Ansia generalizzata e attacchi di panico sono due cose strettamente collegate
Buongiorno a tutti,
soffro da qualche mese di ansia (sono già in cura da uno psicologo), non ho mai avuto un vero e proprio attacco di panico ma vorrei capire perché la mia paura più grande sia di averne uno.
Ansia generalizzata e attacchi di panico sono due cose strettamente collegate?
Grazie per la disponibilità.
soffro da qualche mese di ansia (sono già in cura da uno psicologo), non ho mai avuto un vero e proprio attacco di panico ma vorrei capire perché la mia paura più grande sia di averne uno.
Ansia generalizzata e attacchi di panico sono due cose strettamente collegate?
Grazie per la disponibilità.
[#1]
Gentile utente,
spesso nelle sindromi ansiose si verifica un fenomeno chiamato ansia anticipatoria. Si tratta di un'eccessiva preoccupazione o paura per avvenimenti o circostanze che non si sono ancora verificate (e magari mai si verificheranno), ma che creano nell'interessato una forte aspettativa (spesso negativa).
Tale fenomeno si può associare a pensieri ipocondriaci (paura di ammalarsi o di stare male) e determinare malessere ancor più profondo.
Cordiali saluti,
spesso nelle sindromi ansiose si verifica un fenomeno chiamato ansia anticipatoria. Si tratta di un'eccessiva preoccupazione o paura per avvenimenti o circostanze che non si sono ancora verificate (e magari mai si verificheranno), ma che creano nell'interessato una forte aspettativa (spesso negativa).
Tale fenomeno si può associare a pensieri ipocondriaci (paura di ammalarsi o di stare male) e determinare malessere ancor più profondo.
Cordiali saluti,
Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat
[#2]
Utente
Gentile Dr. Patat,
grazie per la risposta, vorrei sapere se con una psicoterapia cognitivo comportamentale è possibile imparare a controllare questi pensieri negativi legati all'ansia anticipatoria o è necessario un altro tipo di cura.
Ovviamente so che tutto parte da noi, con la forza di volontà al non pensare sempre al peggio, ma spesso e volentieri i pensieri vengono da se e non so come controllarli.
Grazie ancora.
grazie per la risposta, vorrei sapere se con una psicoterapia cognitivo comportamentale è possibile imparare a controllare questi pensieri negativi legati all'ansia anticipatoria o è necessario un altro tipo di cura.
Ovviamente so che tutto parte da noi, con la forza di volontà al non pensare sempre al peggio, ma spesso e volentieri i pensieri vengono da se e non so come controllarli.
Grazie ancora.
[#3]
Gentile utente,
le strategie migliori per controllare tali sintomi sono la terapia farmacologica e la psicoterapia (quella ad orientamento cognitivo-comportamentale ha dato dimostrazioni di efficacia).
Paradossalmente invece il tentativo di non pensare a qualcosa induce proprio i pensieri che generano ansia, ottenendo quindi esattamente il risultato opposto a quanto desiderato.
Cordiali saluti,
le strategie migliori per controllare tali sintomi sono la terapia farmacologica e la psicoterapia (quella ad orientamento cognitivo-comportamentale ha dato dimostrazioni di efficacia).
Paradossalmente invece il tentativo di non pensare a qualcosa induce proprio i pensieri che generano ansia, ottenendo quindi esattamente il risultato opposto a quanto desiderato.
Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Gentile Dr. Patat,
La ringrazio ancora per la gentile risposta.
A titolo informativo (in quanto ho già parlato con una psichiatra che è anche psicologa cognitivo comportamentale) per terapia farmacologica cosa intende?
Assunzione di farmaci legati all'ansia o anche antidepressivi?
So che molti sono contro i farmaci antidepressivi, sono un po' dubbiosa sull'assunzione di farmaci "pesanti" (attualmente per tamponare mi è stato prescritto lo xanax) per gli effetti collaterali quali sonnolenza ecc. per questo mi domandavo se i farmaci per questo tipo di "malattia" (non so se così si può definire) devono essere per forza antidepressivi+farmaci per ansia o se esiste una cura farmacologica che riguarda solo l'ansia.
Ovviamente poi seguirò i consigli della psichiatra che mi ha in cura ma volevo avere anche altri pareri per capire meglio.
Grazie per la disponibilità.
La ringrazio ancora per la gentile risposta.
A titolo informativo (in quanto ho già parlato con una psichiatra che è anche psicologa cognitivo comportamentale) per terapia farmacologica cosa intende?
Assunzione di farmaci legati all'ansia o anche antidepressivi?
