Psicofarmaci ed effetti indesiderati

Gentili dottori,
scrivo per avere una delucidazione in seguito ad una nuova prescrizione effettuata da uno specialista.
Nella mia breve esperienza con gli psicofarmaci ho sempre avuto grandi rassicurazioni da parte dei dottori sui possibili effetti a lungo termine di tali farmaci. L'ultimo specialista mi ha detto di non leggere i bugiardini, che secondo lui andrebbero buttati e tuttora, leggendo sui vari forum medici (seri), ritrovo le stesse rassicurazioni convinte. Per fortuna, dico io.
Mi fido degli esperti e la domanda che pongo non mette in dubbio il loro sapere, ma da persona ansiosa quale sono (e ipocondriaca) non capisco bene perchè, a fronte di tutte queste rassicurazioni, sui bugiardini appaiano infinite raccomandazioni e preoccupanti avvertimenti non ben circostanziati.
Ad esempio, dal Dominans: "Sintomi parkinsoniani possono essere aggravati in soggetti già ammalati o possono comparire e talora permanere a lungo e divenire irreversibili sotto forma di discinesia tardiva persistente che talora è preannunciata da un tipico movimento vermicolare della lingua" o ancora "aritmie ventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco. Casi molto rari di morte improvvisa".
Riguardo il Lamictal leggo "non è ancora noto come Lamotrigina Hexal agisca nel cervello per avere questo effetto".
Per un soggetto ipocondriaco ed ansioso, la sola lettura degli esempi che ho citato è roba da togliere il sonno!
Ripeto, non scrivo in polemica.
Io stesso ho fatto talvolta uso di farmaci antidepressivi e non ho avuto particolari problemi se non quelli più comuni.
Mi chiedo però il motivo per cui vengono elencate tutte queste inquietanti ipotesi senza specificare il riferimento ad eventuali sovradosaggi o a specifici casi.
Grazie dell'attenzione






[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gli effetti indesiderati di qualunque farmaco, dall'antibiotico all'antiinfiammatorio, vanno segnalati per legge sul foglietto illustrativo, sono un'utile informazione per il medico che li prescrive e una sicurezza per il paziente, anche se certe descrizioni possono risultare ansiogene.
A volte tali effetti sono suddivisi per frequenza, a volte no. La suddivisione per frequenza distingue ad es eventi avversi:
Molto comuni: eventi che si manifestano in più di 1 su 10 pazienti
Comuni: eventi che si manifestano in più di 1 su 100 pazienti, ma in meno di 1 su 10
Non comuni: eventi avversi che si manifestano in più di 1 su 1000 pazienti, ma in meno di 1 su 100
Molto rari: eventi avversi che si manifestano in meno di 1 su 10000 pazienti

Tutti gli eventi descritti come avversi si manifestano a dosaggi terapeutici, se non è altrimenti specificato.


Franca Scapellato

[#2]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
In effetti, chi è per tendenza ipocondriaco o allarmista per la salute dovrebbe fidarsi del medico che ha fatto la prescrizione, evitando di leggere i famosi fogliettini .
Questo vale anche per il consultare enciclopedie (se c'è ancora qualcuno che lo fa) o visitare i forum che si trovano nel web.
Tra l'altro i foglietti illustrativi sono spesso non comprensibili dal comune utente, il quale, anche se non è ipocondriaco, finisce per equivocare ed allarmarsi. Non sono molti,ad esempio, gli utenti che conoscono la differenza tra "controindicazione" e "effetto collaterale"; credo che nessuno sappia che negli "effetti collaterali comuni" ci si riferisce ad una incidenza compresa tra l'uno per mille e l'uno per cento, e così via.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#3]
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Ho sempre cercato di decifrare con attenzione il fogliettino illustrativo e devo dire che spesso risulta chiaro e fornito delle tabelle di cui parla la dottoressa Scapellato.
Ringrazio anche per la puntualizzazione sulla differenza tra "controindicazioni" ed effetti indesiderati.
Forse sto amplificando le mie ansie perchè affaticato da un periodo difficile, ma i bugiardini di Lamictal e Dominans mi sono apparsi meno chiari e più allarmanti di quelli letti in passato.
Sicuramente non pratico i deliranti siti web di gente comune, dove viene scritto tutto ed il contrario di tutto, spesso senza avere la benchè minima nozione scientifica e spacciando come verità le opinioni personali.
Leggo comunque tra le vostre righe una comprensione riguardo l'allarmismo che si può generare in un ipocondriaco alla lettura di espressioni come "morte improvvisa" o "sintomi irreversibili", e questo mi rasserena.
In ogni modo cercherò di farmi forza e di seguire le indicazioni dello specialista.
Vi ringrazio per la tempestività delle risposte.


