Attacchi di ansia

salve vorrei un parere in merito alla mia situazione.in gennaio la mia nuova psichiatra che ora ho "licenziato" mi ha costretto a stravolgere la mia terapia basata su escitalopram amisulpride e rivotril.mi ha costretto insistendo molto.tolto l'escitalopram e tolto l'amisulpride,mi ha fatto prendere due depakin da 300 mg.sono stato subito malissimo,astenia grave,senso di mancamento,sedazione pesante,testa addormentata,tachicardia forte.insomma si puo' dire gravi attacchi di ansia.ho interotto il depakin dopo un mese e ripreso la mia terapia.non ne potevo piu.purtroppo da quel momento i malesseri descritti non sono piu passati.c'e' da dire che la psichiatra ha proposto anche un altra variazione,ovvero scalare il rivotril e toglierlo.anche in questo caso ho avuto gravi effetti da dismissione,sempre con astenia cardiopalmo forte senso di mancamento forte,tachipnea,testa fortemente addormentata.ora sono arrivato a prendere solo 2 goccie di rivotril,c'e' stato un miglioramento ma alcuni giorni ho degli attacchi di ansia astenia debolezza non piu forti come prima per fortuna,che se prendo(al bisogno) 10 goccie di rivotril mi passano,cioe' praticamente mi sveglio perche'(dico io)passa l'ansia e sono di nuovo tranquillo.purtroppo la situazione non si e' ancora del tutto risolta,io sono sempre stato molto bene con escitalopram e amisulpride,e purtroppo adesso questa psichiatra mi ha fatto stare male e mi sono sorti molti dubbi,ad esempio che i miei farmaci siano diventati inefficaci anche a seguito del fatto che li ho interrotti,o che siano proprio i farmaci a provocare l'ansia,o che l'astinenza dal rivotril puo' causare gli attacchi di ansia,o che sia il fatto che fumo e bevo qualche caffe' che puo' causare l'ansia.Quello che vorrei sentirmi dire e' la terza,ovvero che l'astinenza dal rivotril causa molti problemi ma poi si attenuano col tempo e che bisognerebbe limitare fumo e caffe'.ma visto che non sono uno psichiatra,vorrei se possibile un parere sulla mia attuale situazione.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,

l'astinenza da rivotril (principio attivo: clonazepam) effettivamente può manifestarsi con ansia e attacchi di panico, i quali si attenuano se il problema è solo l'astinenza dal farmaco. Ovvero bisogna anche sapere se Lei ha sofferto da tali disturbi in precedenza e se la terapia precedente serviva proprio a compensare tali sintomi: in tale ultimo caso, sospendendo il farmaco, i detti sintomi possono manifestarsi non solo per ragioni di astinenza, ma anche perché la malattia che i farmaci stavano compensando, senza tali farmaci ricompare.

Tutto questo non riguarda solo il rivotril, ma anche gli altri due farmaci (escitalopram e amisulpirid), dopo la sospensione brusca dei quali sono possibili i sintomi d'astinenza simili; e, come scrivevo prima, senza conoscere la Sua storia precedente, non si può escludere che tali sintomi sono comparsi come i sintomi della malattia che questi farmaci stavano compensando.

Inoltre, una parte dei sintomi (soprattutto astenia grave,senso di mancamento,sedazione pesante,testa addormentata) probabilmente sono stati gli effetti collaterali del Depakin (principio attivo: acido valproico): non compaiono in tutti i pazienti, ma c'è qualcuno che è più sensibile... In molti casi, con una dose minore e con tempo tali sintomi sono meno rilevanti. Anche la tachicardia forte e l'ansia potevano essere i sintomi collaterali del Depakin, benché meno tipici. In tale caso, non sarebbe corretto parlare degli "attacchi di panico", ma piuttosto dei "sintomi collaterali".

Quale è stata la malattia per la quale Lei ha seguito la terapia con escitalopram amisulpride e rivotril ? Quali sintomi aveva quella malattia, come si manifestava prima ?