So che molti sono contro i farmaci antidepressivi, sono un po' dubbiosa sull'assunzione di farmaci "pesanti" (attualmente per tamponare mi è stato prescritto lo xanax) per gli effetti collaterali quali sonnolenza ecc. per questo mi domandavo se i farmaci per questo tipo di "malattia" (non so se così si può definire) devono essere per forza antidepressivi+farmaci per ansia o se esiste una cura farmacologica che riguarda solo l'ansia.
Ovviamente poi seguirò i consigli della psichiatra che mi ha in cura ma volevo avere anche altri pareri per capire meglio.
Grazie per la disponibilità.
[#5]
Gentile utente,
la distinzione fra farmaci "ansiolitici" ed "antidepressivi" a mio parere non è corretta, in quanto tali farmaci possono risultare efficaci anche per patologie differenti.
Parlerei piuttosto di farmaci sintomatici (cioè che alleviano i sintomi) e farmaci curativi (sono in grado di risolvere la patologia).
Al primo gruppo appartengono le benzodiazepine (come xanax, tavor, valium... che nell'accezione precedente vengono chiamati ansiolitici).
Alla seconda categoria appartengono invece altre classi di farmaci (che prima chiamava "antidepressivi"), i quali però non hanno solo indicazioni per la depressione ma anche per ansia, attacchi di panico, disturbi ossessivi...
Le linee guida per la terapia dell'ansia indicano proprio questi ultimi farmaci come quelli di prima scelta.
Rispetto invece alla "pesantezza" (immagino intenda riferirsi ai possibili effetti collaterali), ogni farmaco andrebbe considerato a parte. La possibile sonnolenza, comunque, è molto più frequente con le benzodiazepine (ad esempio xanax) che non con i cosiddetti "antidepressivi".
Cordiali saluti,
la distinzione fra farmaci "ansiolitici" ed "antidepressivi" a mio parere non è corretta, in quanto tali farmaci possono risultare efficaci anche per patologie differenti.
Parlerei piuttosto di farmaci sintomatici (cioè che alleviano i sintomi) e farmaci curativi (sono in grado di risolvere la patologia).
Al primo gruppo appartengono le benzodiazepine (come xanax, tavor, valium... che nell'accezione precedente vengono chiamati ansiolitici).
Alla seconda categoria appartengono invece altre classi di farmaci (che prima chiamava "antidepressivi"), i quali però non hanno solo indicazioni per la depressione ma anche per ansia, attacchi di panico, disturbi ossessivi...
Le linee guida per la terapia dell'ansia indicano proprio questi ultimi farmaci come quelli di prima scelta.
Rispetto invece alla "pesantezza" (immagino intenda riferirsi ai possibili effetti collaterali), ogni farmaco andrebbe considerato a parte. La possibile sonnolenza, comunque, è molto più frequente con le benzodiazepine (ad esempio xanax) che non con i cosiddetti "antidepressivi".
Cordiali saluti,
[#6]
Utente
Gentile Dr. Patat,
La ringrazio ancora per la Sua gentilezza, in poche parole mi ha spiegato quello che cercavo di capire ma nessuno mi spiegava.
La mia psicologa attuale mi ha sconsigliato vivamente la cura farmacologica in quanto poi ne avrei risentito fisicamente (appunto per il rintontimento) ma devo dire che da quando prendo xanax la mia vita è leggermente migliorata (vado di più in giro e ho meno sintomi psicosomatici) e non sento nemmeno la sonnolenza che tutti mi dicevano avrei dovuto avere (prendo 8 gocce mattina 5 pomeriggio e 10 la sera quando mi ricordo).
So che magari i farmaci non faranno sparire per sempre l'ansia ma per lo meno mi farebbero vivere meglio e nel mentre potrei seguire la cura cognitivo comportamentale più lucidamente.
Grazie ancora per la disponibilità, è stato davvero molto gentile.
La ringrazio ancora per la Sua gentilezza, in poche parole mi ha spiegato quello che cercavo di capire ma nessuno mi spiegava.
La mia psicologa attuale mi ha sconsigliato vivamente la cura farmacologica in quanto poi ne avrei risentito fisicamente (appunto per il rintontimento) ma devo dire che da quando prendo xanax la mia vita è leggermente migliorata (vado di più in giro e ho meno sintomi psicosomatici) e non sento nemmeno la sonnolenza che tutti mi dicevano avrei dovuto avere (prendo 8 gocce mattina 5 pomeriggio e 10 la sera quando mi ricordo).
So che magari i farmaci non faranno sparire per sempre l'ansia ma per lo meno mi farebbero vivere meglio e nel mentre potrei seguire la cura cognitivo comportamentale più lucidamente.
Grazie ancora per la disponibilità, è stato davvero molto gentile.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.5k visite dal 17/09/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.