Debolezza, fastidi : alprazolam...cosa fare?

Gentili medici,
vorrei raccontarvi quello che mi è capitato in queste settimane per avere un buon consiglio da voi.
Il 22 luglio di quest'anno ho avuto problemi di diarrea per i quali sono stato a casa dal lavoro visto che probabilmente anche per effetto del caldo mi sentivo molto debole.Dopo 5 giorni di cibo in bianco e tanto riposo, mi sono ripreso andando il lunedì della settimana successiva al lavoro.
Già il giorno dopo però a metà giornata mi sono sentito debole al lavoro e agitato:per il malessere sono andato via nel pomeriggio,nel tragitto per raggiungere la metrò ho raggiunto uno stato di debolezza/ansia per il caldo al punto da chiedere aiuto ed essere portato al pronto soccorso.
Qui dopo svariate ore mi hanno visitato: pressione OK, esami del sangue OK, elettrocardiogramma per qualche secondo OK... mi dicono che probabilmente il corpo non si era completamente ripreso dalla settimana precedente e mi hanno rimandato a casa dicendomi di riposare e reintegrare liquidi.
Torno a casa ma in questa seconda settimana oltre a sentirmi debole e spossato, sento dei fastidi al braccio sinistro, alla gamba sin alle volte, e ad una guancia. Mi allarmo, preso da ansia rivado al pronto soccorso vicino casa la sera successiva, qui mi dicono che non ho nulla di particolare.
Il mio medico di base mi visita e oltre a dirmi di riposare mi fa richiedere una risonanza magnetica dell'encefalo per scongiurare eventuali problemi. I giorni passano, e siamo già all'inizio di agosto, io sono ancora deboluccio soprattutto a metà giornata, la sera col fresco stò sempre un pò meglio.
Pensando che probabilmente molto deriva da una mia ansia/autosuggestione mi faccio forza, e reagisco cercando di uscire per qualche ora tutti i giorni anche se non me la sento, faccio un pò fatica ad uscire di casa ma alla fine lo faccio,per qualche ora, evitando il caldo anche se non mi sentivo in forma. In questi giorni della prima settimana di agosto miglioro, mi rimangono solo fastidi come: mi si ottura l'orecchio destro per qualche minuto e poi si riapre (il tutto per un paio di ore, per tre giorni di fila, sempre verso metà giornata); ho dei fstidi alle palpebre (ovvero sento gli occhi come apena svegliato, leggermente intorpiditi, il fastidio va e viene per tutto il giorno, accompagnato a momenti in cui mi sembra di non vederci benissimo ma credo sia suggestione del momento perchè non ho mai perso la visione corretta delle cose, solo un'impressione)
Oggi ritiro la risonanza magnetica: tutto a posto, nessun problema.
Per il problema delle feci avevo fatto anche una coprocultura e non è risultato nulla.
Oggi il medico riassumento la situazione con me (medico di base) mi dice che per lui i problemi di debolezza probabilemnte sono dovuti ad un virus che può anche perdurare per 20-25 giorni nel corpo.Per il resto soprattutto la deolezza o comunque la poca forza a fare delle cose e i fastidi (braccio, e poi occhi e orecchio) sono da imputare ad uno stato di ansia. Mi dice che ne devo capire i motivi (il perchè insomma) e mi prescrive l'Alprazolam mezza pastiglia (0.5mg) tutti i giorni per qualche settimana perchè secondo lui mi aiuterebbe ad affrontare meglio le cose e ad allontanare l'ansia.
Io non so come comportarmi.. basta una pastiglietta per risolvere questo stato? o forse è meglo che lavoro su me stesso e trovo la forza per migliorarmi nei prossimi giorni, in vacanza posso auspicare che passi come è venuto?
Mi rimangono dei brevi momenti in cui mi prende un pò l'ansia di non stare bene, e poi i fastidi che ho citato (non tutti insieme contemporaneamente)
Per far capire meglio: i fastidi di cui parlo non sono ne dolori, ne fitte, ne formicolii, sono semplicemente sensazioni, fastidi che vanno e vengono durante la giornata

Grazie per il consiglio
A presto!

