Azione legale...pensiate sia un buco nell'acqua?
Gentili Dottori,
perdonate l'errore ortografico, me ne sono accorto solo adesso.
posto questo consulto nella sezione giusta ma penso non sia proprio inerente alle richieste che di solito vengono fatte.
Ho deciso di querelare il mio ex psichiatra, ho deciso di farlo perché qualora la situazione continui in questa maniera, ovvero a commiserarmi e tormentato dai rimorsi, finirò col farmi giustizia da solo.
La storia è lunga, ma i fatti sono chiari. Lo psichiatra mi ha fatto una diagnosi sbagliata e quindi dato una severa cura conseguentemente sbagliata, che non mi ha fatto ottenere risultati.
Allo stato attuale:
Ho buoni motivi per pensare che il dottore, dopo 36 mesi di cura, non ricorda nemmeno la diagnosi che mi ha fatto. Glielo chiesi - sapendo che lo stesso non si ricordava, mi ha tenuto in cura per 28 mesi ma per 10 non mi sono più fatto veder- e lo stesso mi ha detto di dargli le ricette, al che io ho risposto "e qualora non avessi le ricette lei non me lo direbbe cosa mi ha diagnosticato?" e lui mi ha risposto che senza le ricette si sarebbe riservato dal parlare".
Tralasciando la vergogna di questa situazione - che almeno secondo un concetto di moralità- vede il dottore imputato di una grave colpa, altri specialisti dalla quale mi sono rivolto mi hanno fatto una diagnosi completamente diversa. Queste sono le prove che possiedo, gli altri atteggiamenti "atipici" tenuti dal terapeuta penso siano superflui, sicuramente dovrò chiedere ad un legale, purtroppo però penso sarà tutto inutile.
Voi cosa ne pensate riguardo a ciò che ho detto? Senza presentare la ricetta lo psichiatra può riservarsi dal parlare della mia situazione clinica?
Cordiali saluti
perdonate l'errore ortografico, me ne sono accorto solo adesso.
posto questo consulto nella sezione giusta ma penso non sia proprio inerente alle richieste che di solito vengono fatte.
Ho deciso di querelare il mio ex psichiatra, ho deciso di farlo perché qualora la situazione continui in questa maniera, ovvero a commiserarmi e tormentato dai rimorsi, finirò col farmi giustizia da solo.
La storia è lunga, ma i fatti sono chiari. Lo psichiatra mi ha fatto una diagnosi sbagliata e quindi dato una severa cura conseguentemente sbagliata, che non mi ha fatto ottenere risultati.
Allo stato attuale:
Ho buoni motivi per pensare che il dottore, dopo 36 mesi di cura, non ricorda nemmeno la diagnosi che mi ha fatto. Glielo chiesi - sapendo che lo stesso non si ricordava, mi ha tenuto in cura per 28 mesi ma per 10 non mi sono più fatto veder- e lo stesso mi ha detto di dargli le ricette, al che io ho risposto "e qualora non avessi le ricette lei non me lo direbbe cosa mi ha diagnosticato?" e lui mi ha risposto che senza le ricette si sarebbe riservato dal parlare".
Tralasciando la vergogna di questa situazione - che almeno secondo un concetto di moralità- vede il dottore imputato di una grave colpa, altri specialisti dalla quale mi sono rivolto mi hanno fatto una diagnosi completamente diversa. Queste sono le prove che possiedo, gli altri atteggiamenti "atipici" tenuti dal terapeuta penso siano superflui, sicuramente dovrò chiedere ad un legale, purtroppo però penso sarà tutto inutile.
Voi cosa ne pensate riguardo a ciò che ho detto? Senza presentare la ricetta lo psichiatra può riservarsi dal parlare della mia situazione clinica?
Cordiali saluti
[#1]
Evidentemente il suo psichiatra non aveva redatto una scheda clinica (non è obbligatorio) ed aveva bisogno delle ricette per ricollegarsi mentalmente al suo caso.
Una azione civile o penale, in assenza di dati concreti che dimostrino con sicurezza l'eventuale danno dall'eventuale errore di diagnosi, sarebbe destinata al fallimento, con esborso di denaro e frustrazione.
