Consiglio psichiatra
Sono di nuovo qui a chiedere un consiglio nei limiti del possibile.
Da piu' di 20 anni soffro di ansia, attacchi di panico, e depressione.
Ho sempre seguito terapie farmacologiche e non ho mai saltato l'assunzione
dei farmaci. Gli attacchi di panico veri e propri sono rari, ma e' rimasta un po' d'ansia, tensione muscolare. Se guido in autostrada alcune volte divento ansioso, mi si chiude la gola , mi sento teso e comincio a sudare freddo.
L'ansia non e' sempre presente, ma basta un evento scatenante ad esempio un problema sul lavoro, una discussione in casa, che tutti i sintomi ritornano,
basta poco per farmi cambiare umore e diventare ansioso.Allora mi deprimo e divento depresso perché mi rendo conto che non ho ancora risolto i miei problemi di salute.
Mi sono rivolto a piu' medici psichiatri,sono stato seguito dall'ospedale di Pisa che e' specializzato in queste problematiche, ho assunto moltissime terapie, dai tricicli a tutti gli ssri, agli stabilizzatori d'umore e anche bassi dosaggi di neurolettici.
La mia cura attuale e' la seguente
al mattino
cymbalta 60mg
lamictal 50
alla sera
lyrica 150mg
trilafon 4 mg
noritren 25 mg
Ho perso la fiducia anche dello Psichiatra che mi sta' seguendo perché non vedo risultati dopo quasi un anno di terapie e chiedo a Voi
se potete consigliarmi uno Psichiatra di Vostra fiducia nella Provincia di Pistoia o Lucca.
Vi ringrazio in anticipo per la Vostra disponibilita'
Da piu' di 20 anni soffro di ansia, attacchi di panico, e depressione.
Ho sempre seguito terapie farmacologiche e non ho mai saltato l'assunzione
dei farmaci. Gli attacchi di panico veri e propri sono rari, ma e' rimasta un po' d'ansia, tensione muscolare. Se guido in autostrada alcune volte divento ansioso, mi si chiude la gola , mi sento teso e comincio a sudare freddo.
L'ansia non e' sempre presente, ma basta un evento scatenante ad esempio un problema sul lavoro, una discussione in casa, che tutti i sintomi ritornano,
basta poco per farmi cambiare umore e diventare ansioso.Allora mi deprimo e divento depresso perché mi rendo conto che non ho ancora risolto i miei problemi di salute.
Mi sono rivolto a piu' medici psichiatri,sono stato seguito dall'ospedale di Pisa che e' specializzato in queste problematiche, ho assunto moltissime terapie, dai tricicli a tutti gli ssri, agli stabilizzatori d'umore e anche bassi dosaggi di neurolettici.
La mia cura attuale e' la seguente
al mattino
cymbalta 60mg
lamictal 50
alla sera
lyrica 150mg
trilafon 4 mg
noritren 25 mg
Ho perso la fiducia anche dello Psichiatra che mi sta' seguendo perché non vedo risultati dopo quasi un anno di terapie e chiedo a Voi
se potete consigliarmi uno Psichiatra di Vostra fiducia nella Provincia di Pistoia o Lucca.
Vi ringrazio in anticipo per la Vostra disponibilita'
[#1]
Gentile utente,
prima di tutto, per motivi etici, non è possibile per noi consigliarLe uno specialista concreto nel contesto di questo consulto (che è pubblico). Piuttosto Le posso consigliare di visionare le schede degli specialisti iscritti a questo sito:
ad esempio qui:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psichiatria/
o qui:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psichiatria/
oppure anche nell'elenco generale:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psichiatria/
E può provare a scrivere in privato agli specialisti iscritti, facendoli la domanda che ha fatto qui.
-------------------------------------
Mi permetto però qualche osservazione:
magari ha senso ripensare se davvero vuole cambiare lo specialista (?), se davvero la terapia farmacologica non ha dato alcun risultato (?) e se i risultati più ottimali sono da cercare solo nella terapia farmacologica (?).
Quella situazione clinica che Lei descrive è di un compenso ovviamente solo parziale, con una grande suscettibilità a certi stimoli che fanno ritornare i sintomi di malattia: per questa suscettibilità non è detto che i farmaci sono l'unico rimedio, esiste anche la psicoterapia, la quale nel disturbo da attacchi di panico e negli altri disturbi d'ansia sarebbe importante e spesso più risolutiva della farmacoterapia (spesso si abina la farmaco- e la psico- terapia); mentre il "compito" dei farmaci è soprattutto ridurre i sintomi, e, se Lei scrive che "L'ansia non e' sempre presente", "Gli attacchi di panico veri e propri sono rari", allora non si può dire che i farmaci non hanno fatto niente.
