Dismorfofobia e dipendenza da sesso

Buongiorno, espongo questa storia che mi sta particolarmente a cuore, al fine di capire se il percoso psicologico ora intrapreso possa aiutare questa persona. Su fb ho conosciuto un ragazzo, lui subito presissimo, io ovviamente con i piedi di piombo, già scottata da una convivenza finita per tradimento. Dopo un mese di chiacchiere via web e frequentazione, in totale 7 giorni..........riparte per la sua città, e per una pura casualità lui scrive in bacheca una cosa che io pensavo rivolta a me, e l'altra ragazza che frequentava anche, mi conatta e scopriamo così che usciva con entrambe. Dopo di che continua a cercarmi, ma io non ne voglio più sapere, continua ad invarmi sms con parole e frasi d'amore, ma io ovviamente non mi fido più...............un giorno esausta gli dico: io non mi fido, se non hai nulla da nascondere dammi la tua password fb.........e lui cosa fà??? me la da, e credo che li sia stata la parte buona di lui, quella che forse vuole essere aiutata, apro la sua pagina fb, e li scopro il suo mondo, chattava con altre due donne brave quanto me, quelle due le ho a mia volta contattate ed avvertite a stare in guardia dal soggetto, ma non finiva li................aveva una marea di contatti di donne, anche donne non proprio di buoni costumi. RItorno nella mia pagina fb e incavolata nera gli dico di tutto, sfogo tutta la mia rabbia e gli dico di farsi visitare da un bravo psicologo perchè di sicuro ha qualche rotella fuori posto. E lui va............... si fa vedere dalla psicologa che a sua volta lo invia dallo psichiatra che gli prescrive la sertralina per riequilibrare i neurotrasmettitori. Dalla psicologa intanto inizia il percorso analitico di psicoterapia, da quel momento vedo un piccolo cambiamento della sua bacheca, non scrive più, non aggiunge più amiche, sembra moderarsi. La psicologa gli ha parlato di dismorfofobia, e sdopppiamento di personalità, io non ho capito bene ma credo soffra di disturbo ossessivo compulsivo, e sex addiction. Non so se compatibii con un quadro di bipolarismo, in quanto oltre alla sertralina gli è stato prescritto anche l'utilizzo della quepitina. Tutte queste cose le so, perchè ancora adesso sento questa persona in chat, e mi aggiorna costantemente sui suoi miglioramenti. Dato che (purtroppo) lui non mi è indifferente, ma che ovviamente la parte razionale di me rifiuta, mi chiedo se mai potrà guarire o migliorare a tal punto da poter condurre una vita normale, ed intraprendere relazioni sane. La domanda è, quanto è efficace la terapia psicologica, unita alla farmacoterapia, in casi come questo, dove il soggetto ha preso piena consapevolezza della sua problematica ed ha chiesto aiuto agli esperti???? Cordialmente saluto. Mary
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
La terapia "psicologica", unita alla farmacoterapia, nei casi come questo può essere efficace.

Secondo Lei, la vostra modalità relazionale attuale con questa persona, la quale ha affidato a Lei la pw su facebook e che ha seguito senza minime discussioni i Suoi consigli di rivolgersi agli specialisti, acconsente che Lei intervenga fino a scrivere gli avvertimenti dal suo account ad altre donne, chiedere i pareri su di lui qui da noi: è una modalità relazionale sana ? Magari sarà dettata dalla necessità, dal volere aiutare a lui; ma a parte questo: è ottimale come una modalità relazionale ? Inoltre: adesso lui ha la consapevolezza di quello che fa ?

Non si può fare le diagnosi via internet, e tanto meno non si può comunicarle ai terzi senza il consenso della persona in oggetto. Ma probabilmente lui non ha perso pienamente la consapevolezza, se ha accettato ad essere seguito; inoltre penso che in questa mia risposta a Lei i termini tecnici diagnostici sono poco utili per la comprensione del caso. Nei termini più semplici a me sembra che si tratta di una persona cui problemi sono proprio nell'area della relazione dove lui ha una modalità dipendente (si può dipendere non solo dalle droghe, ma anche dalle relazioni, dagli affetti, dalle altre persone). In Lei lui ha trovato qualcuno che esercita un forte controllo su di lui, e la sua tendenza alla dipendenza potrebbe averne anche bisogno; questo controllo lui lo accetta probabilmente anche per non perdere Lei; e, in generale, una relazione stabile e affidabile per lui è importante. Ma io mi chiedo se la modalità relazionale di "controllato-controllore" sia ottimale per curare il suo disturbo, oppure collude con il disturbo ? Le consiglio di chiedere questa cosa allo psicologo che segue lui.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
Utente
Forse mi sono spiegata male, attualmente io non ho nessua relazione con questa persona, non sarei sana di mente io se fosse il contrario.
Non ci vediamo da più di un mese, e neppure lo avevo più sentito da un mese, solo ultimamente mi ha messa al corrente del suo percorso psicologico e farmacologico appena intrapreso.
Le donne che ho contattato le ho avvertite attraverso il mio account non il suo. Il suo account mi è stata dato volontariamente, e lui stesso ha asserito che lo ha fatto perchè ha cercato aiuto e voleva da me che lo aiutassi. E' al corrente io abbia contattato le altre due donne, altresì al corrente io chieda pareri sul suo caso.
Il mio intento è solo quello di aiutarlo, ed oggi mi ha detto che la psicoterapeuta che lo sta seguendo, ritiene che la mia presenza lo stabilizzi in quanto non sente totalmente il vuoto di me in quanto non ci vediamo. Unico suggerimento, non parlare di sesso (ma non è certo mia intenzione) ledere in alcuna maniera sulla sua persona, tutt'altro, gli ho voluto bene e ancora gliene voglio.
In quanto a fungere da controllo e controllore, questo è avvenuto prima che io avessi realmente compreso che il suo comportamento rientrava in patologico, ora non ho bisogno di vedere il suo account (ovviamente ha cambiato la password) e neppure mi serve la nuova, sono più sollevata a sapere che ha seguito i miei consigli, e mi creda non ha seguito i miei consigli senza minime discussioni, lo ha fatto dopo un mese che mi sgolavo a pregarlo di cambiare vita per non finire divorato in un pozzo nero, eh si vero......se lo ha fatto non ha perso totalmente la consapevolezza di se stesso, anzi è molto reattivo alla terapia e consapevole della situazione in cui si trova. Saluti Mary
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