Una azione civile o penale, in assenza di dati concreti che dimostrino con sicurezza l'eventuale danno dall'eventuale errore di diagnosi, sarebbe destinata al fallimento, con esborso di denaro e frustrazione.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
Ex utente
Gentile Dottore,
La ringrazio per la risposta.
Il fatto che altri specialisti abbiano smentito la diagnosi fatta dallo stesso non è una prova sufficiente? Gli stessi invece hanno diagnosticato lo stesso disturbo diverso da quello dello specialista indicato.
Quindi Dottore, se io non ricordo nulla sul mio caso, nemmeno la diagnosi e ho perso le ricette - e il dottore non ricorda nulla- devo rassegnarmi?
Cordiali saluti
La ringrazio per la risposta.
Il fatto che altri specialisti abbiano smentito la diagnosi fatta dallo stesso non è una prova sufficiente? Gli stessi invece hanno diagnosticato lo stesso disturbo diverso da quello dello specialista indicato.
Quindi Dottore, se io non ricordo nulla sul mio caso, nemmeno la diagnosi e ho perso le ricette - e il dottore non ricorda nulla- devo rassegnarmi?
Cordiali saluti
[#4]
Ex utente
Gentile Dottore,
La ringrazio per avermi risposto.
Le direi qualcosa, ma temo veramente di non avere parole sufficienti....
Riguardo alla prima domanda, il fatto che altri specialisti hanno smentito la diagnosi fatta dallo stesso mentre si sono trovati tutti d'accordo sullo stesso disturbo, anche questa è una prova inutile?
Cordiali saluti
La ringrazio per avermi risposto.
Le direi qualcosa, ma temo veramente di non avere parole sufficienti....
Riguardo alla prima domanda, il fatto che altri specialisti hanno smentito la diagnosi fatta dallo stesso mentre si sono trovati tutti d'accordo sullo stesso disturbo, anche questa è una prova inutile?
Cordiali saluti
[#5]
Il fatto che la diagnosi sia diversa non è una prova di imperizia o incompetenza. Del resto, lei per diversi mesi ha seguito la terapia di questo psichiatra, se non stava bene in un paio di mesi aveva la libertà di cambiare psichiatra a terapia.
Inoltre, fare querele di questo tipo la può esporre a reati qualora avesse torto in sede giudiziale e potrebbe essere sottoposto a richieste di risarcimento da parte del querelato.
Un rapporto medico/paziente è un rapporto fiduciario che ha come presupposto principale la fiducia reciproca.
Se lei ha fiducia nello,psichiatra non vi è motivo di sfidarlo per capire se ricorda o meno la diagnosi ed i trattamenti, diversamente si comporta in contrapposizione per indurlo in errore.
Inoltre, fare querele di questo tipo la può esporre a reati qualora avesse torto in sede giudiziale e potrebbe essere sottoposto a richieste di risarcimento da parte del querelato.
Un rapporto medico/paziente è un rapporto fiduciario che ha come presupposto principale la fiducia reciproca.
Se lei ha fiducia nello,psichiatra non vi è motivo di sfidarlo per capire se ricorda o meno la diagnosi ed i trattamenti, diversamente si comporta in contrapposizione per indurlo in errore.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#6]
Ex utente
Gentile Dottore,
La ringrazio per la risposta.
Per evitare diatribe o di essere allontanato da questo ottimo sito che tanto mi ha aiutato in questi anni e alla quale devo molto, mi riservo dal risponderle.
Le auguro di riflettere su ciò che ha scritto e che Lei o un Suo caro non si trovi mai nella mia situazione, che può accadere anche con uno specialista di un ramo completamente diverso.
Cordiali saluti
La ringrazio per la risposta.
Per evitare diatribe o di essere allontanato da questo ottimo sito che tanto mi ha aiutato in questi anni e alla quale devo molto, mi riservo dal risponderle.
Le auguro di riflettere su ciò che ha scritto e che Lei o un Suo caro non si trovi mai nella mia situazione, che può accadere anche con uno specialista di un ramo completamente diverso.
Cordiali saluti
[#7]
Il problema è che se non riesce a dimostrare un danno quantificabile che la diagnosi "errata" (metto il termine fra virgolette perché anche questo è da dimostrare) le ha recato può querelare, ma le probabilità di successo sono pressoché nulle.