La Sua farmacoterapia potrebbe essere più ottimale, questo sì: magari nei dosaggi di alcuni farmaci che già assume, e magari con il Suo specialista attuale ne potete parlare, senza rivolgersi ad un altro psichiatra che Le cambia forse tutta la terapia... col rischio di perdere anche quel compenso molto parziale che Lei ha...
Ma Le ripeto anche che non tutto si risolve solo con i farmaci.
Lei scrive:
"Mi sono rivolto a piu' medici psichiatri,sono stato seguito dall'ospedale di Pisa che e' specializzato in queste problematiche, ho assunto moltissime terapie.."
Ecco..., vorrei evitare a Lei di fare i "giri" ulteriori dei vari medici, i quali Lei ha già fatto. Non è l'unica strada.
Dei consulti che Lei ha chiesto su nostro sito ce ne sono molti in Psichiatria, ma nessuno in Psicologia. Prova a chiedere un parere anche nella sezione della Psicologia.
prima di tutto, per motivi etici, non è possibile per noi consigliarLe uno specialista concreto nel contesto di questo consulto (che è pubblico). Piuttosto Le posso consigliare di visionare le schede degli specialisti iscritti a questo sito:
ad esempio qui:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psichiatria/
o qui:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psichiatria/
oppure anche nell'elenco generale:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psichiatria/
E può provare a scrivere in privato agli specialisti iscritti, facendoli la domanda che ha fatto qui.
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Mi permetto però qualche osservazione:
magari ha senso ripensare se davvero vuole cambiare lo specialista (?), se davvero la terapia farmacologica non ha dato alcun risultato (?) e se i risultati più ottimali sono da cercare solo nella terapia farmacologica (?).
Quella situazione clinica che Lei descrive è di un compenso ovviamente solo parziale, con una grande suscettibilità a certi stimoli che fanno ritornare i sintomi di malattia: per questa suscettibilità non è detto che i farmaci sono l'unico rimedio, esiste anche la psicoterapia, la quale nel disturbo da attacchi di panico e negli altri disturbi d'ansia sarebbe importante e spesso più risolutiva della farmacoterapia (spesso si abina la farmaco- e la psico- terapia); mentre il "compito" dei farmaci è soprattutto ridurre i sintomi, e, se Lei scrive che "L'ansia non e' sempre presente", "Gli attacchi di panico veri e propri sono rari", allora non si può dire che i farmaci non hanno fatto niente.
La Sua farmacoterapia potrebbe essere più ottimale, questo sì: magari nei dosaggi di alcuni farmaci che già assume, e magari con il Suo specialista attuale ne potete parlare, senza rivolgersi ad un altro psichiatra che Le cambia forse tutta la terapia... col rischio di perdere anche quel compenso molto parziale che Lei ha...
Ma Le ripeto anche che non tutto si risolve solo con i farmaci.
Lei scrive:
"Mi sono rivolto a piu' medici psichiatri,sono stato seguito dall'ospedale di Pisa che e' specializzato in queste problematiche, ho assunto moltissime terapie.."
Ecco..., vorrei evitare a Lei di fare i "giri" ulteriori dei vari medici, i quali Lei ha già fatto. Non è l'unica strada.
Dei consulti che Lei ha chiesto su nostro sito ce ne sono molti in Psichiatria, ma nessuno in Psicologia. Prova a chiedere un parere anche nella sezione della Psicologia.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Lei ha ragione Dott. Gukov, ma in tutti questi anni nessun Psichiatra mi ha consigliato di affiancare la Psicoterapia alla cura farmacologica, anzi quasi
sconsigliandola.
Lo Psichiatra attuale tutte le volte che mi visita invece di aumentarmi il dosaggio
dei farmaci che gia' prendo mi inserisce un nuovo farmaco e questo mi
impensierisce perché se alla nuova visita di controllo gli dico che ancora non
sto' bene sicuramente mi inserisce un nuovo farmaco.
Io non mi permetto certo di proporgli di aumentare i dosaggi dei farmaci che
gia' prendo.
Sono molto incerto se continuare con L'attuale Psichiatra o rivolgermi altrove.
sconsigliandola.
Lo Psichiatra attuale tutte le volte che mi visita invece di aumentarmi il dosaggio
dei farmaci che gia' prendo mi inserisce un nuovo farmaco e questo mi
impensierisce perché se alla nuova visita di controllo gli dico che ancora non
sto' bene sicuramente mi inserisce un nuovo farmaco.
Io non mi permetto certo di proporgli di aumentare i dosaggi dei farmaci che
gia' prendo.