[#4]
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Dopo alcuni giorni in cui ho cercato di superare le mie paure rispetto all'assunzione dei farmaci prescritti, ho fatto un passo indietro e mi sono fermato.
So che non è giusto, ma è più forte di me.
Dovrei assumere Dominans + Lamictal.
Continuo a leggere su siti seri (di medici, psicanalisti etc...) e non forum, le possibili correlazioni tra malattie come il parkinson o discinesia tardiva e il dominans.
Vorrei sapere, se possibile, la percentuale in cui questo può accadere e se, come scritto nel foglietto, possono verificarsi conseguenze irreversibili. Riguardo la discinesia tardiva, alcuni dottori parlano di effetti gravi che potrebbero comparire anche dopo mesi dalla dismissione del farmaco.
Questa imprevedibilità e incertezza mi blocca, e per me che soffro di depressione ansiosa ed ipocondria, queste ipotesi sono fonte di sgomento.
Lo specialista ha risposto ai miei dubbi in modo sintetico e tranchant: butti i foglietti e prenda le pasticche. Considerando che è presente a Genova una sola volta al mese, mi sembra eccessivo e poco corretto consultarlo spesso per telefono.
Per questo ho riscritto a voi, che offrite un servizio prezioso.
Per concludere, io non sto bene e sento il bisogno di una cura efficace, che affiancherò ad un percorso di psicoterapia.
Ma proprio le caratteristiche ansiose della mia depressione mi bloccano e mi inducono a non introdurre il farmaco nel mio corpo.
Spero di avere, se possibile, una rassicurazione.



[#5]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
Il Dominans contiene un antidepressivo triciclico (la nortriptilina) e una piccolissima dose di neurolettico (la flufenazina). E' quest'ultima molecola che, agendo sul sistema cosiddetto extrapirdamidale, potrebbe provocare fenomeni motori della famiglia del Parkinson. Tra questi la discinesia tardiva, che consiste in movimenti involontari della lingua o/e della bocca, è spesso irreversibile. Devo dire che la minima dose di neurolettico contenuta nel Dominans rende molto improbabili questi disturbi extrapiramidali, che non sono in grado di quantificare in percentuale di rischio.
Le dico che ho e ho avuto sicuramente più di duecento pazienti in cura con un farmaco simile, il Mutabon, e di aver riscontrato effetti extrapiramidali in non più di due casi.
Tenga conto che un farmaco psicotropo a 0 (zero) effetti collaterali non esiste. L'alternativa è non curarsi.
[#6]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Le opzioni che le propongo sono due: chiedere allo psichiatra di sostituire il Dominans, che è un'associazione di antidepressivo e neurolettico, con un antidepressivo e basta, e in questo caso la minuscola probabilità che la piccola dose di flufenazina contenuta nel Dominans provochi il Parkinson verrebbe azzerata, perché non ne assumerebbe.
L'opzione numero due è questa: iniziare una psicoterapia (cognitivo-comportamentale) da subito, esaminando col terapeuta i problemi attuali (per es lei cita ansia e ipocondria), e l'altro problema ugualmente importante che è quello di temere l'effetto negativo dei farmaci. Se no non ne esce, resta bloccato sul problema farmaco sì-farmaco no. Alla fine può anche decidere che per lei assumere farmaci psicoattivi è troppo angosciante e rinunciare alla terapia farmacologica, che non è obbligatoria, è solo più rapida, in genere.
Salire su un'automobile è un rischio, nessuno può garantire che si arrivi alla meta indenni, però se si vuole andare da qualche parte spesso occorre usare la macchina. Oppure si va a piedi, si fa più fatica ma si arriva lo stesso.
[#7]
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Le due risposte sono in egual misura soddisfacenti, oneste e chiare, e per questo vi ringrazio moltissimo.
Adesso il panorama è un pò più chiaro e delineato.
Vista la tempestività e la gentilezza offerta, approfitto ancora un pò del vostro sapere per un ulteriore chiarimento.
Il primo farmaco antidepressivo che mi fu prescritto fu il Lantanon 30, e risale al 1998.
Lo assunsi per alcuni mesi ed in seguito ebbi una forte ripresa, ricaricato di entusiasmo e voglia di fare. Per onestà, non posso omettere che parallelamente all'assunzione del farmaco, mi liberai di una relazione sentimentale da tempo opprimente. Pertanto non posso escludere che la rinascita sia attribuibile, oltre che alla mianserina, anche ad una ritrovata llibertà e leggerezza.
In ogni modo, in quel periodo rinacqui.
Alcuni anni dopo, per motivi personali, ho avuto una ricaduta depressiva ed il mio medico mi ha prescritto Efexor 75, nonostante io abbia raccontato dei benefici avuti con la mianserina.
Assunto per un anno, mi ha fatto stare un pò meglio, ma senza grandi cambiamenti e con diverse noie da effetti indesiderati tra cui il fastidioso calo della libido.
Oggi mi ritrovo a star male (anche per nuovi eventi negativi della vita) ma anche il nuovo specialista, al quale ho citato il famoso 1998, ha optato per l'accoppiata Dominans-Lamictal.
Ogni volta che ho parlato del Lantanon, e di come mi abbia fatto bene (e senza disturbi sessuali), è come se avessero ignorato le mie parole prescrivendomi altro.
Non ho mai avuto spiegazioni o opinioni contrarie, soltanto uscivo dallo studio con un'altra ricetta.
So che esiste anche il Remeron come farmaco analogo, ma anche su quello è sempre calato il silenzio.
Sono io che non so interpretare e non capisco?