In più ci sarebbe lo stress di una storia infinita tra avvocati, tribunali, perizie e controperizie. Passerebbero anni prima di avere una risposta, che ben difficilmente sarebbe quella che lei spera.
In più ci sarebbe lo stress di una storia infinita tra avvocati, tribunali, perizie e controperizie. Passerebbero anni prima di avere una risposta, che ben difficilmente sarebbe quella che lei spera.
Franca Scapellato
[#8]
Ex utente
Gentile Dott. Scapellato,
La ringrazio per la risposta.
Si vede che purtroppo la nostra "giustizia" mi induce a farmi giustizia da solo,sicuramente non resterà impunita questa vergogna.
Io sapevo di non essere affetto dal disturbo che mi è stato classificato e gli altri dottori non hanno avuto dubbi nel dirmi appunto che non soffrivo di tale disturbo ma bensì di un altro.
Questo dottore la diagnosi me l'ha fatta in dieci minuti, quando io ho detto "dottore penso di soffrire di DOC" lui mi disse "ho già capito tutto,puoi anche fermarti". Dopo qualche mese per due mesi circa gli dissi che doveva essere rimesso tutto in discussione, che non ero più sicuro di quanto detto. Lui mi disse che quei dubbi erano la conseguenza della malattia, e quando li espressi con più "decisione" mi disse che la terapia andava rinforzata. Quindi spazio, uno per volta, ad Olanzapina,Orap,Seroquel oltre ad Anafranil,Depakin,En. Effetti collaterali giusto per citarne alcuni dei tanti, 34 kg in poco più di sessanta giorni, vita sessuale pari a quella di mio nonno novantenne, Dinamicità nei movimenti ancora una volta pari a quella del mio adorato nonno. Tutto questo ovviamente,inutilmente.
Cordiali saluti
La ringrazio per la risposta.
Si vede che purtroppo la nostra "giustizia" mi induce a farmi giustizia da solo,sicuramente non resterà impunita questa vergogna.
Io sapevo di non essere affetto dal disturbo che mi è stato classificato e gli altri dottori non hanno avuto dubbi nel dirmi appunto che non soffrivo di tale disturbo ma bensì di un altro.
Questo dottore la diagnosi me l'ha fatta in dieci minuti, quando io ho detto "dottore penso di soffrire di DOC" lui mi disse "ho già capito tutto,puoi anche fermarti". Dopo qualche mese per due mesi circa gli dissi che doveva essere rimesso tutto in discussione, che non ero più sicuro di quanto detto. Lui mi disse che quei dubbi erano la conseguenza della malattia, e quando li espressi con più "decisione" mi disse che la terapia andava rinforzata. Quindi spazio, uno per volta, ad Olanzapina,Orap,Seroquel oltre ad Anafranil,Depakin,En. Effetti collaterali giusto per citarne alcuni dei tanti, 34 kg in poco più di sessanta giorni, vita sessuale pari a quella di mio nonno novantenne, Dinamicità nei movimenti ancora una volta pari a quella del mio adorato nonno. Tutto questo ovviamente,inutilmente.
Cordiali saluti
[#9]
"Le auguro di riflettere su ciò che ha scritto e che Lei o un Suo caro non si trovi mai nella mia situazione, che può accadere anche con uno specialista di un ramo completamente diverso."
La ringrazio per l'augurio, la sua provocazione non solo mi lascia indifferente ma mi fa comprendere quanto effettivamente lei stia male.
Faccia pure tutte le cause giudiziali che vuole, ne riparleremo quando dovrà risarcire il danno.
Saluti
[#10]
Ex utente
Gentile Dottore,
per rispetto delle regole del sito, mi riservo dal risponderle. Se lei farà lo stesso, la Sua scelta sarà molto gradita.
La mia non era una provocazione, bensì un augurio sincero, proprio perché sto male e perché consapevole che al mio posto altri starebbero anche peggio.
Cordiali saluti
per rispetto delle regole del sito, mi riservo dal risponderle. Se lei farà lo stesso, la Sua scelta sarà molto gradita.
La mia non era una provocazione, bensì un augurio sincero, proprio perché sto male e perché consapevole che al mio posto altri starebbero anche peggio.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 2.1k visite dal 04/10/2014.
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