Sono molto incerto se continuare con L'attuale Psichiatra o rivolgermi altrove.
[#3]
Gentile utente,
non scarto l'idea di cercare un altro specialista. La capisco. E Le ho dato (all'inizio della mia prima replica) i rispettivi suggerimenti per la ricerca (per quanto possono essere utili).
Tuttavia, mi sembra che Lei potrebbe avere in ogni caso più iniziativa nel rapporto con lo specialista attuale:
<< Lo Psichiatra attuale tutte le volte che mi visita invece di aumentarmi il dosaggio dei farmaci che gia' prendo mi inserisce un nuovo farmaco e questo mi impensierisce >>
- Anziché impensierirsi, perché Lei non può chiedere a lui le spiegazioni ?
<< Io non mi permetto certo di proporgli di aumentare i dosaggi dei farmaci che
gia' prendo. >>
- Perché Lei non può farlo ? Proporre, chiedere non vuol dire sostituirsi a lui nel suo ruolo, ma vuol dire aiutare a lui ed esplicitare anche il Suo ruolo del paziente Consapevole nel contesto di cura.
<< in tutti questi anni nessun Psichiatra mi ha consigliato di affiancare la Psicoterapia alla cura farmacologica, anzi quasi sconsigliandola.>>
- Gli specialisti che Le hanno sconsigliato la psicoterapia, Le hanno spiegato il perché sarebbe sconsigliata ?
------------------------------------
Posso capire che magari con alcuni psichiatri è più facile parlare e con gli altri lo è più difficile, ma non conoscendo il Suo attuale specialista non voglio avere le presunzioni su questo aspetto: magari con lui si può parlare e Lei non ha provato. Nel caso nel quale con lui è difficile parlare, o/e lui non riesce a creare il contesto relazionale tale che Lei si sentisse più libero di parlare, allora nella ricerca del nuovo specialista bisogna considerare che magari ci vogliono anche queste qualità.
non scarto l'idea di cercare un altro specialista. La capisco. E Le ho dato (all'inizio della mia prima replica) i rispettivi suggerimenti per la ricerca (per quanto possono essere utili).
Tuttavia, mi sembra che Lei potrebbe avere in ogni caso più iniziativa nel rapporto con lo specialista attuale:
<< Lo Psichiatra attuale tutte le volte che mi visita invece di aumentarmi il dosaggio dei farmaci che gia' prendo mi inserisce un nuovo farmaco e questo mi impensierisce >>
- Anziché impensierirsi, perché Lei non può chiedere a lui le spiegazioni ?
<< Io non mi permetto certo di proporgli di aumentare i dosaggi dei farmaci che
gia' prendo. >>
- Perché Lei non può farlo ? Proporre, chiedere non vuol dire sostituirsi a lui nel suo ruolo, ma vuol dire aiutare a lui ed esplicitare anche il Suo ruolo del paziente Consapevole nel contesto di cura.
<< in tutti questi anni nessun Psichiatra mi ha consigliato di affiancare la Psicoterapia alla cura farmacologica, anzi quasi sconsigliandola.>>
- Gli specialisti che Le hanno sconsigliato la psicoterapia, Le hanno spiegato il perché sarebbe sconsigliata ?
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Posso capire che magari con alcuni psichiatri è più facile parlare e con gli altri lo è più difficile, ma non conoscendo il Suo attuale specialista non voglio avere le presunzioni su questo aspetto: magari con lui si può parlare e Lei non ha provato. Nel caso nel quale con lui è difficile parlare, o/e lui non riesce a creare il contesto relazionale tale che Lei si sentisse più libero di parlare, allora nella ricerca del nuovo specialista bisogna considerare che magari ci vogliono anche queste qualità.
[#4]
Condivido con il collega che la formazione di una buona alleanza terapeutica sia un obiettivo a cui dovrebbe ambire tanto il paziente quanto lo specialista.
Visto che non si tratta di un elemento irrilevante nella cura dei disturbi psichiatrici (soprattutto di quelli cronici), ma piuttosto di un presupposto per qualsiasi percorso diagnostico-terapeutico, le consiglio di adoperarsi al fine di garantirlo con lo psichiatra curante che sceglierà.
Sia esso quello attuale o uno nuovo.
Visto che non si tratta di un elemento irrilevante nella cura dei disturbi psichiatrici (soprattutto di quelli cronici), ma piuttosto di un presupposto per qualsiasi percorso diagnostico-terapeutico, le consiglio di adoperarsi al fine di garantirlo con lo psichiatra curante che sceglierà.
Sia esso quello attuale o uno nuovo.
Dr. Francesco Pietrini - medico psichiatra
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.6k visite dal 17/10/2014.
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