Perché la nuova psichiatra ha insistito di cambiare la cura ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Attivo dal 2014 al 2018
Ex utente
Salve dottore la ringrazio per la risposta che mi e' molto utile.ora le spiego:
a 18 anni ovvero nel 2003 ho cominciato a soffrire di pesanti dolori alla schiena in seguito a sforzi in palestra,la mia schiena come documentato da esami ha vari problemi.purtroppo nel 2005 i problemi sono precipitati ho avuto una forte lombosciatalgia che mi e' durata ben 4 mesi.quell'episodio mi ha messo in una condizione invalidante e in un mese ho perso tutto,lavoro,la mia ragazza,il gruppo rock in cui suonavo,ecc.pensavo che sarebbe diventato un dolore cronico,ero veramente disperato,e ho pensato e anche cercato un modo di suicidarmi.quindi mia madre mi ha portato nel 2006 da una psichiatra della asl che mi ha prescritto l'amisulpride.questo problema del dolore dopo molti mesi e' passato completamente,pero' ho cominciato a manifestare una forte rabbia e forti pensieri ossessivi e cosi mi e' stata prescritta la paroxetina poi sostituita con l'escitalopram perche' mi causava ipersonnia,il rivotril mi era stato dato da prendere al bisogno,solo che io ho cominciato a prenderlo sempre.devo dire che per anni sono stato molto attivo,forse su di giri,anche troppo,avevo una forza vitale esagerata forse.quindi probabilmente la psichiatra ha sospettato un disturbo bipolare immagino.in pratica appena mi ha visto ha detto"dovremo fare un cambiamento di terapia col depakin,la fara' stare meglio".mi ha fatto stare malissimo ed e' da febbraio che ancora non mi sono ripreso.
[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
Lei scrive:

<<il rivotril mi era stato dato da prendere al bisogno,solo che io ho cominciato a prenderlo sempre>>

Il rivotril è stato prescritto "al bisogno".. Al bisogno in quali situazioni ? Per quali sintomi ? (per i sintomi che Lei cita: una forte rabbia e forti pensieri ossessivi, il dolore ? oppure altro ?). Se Lei ne aveva bisogno sempre, allora vuol dire che qualcosa continuava a non andare bene ... In che cosa Le aiutava il rivotril ? oppure... Lei lo prendeva per avere una sensazione di benessere in più ? (tale farmaco può avere anche effetti disinibenti, rilassanti il corpo e la mente, favorenti la socializzazione oppure, a secondo della dose, effetti narcotici: in complesso, analoghi all'alcool).

Lei scrive anche:

<< per anni sono stato molto attivo,forse su di giri,anche troppo,avevo una forza vitale esagerata >>

- "per anni"...Anche prima di 18 anni ? "Molto attivo", "forza vitale esagerata": Lei può fare qualche esempio ? Questa Sua caratteristica era presente continuamente o a periodi ? (in quali periodi ?) Dopo la prescrizione di amisulpiride e di escitalopram è stata più marcata ?

- oltre ai farmaci, fumo (di tabacco?) ed il caffè, a Lei è capitato di fare uso di sostanze (non prescritte), di alcool ? gli effetti di alcune di queste talvolta possono contribuire al quadro descritto.

- per quanto riguarda il fumo ed il caffè, di quali quantità al giorno si tratta ?

Quale terapia farmacologica Lei sta assumendo attualmente ?