N.B.Ho 28 anni, Maschio, peso 56 kg, non ho mai avuto problemi di salute
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Dunque, faccio queste osservazioni:
I sintomi che ha descritto potrebbero tra le altre cose essere dovute ad una disfunzione cerebrale che si esprime con uno stato d'ansia e sintomi corporei (non "dovute ad uno stato d'ansia" non è colpa sua ma spesso si usano in ambinte sanitario queste espressioni che non vogliono dire niente). Quando si ha l'ansia somatoforme non si deve "capire il perché", chi ha detto che ci sia un perché ? E chi ha detto che avendolo capito, ammesso che non sia evidente un fattore stressante, la cosa si risolva ? E chi ha detto che se c'è un fattore di stres sia quello che causa i sintomi corporei e l'ansia ? IO tralascerei questa "dietrologia psichiatrica", alla ricerca di chissà quali motivi nascosti, e mi concentrerei sulla situazione attuale.
Essere portati al PS e non avere niente di "classico" rispetto ai sintomi denunciati (es. palpitazione ma il cuore è OK, vertigine ma la visita neurologica è ok etc) è tipico degli attacchi di panico, è pur vero che una sindrome influenzale o una carenza di alcuni sali (cosa che non sempre viene accertata con gli esami) può produrre questi sintomi. Per averne un'idea migliore bisognerebbe avere gli esami effettuati e un decorso più suggestivo (un singolo attacco non fa fare diagnosi). Se gi esami di base sono completi e a posto e i sintomi persistono chieda una valutazione psichiatrica.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Gentile utente, una pastiglietta ovviamente non basta, nel senso che la prescrizione di un farmaco ansiolitico di tipo benzodiazepinico presuppone che il suo medico curante abbia ipotizzato, in assenza di riscontri oggettivi, l'esistenza a suo carico di uno stato d'ansia. E', quindi, un semplice intervento di supporto per il controllo dei sintomi. Il fatto che poi Le abbia consigliato di cercare di scoprire i motivi della Sua ansia, mi conferma nell'ipotesi che il collega abbia voluto intervenire solo sul controllo del sintomo demandando ad uteriori accertamenti specialistici una valutazione più completa della sua situazione. Stando così le cose Le suggerirei di seguire il consiglio del Suo medico di base e di provare a consultare un medico psichiatra: ciò in funzione di alcune considerazioni. Non potendo, infatti, escludere via internet, un possibile coinvolgimento di fattori organici misconosciuti, una accurata visita medica associata ad una buona anamnesi potrebbe permettere, intanto, di differenziare tra l'esistenza di uno stato di alterazione ad origine prevalentemente psichica e/o l'esistenza di condizioni organiche tali da giustificare i sintomi da Lei riferiti.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

[#3]
Utente
Utente
Gentili medici,
il mio medico non mi ha consigliato di andare da uno specialista ma piuttosto di prendere Alprazolam per 3 mesi tutti i giorni... è da qui che io ho avuto il dubbio che questo non sarebbe servito a molto.
Insomma è un pò come sedare delle sensazioni..ma non si cura niente così, o sbaglio? Anche se devo dire che il mio medico è una persona molto seria e che rispetto.

Come analizzava giustamente il Dr. Matteo Pacini io non sono reduce da un periodo di stress, lavoro da poco tempo, faccio un lavoro che mi appassiona, ho colleghi gentilissimi, una famiglia che mi vuole strabene e amici... è qui che io mi dico, ma stressato o ansioso di cosa?

Penso che all'inizio molto sia stato determinato da uno stato di malattia (probabile virus) che mi ha debilitato e aumentato l'ansia (che un pò ho sempre avuto, mai attacchi però, che io ricordi)

Io sono consapevole che nei momenti di panico ho paura di non stare bene. è come se non capissi le ragioni dei miei fastidi e quindi li attribuisco a chissà quale male.

Questi attacchi mi avvengono non di frequente ma cmq durante la giornata mi ritrovo spesso pensando di avere un malessere.. come leggero mal di testa, fastidi su varie parti del corpo (mai dolore) ..nei momenti poi che mi è capitato ( 2 volte) di avere dei movimenti non controllati della muscolatura (quando vibra un muscolo) mi sono spaventato ulteriormente.

Sono stato in montagna e mi sento migliorato,nelle ultime notti però mi è capitato di svegliarmi di notte e avere dei piccoli attacchi di panico: penso di non stare bene, che mi stà succedendo qualcosa, allora vado in bagno, bevo e in una ventina di minuti mi riaddormento.
Questo evento succede una volta a notte nelle ultime tre sere, tranne questa notte che ho fatto molta fatica a dormire. Avendo una continua ansia (dormivo, svegliavo, più volte)

Ora andrò al mare, e vorrei approfittare di questi giorni per trovare maggiore sicurezza e allontare l'ansia giorno dopo giorno.

Una cosa che vi chiedo è: ma questi fastidi che io manifesto, come dovermi grattare il baccio, il muscolo che vibra, la testa che mi duole perdurano così tanto? anche fuori dai momenti di panico? o l'ansia mi accompagna durante la giornata senza che me ne accorga?

Questi giorni cmq sono riuscito a fare tutto, anche a fare un lavoro e mi stà ritornando la forza di fare tutto a parte questo malessere generalizzato che io sento.

Gentilmnte potete darmi qualche spunto?
p.s. se non si fosse capito l'Alprazolam non l'ho mai preso questi giorni.

