Terapia con depakin e xanax
Gentili Dottori,
da alcuni anni sto tentanto di risolvere alcuni miei problemi legati perlopiù ad ansia (che si accentua nei contesti sociali), e che mi hanno portato ad un significativo allontanamento sociale. Nonostante alcuni anni di terapia psicoanalitica, non ho raggiunti risultati rilevanti (sebbene un minimo miglioramento ci sia stato).
Ho quindi deciso di consultare uno specialista in psichiatria, tramite SSN, per chiedere un suo parere. Mi è stata prescritta una terapia con Depakin Chrono da assumere solo alla sera (da aumentare successivamente), a cui dovrei aggiungere Xanax "al bisogno".
Ora, l'impressione generale di questo incontro è stata negativa, non mi è sembrato che il dottore abbia capito il problema, e ho avuto una forte impressione di superficialità e frettolosità. Inoltre la terapia mi è sembra un po' pesante per me che non ho mai assunto farmaci in vita mia. Ho quindi deciso di non cominciare la terapia.
Al tempo stesso però non vorrei privarmi di qualcosa che potrebbe essermi effettivamente utile per superare il problema. Le mie domande quindi sono: quanto può essere controproducente una terapia sbagliata? Ci sono possibilità che il farmaco non solo si riveli poco utile, ma che vada addirittura ad esacerbare la situazione già di per sé delicata? Se decidessi di provare il depakin, potrei eventualmente sospendere l'assunzione, qualora notassi effetti negativi, e ritrornare "allo stato di partenza"?
Ringrazio per le eventuali risposte,
Cordialmente,
Michele
da alcuni anni sto tentanto di risolvere alcuni miei problemi legati perlopiù ad ansia (che si accentua nei contesti sociali), e che mi hanno portato ad un significativo allontanamento sociale. Nonostante alcuni anni di terapia psicoanalitica, non ho raggiunti risultati rilevanti (sebbene un minimo miglioramento ci sia stato).
Ho quindi deciso di consultare uno specialista in psichiatria, tramite SSN, per chiedere un suo parere. Mi è stata prescritta una terapia con Depakin Chrono da assumere solo alla sera (da aumentare successivamente), a cui dovrei aggiungere Xanax "al bisogno".
Ora, l'impressione generale di questo incontro è stata negativa, non mi è sembrato che il dottore abbia capito il problema, e ho avuto una forte impressione di superficialità e frettolosità. Inoltre la terapia mi è sembra un po' pesante per me che non ho mai assunto farmaci in vita mia. Ho quindi deciso di non cominciare la terapia.
Al tempo stesso però non vorrei privarmi di qualcosa che potrebbe essermi effettivamente utile per superare il problema. Le mie domande quindi sono: quanto può essere controproducente una terapia sbagliata? Ci sono possibilità che il farmaco non solo si riveli poco utile, ma che vada addirittura ad esacerbare la situazione già di per sé delicata? Se decidessi di provare il depakin, potrei eventualmente sospendere l'assunzione, qualora notassi effetti negativi, e ritrornare "allo stato di partenza"?
Ringrazio per le eventuali risposte,
Cordialmente,
Michele
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D: quanto può essere controproducente una terapia sbagliata?
R: molto
D:Ci sono possibilità che il farmaco non solo si riveli poco utile, ma che vada addirittura ad esacerbare la situazione già di per sé delicata?
R: sì, se il la diagnosi è sbagliata, o se la diagnosi è giusta ma il farmaco sbagliato
D:Se decidessi di provare il depakin, potrei eventualmente sospendere l'assunzione, qualora notassi effetti negativi, e ritornare "allo stato di partenza"?
R: sì ovviamente, ma il Depakin andrebbe scalato lentamente.
Tenga conto che dandole queste risposte non sono entrato nel merito del suo caso. In particolare lei si limita a parlare di "ansia" e di "allontanamento sociale", per i quali il valproato (*Depakin) non è particolarmente indicato. Se vuole riscriva approfondendo.
Saluti
R: molto
D:Ci sono possibilità che il farmaco non solo si riveli poco utile, ma che vada addirittura ad esacerbare la situazione già di per sé delicata?
R: sì, se il la diagnosi è sbagliata, o se la diagnosi è giusta ma il farmaco sbagliato
D:Se decidessi di provare il depakin, potrei eventualmente sospendere l'assunzione, qualora notassi effetti negativi, e ritornare "allo stato di partenza"?
R: sì ovviamente, ma il Depakin andrebbe scalato lentamente.
Tenga conto che dandole queste risposte non sono entrato nel merito del suo caso. In particolare lei si limita a parlare di "ansia" e di "allontanamento sociale", per i quali il valproato (*Depakin) non è particolarmente indicato. Se vuole riscriva approfondendo.
Saluti
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 10.2k visite dal 04/10/2014.
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