Grazie
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Attivo dal 2014 al 2018
Ex utente
salve dottore.a 18 anni e anche prima non ero fortissimo,anzi ero spesso stanco,alle superiori tornavo da scuola e dormivo dalle 14 alle 17 ad esempio.sono entrato in psichiatria nel 2006,a 23 anni.a dire il vero il rivotril mi fu dato dalla prima psichiatra perche' avevo deciso nel gennaio del 2010 di smettere i farmaci,quindi lei disse che non era daccordo ma potevo provare e se avevo problemi potevo prendere il rivotril.come detto la paroxetina mi causava forte ipersonnia.gli effetti della dismissione sono stati insonnia molta rabbia e molta ipersessualita'(io vado con le prostitute).cambiata la terapia da amisulrpide paroxetina a amisulpride escitalopram,l'ipersonnia e' passata,e per 3 anni,dal gennaio del 2010 al giugno 2012 questa appunto forza fisica e psichica c'e' stata sempre,e c'era anche una forte rabbia,infatti facevo pugilato e facevo continuamente discorsi violenti e a volte ho fatto anche risse di cui una molto grave,andavo a prostitute spesso,e appunto la forza fisica era veramente incredibile,tanto che la sera per calmarmi ero solito prendere escitalopram amisulpride 20 goccie di rivotril e bere un bel po di vino,a quel punto riuscivo ad avere sonno per andare a letto,ma a volte dormivo male.poi c'e' stata una svolta molto negativa.questa rabbia alimentata dai problemi sul lavoro era diventata incontenibile,e cosi mi sono dato una "martellata sui denti",ovvero sono andato a chiedere lo ZYPREXA.il farmaco ha calmato la rabbia,ma purtroppo mi ha quasi ammazzato.grave sedazione,grave ipotensione,grave debolezza,che sono continuate per mesi anche dopo che l'ho smesso e ho ripreso l'escitalopram amisulpride e rivotril.Per finire la storia,disperato per le mie condizioni ho iniziato a fumare i sigari,poi sono passato alle sigarette,esattamente un anno fa,e devo dire che mi ero ripreso,e la forza fisica e psichica era tornata,forte come prima.attualmente assumo l'escitalopram e l'amisulpride,il rivotril l'ho scalato e lo assumo al bisogno,cioe' quando mi viene la brutta crisi di ansia,fumo un po la sigaretta elettronica e un po il tabacco da rollare,non ho mai toccato droghe a parte l'inverno scorso per la prima volta(hascisc)ma ho smesso subito,e ora non soto bevendo alcol ma in passato ne ho bevuto,ma non tanto.scusi se mi sono dilungato.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
E' probabile che all'inizio si è trattato dei disturbi psichici "reattivi" ("reattivi" nel senso di essere una reazione agli eventi di vita, compresa la malattia fisica ortopedica), per i quali i farmaci dovrebbero essere usati molto cautamente (in molti di tali casi è meglio pensare più volte prima di ricorrerne) e per i quali bisogna sempre valutare le cure anche non farmacologiche. In particolare in un ragazzo con determinate suscettibilità che potevano essere prevedibili (tenendo conto anche dell'epoca di sviluppo dal punto di vista fisiologico).

Capisco che il dolore fisico e la depressione grave hanno trovato nei farmaci il giovamento necessario, ma ad un certo punto bisognava (e bisogna) fermarsi, valutare anche le altre strategie (non farmacologiche).

Altrimenti, proprio nei disturbi "reattivi" (anche a causa dell'assetto caratteriale che di solito ha la persona) si assiste alla cronicizzazione.

E' possibile, in altre parole, che, dopo un superamento del dolore fisico e della depressione, gran parte della "malattia" negli anni successivi fino ad oggi derivi dagli effetti collaterali dei farmaci su un terreno fertile del Suo temperamento e della Sua fase di sviluppo psicofisiologica.

La tarda adolescenza è un periodo spesso caratterizzato dalle crisi, dal prorompere degli aspetti nuovi della personalità, anche dalle "malattie", che non vanno sottovalutate, anche perché spesso sono le vere e proprie malattie, ma non per questo la soluzione farmacologica deve essere l'unica o la prima soluzione.

Adesso abbiamo una persona (Lei) che senza i farmaci o altri mezzi simil-farmacologici (fumo ad es.) non può affrontare neanche la fase successiva della vita... Magari bisognava essere con Lei sia più responsabilizzanti e rigidi (non vuole fare la terapia farmacologica? - allora è sotto la Sua responsabilità, e niente rivotril), sia più attenti a quei bisogni e a quegli aspetti della persona che non sono trattabili con farmaci. Ma siamo già in ritardo... perché ora è Lei che "licenzia" gli psichiatri... e non ha più 18 anni...

Penso che un rapporto di cura basato soprattutto sulla prescrizione delle medicine nel Suo caso può proseguire ad avere i risultati peggiorativi, non solo per via degli effetti collaterali, ma anche perché tale approccio La mantiene nella fase di dipendenza, non è responsabilizzante, non può creare i rapporti adeguati con altri e con il medico.

La risposta alla Sua domanda iniziale è più o meno quella che Lei aspettava: verosimilmente si tratta degli effetti d'astinenza (da escitalopram, da rivotril, da amisulpiride), ma anche degli effetti collaterali residui del depakin e degli stessi soliti farmaci che Lei ha ripreso ad assumere.

Ma più importante mi sembra questo:

bisognerebbe valutare con il Suo attuale psichiatra le strategie anche non farmacologiche e, se queste funzioneranno, allora successivamente: la possibilità di un programma della (ancora più graduale di prima) riduzione e sospensione di tutti i farmaci, tenendo d'occhio che il periodo per farlo deve essere ottimale dal punto di vista del contesto di vita.

sono solo i miei ragionamenti in generale su un caso che può essere simile al Suo
(mentre nel Suo caso specifico, non seguendoLa, ci sono i limiti della mia obbiettività, e ci vuole uno psichiatra che La segue per appurare le cose).

un saluto !
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