, ma ciò non è poi avvenuto. Da quell'epoca ( 2007 ) di questo episodio nessun'altra menzione.
Attualmente il mio compagno ha avuto diversi motivi di stress e non lo vedo stare molto bene, ha assunto un atteggiamento molto più rigido, ho notato qualche pensiero un po' paranoico ( tipo che io gli avrei rotto degli oggetti intenzionalmente ) e mi ha confessato che negli ultimi giorni è stato attratto da una persona e che prima non gli era mai capitato nel nostro rapporto, tranne quando era stato male; io non ho retto a questa notizia in questo momento per me psicologicamente delicato del post parto e il rapporto ( che già era stato piuttosto contrastato negli ultimi periodi ) è entrato in grave crisi.
Io mi sento " non sufficiente " anche a causa di un approccio sessuale molto passivo da parte sua e dopo averglielo comunicato, lui ha affermato che secondo lui la sua sessualità limitata dipende da questa violenza sessuale subita nell'infanzia e che l'ha confidata solo a me, ma ora vorrebbe parlarne anche con il suo medico.
Ora mi domando, devo dare peso alle sue parole potendo esserci in atto una fase ipomaniacale? Non so se credere che sia vero o meno, i rapporti con questa sorella attualmente sono normali, pur non essendo certo un legame forte tra fratelli. Non so davvero cosa pensare...vorrei chiarirmi le idee, dato che ho una bimba da proteggere oltretutto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
È importante per lei dare peso a questo episodio riferito mentre per il suo compagno pare non esserlo?

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Utente
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Mi scusi, non so se ho colto la sua domanda. Per me è importante nella misura in cui si tratta di un trauma che si porterebbe dietro dall'infanzia e che condiziona la sua vita attuale, cioè anche la nostra vita di coppia, inoltre stiamo parlando di una persona abusante che fa parte pacificamente di un quadro familiare in cui ci si incontra ad oggi ed essendo io diventata mamma da poco la cosa mi spaventa un po' perchè ho una creatura da proteggere.
Ad ogni modo il mio compagno dà peso alla cosa, attribuendo ad essa una vita relazionale e sessuale vissuta sempre in maniera problematica sin dall'adolescenza, con difficoltà ad avvicinarsi a persone dell'altro sesso; ciò nonostante ha avuto diverse relazioni durate anche anni. Il mio dubbio c'è dato che un medico quando gliel'ho fatto presente ha "smontato" questo avvenimento come le dicevo.
Io purtroppo mi sento come colei che raccoglie le confessioni, non più come la compagna, perciò non so come interpretare il mio ruolo e inoltre non sapendo se è un ricordo lucido o distorto sono in crisi perchè non capisco chi ho di fronte, se la persona in sè o la persona in fase acuta.
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Utente
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Aggiungo: per lui è sembrato importante nelle due circostanze in cui ne ha parlato con me ( che sono la sola a sapere ) però poi in altri momenti la cosa non è riemersa, per questo non so dire se sia reale o no l'accadimento.
E' una situazione che mi spaventa
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