[#8]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
Il suo ragionamento è corretto. E' sempre bene tener presenti le risposte (positive o negative) a farmaci già usati in passato. Aggiungo che questo concetto è valido anche per esperienze farmacologiche di congiunti stretti (p.e. un genitore o un fratello), che spesso sono le stesse. Detto questo , è possibile che il collega che la tiene in cura abbia tenuto conto di altri fattori altrettanto validi.
[#9]
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Certamente ha ragione, i medici hanno conoscenza ed esperienza per scegliere la cura più adatta.
Ma la cosa curiosa, che mi lascia nel dubbio, è il fatto che le prescrizioni nel tempo mi sono state fatte da tre medici diversi.
Potrebbe essere molto di moda ipotizzare un complotto fanta-psichiatrico contro mianserina e mirtazapina...ma a parte gli scherzi, quel farmaco non sono più riuscito a prenderlo!
[#10]
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Ho deciso di non assumere Dominans e Lamictal e dare inizio alla psicoterapia.
lo comunicherò al dottore non appena sarà a Genova.
Nel frattempo, volevo chiedere un parere riguardo farmaci come Quiens o Nervaxon, a base di Iperico. Possono essere efficaci in una depressione non grave?
Ho letto le possibili interazioni con altri farmaci e siccome non assumo nulla, sotto questo profilo potrei essere tranquillo.

Grazie ancora
[#11]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
L'iperico interferisce coi triciclici come la nortriptilina contenuta nel Dominans e può favorire la sindrome serotoninergica, nonché aumentare gli effetti collaterali della terapia. E' un antidepressivo efficace, ma essendo una sostanza attiva a livello farmacologico il suo uso va segnalato allo specialista che la cura, al momento quindi glielo sconsiglio.
Saluti
[#12]
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Gentilissima dottoressa,
mi sembra di capire quindi che i due prodotti da me citati (che ho conosciuto tramite internet) non sono equiparabili agli integratori fitoterapici presenti in erboristeria.
Ne parlerò col neuropsichiatra.
Un'ultima cosa soltanto: ho letto che gli effetti indesiderati, rispetto a triciclici o SSRI sono decisamente meno e, in ogni caso, più blandi.
E' così?
[#13]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Si tratta di veri e propri farmaci antidepressivi, non di integratori. Rispetto agli antidepressivi tradizionali l'efficacia è inferiore, mentre gli effetti collaterali sono non solo di minore entità ma anche diversi, per esempio c'è il problema della fotosensibilità che l'iperico può dare e gli altri no. E' una scelta che va discussa col suo curante.
[#14]
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Grazie ancora della disponibilità, ne parlerò con lo specialista.
Buon lavoro
[#15]
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Abbandonata l'accoppiata Dominans-Lamictal che mi inquietava parecchio, sono tornato dallo psichiatra della Asl dal quale sono riuscito a farmi prescrivere la Mirtazepina.
Ricordo vagamente la sonnolenza iniziale che mi diede i primi giorni di assunzione nel 1998 (allora si trattava di Mianserina), ma non con l'intensità con cui si è manifestata oggi!
Con mezza compressa assunta la sera prima, al risveglio non sono neppure riuscito ad andare al lavoro da quanto ero intontito dal sonno.
Il dott mi ha consigliato di assumere mezza pasticca per 4/5 giorni e poi passare a 30mg.
So che quest'effetto diminuirà coi giorni fino a scomparire, ma vorrei chiedervi una cosa, per evitare di richiamare per l'ennesima volta il già impegnatissimo specialista della asl: posso ridurre l'assunzione ad un quarto di compressa per i primi giorni?
[#16]
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Dimenticavo: lo psichiatra mi ha detto che mezza pastiglia potrebbe indurre maggior sonnolenza rispetto a quella intera.
Per questo non vorrei far danni riducendola ancora fino ad un quarto
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