Grazie
Coordiali saluti
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
"è qui che io mi dico, ma stressato o ansioso di cosa?"
Stressato non l'ha detto nessuno, è un modo di dire che purtroppo anche i medici usano per l'ossessioen di dover sapere il perché dei disturbi psichici, che nelle altre malattie è sempre un elemento per cui si può aspettare. Intanto il "come" del disturbo è un "come" ansioso. Non occorre alcun motivo di essere ansiosi, alcun contenuto, è un disturbo comunque, anche se vi fosse un motivo questo non dovrebbe creare un disturbo, ma uno stato d'ansia fisiologico come tante volte capita nella vita. L'attacco di panico è l'esempio perfetto di ansia senza motivo. "Alla ricerca del motivo nascosto" non è lo sport preferito degli psichiatri con un pò di professionalità.
Riguardo invece l'alprazolam non concordo, forse è meglio che chieda consiglio a chi gestisce questi problemi in ambito specialistico. Non mi sembra assolutamente buona pratica prescrivere alprazolam da solo per un periodo abbastanza lungo da creare assuefazione, il che significa che al termine di tale periodo il farmaco non fa più effetto, ma deve perdere un altro mese soltanto per toglierlo per evitare fastidi alla sospensione. In più con tutta probabilità il panico non si è fermato, quindi non vi è stata soluzione del problema di base.
Ora, controbatto fermamente quando dice che vuole "allontanare l'ansia", è una frase priva di senso. L'ansia può allontanarsi da sé, se è fortunato. E può ricomparire, come avrà già notato. Oppure può essere spenta (non tanto allontanata), il che significa che si può evitare che prenda la piega solita del disturbo d'ansia, ovvero la cronicità ricorrente o intermittente. Questo si fa con una cura specifica.
Innanzitutto occorrerebbe una diagnosi precisa, fatta la quale uno specialista può dirle se deve fare una cura specifica, e quali sono le aspettative.
[#5]
Utente
Utente
Gentile Dr. Matteo Pacini,
aggiungo solo un paio di cose.
Oggi ho anche dei giramenti leggeri di testa,che ho notato avere anche quando mi sveglio la notte durante questi attacchi in questi giorni.
Alcuni sintomi sono passati come l'orecchio che si chiude, i fastidi alle palpebre o alla guancia.
Altre cose riemergono, come il dovermi accarezzare in un punto del corpo perchè lo sento sensibile.

Per completezza vorrei raccontare un evento che è successo 3 mesi fa.
Andando in palestra avevo assunto un integratore energetico a base di caffeina (mezza quantità consigliata), dopo una settimana d'uso ho avuto come un'intossicazione da caffeina. La notte dopo la palestra ero in preda al panico. Ho passao i due giorni successivi a casa nel letto sentendomi debole e mia madre mi chiedeva: di cosa hai paura? percè mi vedeva visibilmente impaurito dalla situazione.
La cosa si è risolta il 3 giorni e anche l'ansia di quei momenti e passata.

Questo è l'unico evento che ricordo prima di questo agosto.

Ora secondo lei quale sarebbe il miglior modo di comportarsi? sbaglio ad andare in vacanza e svagarmi? In fondo tra 10 giorni dovrò ricominciare il lavoro anche...
Qual è lo specialista più adatto a qusto caso?

Grazie per 'aiuto

saluti
[#6]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Fa bene ad andare in vacanza, questo non ha a che fare con il disturbo. Se il disturbo è abbastanza iniziale e lieve come sembra, in vacanza starà un pò meglio. Ovviamente un attacco di panico o con sintomi più "corporei" può avvenire in qualsiasi ambiente, anche (anzi tipicamente) fuori da situazioni stressanti e senza causa.
L'evento precedente della caffeina probabilmente denota che il panico era latente, e per farlo venir fuori è bastata addirittura mezza dose di un qualcosa che evidentemente non ha una tossicità così potente su tutti (altrimenti sarebbe un veleno). E' tipico che chi soffre di ansia "panica" reagisca male al caffé e ad altri stimolanti. Spesso chi soffre di ansia smette di bere il caffé per questo motivo.
Lo specialista indicato è lo psichiatra (medico per intenderci).
[#7]
Utente
Utente
ok, la ringrazio.
..in effetti non ho più bevuto caffè da un mese a questa parte perchè pensavo peggiorasse la situzione..in ogni caso nella vita quotidiana ne bevo uno, massimo 2 (nei giorni di lavoro) ma non sono mai stato appassionato di caffè.

piccole manie le ho sempre avute come controllare ossessivamente di aver chiuso il gas a casa, o la porta della macchina...

Vediamo come va al mare e a settembre penserò allo specialista.

Grazie!
[#8]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Sì, è un disturbo d'ansia polimorfo (come del resto spesso) ma non per questo la terapia deve essere complicata.
Saluti
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto