Disturbi di ansia e senso di fallimento

Buongiorno.
frequento un corso di laurea triennale. Purtroppo da circa 2 e mezzo provo un senso fortissimo di fallimento e soffro di disturbi di ansia. Mi capita nel bel mezzo della giornata di piangere dal nulla, senza un motivo preciso.
Purtroppo non ho ancora fatto un esame, nonostante avessi studiato con costanza, ma il mio senso di fallimento mi impedisce di affrontare qualsiasi esame. Ho provato un'esame e mi sono bloccata durante la spiegazione, finendo per piangere. La mia professoressa infatti mi ha consigliato di farmi vedere da qualcuno, ed è la prima persona che mi ha fatto notare che c'è qualcosa che non va in me.
Ho riprovato l'esame e non è andato bene, rifiutando il voto perchè mi piacerebbe avere una media alta e non mediocre. Durante l'esame non riuscivo ad esprimermi bene, mescolando le frasi senza dare un senso compiuto alla frase. Non rimanevo concentrata, non avevo nemmeno voglia di spiegare ciò che sapevo. E sapevo tanto... ma davo per ovvie certe cose, senza nemmeno dirle.
Questa però è una conseguenza, a parer mio, della mia situazione famigliare.
Tentai il test di medicina appena dopo la maturità, con esito negativo. Lo riprovai altre 2 volte e fu sempre lo stesso risultato. Questo ha causato nei miei genitori, un senso di delusione profondo, continuando a specificare che c'è qualcosa che in me non va. Le parole che utilizzano sono spesso "scarsa" e continui paragoni tra me ed altre persone: "lei ha fatto tanti esami e tu no, come mai?" "c'è qualcosa che non va in te, perchè lei va bene?"
Quando cerco di parlarne ai miei genitori, di come sto, di come mi sento una fallita, mi sento sempre come se stessi sbagliando pensiero, come se volessero che io non pensassi ciò che penso. Mi dicono che è normale avere ansia, mi dicono che l'unico modo è cercare di ignorare certi stimoli (che purtroppo non riesco ad ignorare: per esempio pregiudizi) è quello di ignorarli, ma purtroppo non riesco proprio. Quando ne parlo non riesco a far valere le mie idee, come se non fossero importanti.
Tutto ciò mi ha portato a vivere la situazione da sola, senza nessuno, isolandomi dagli altri. Proprio queste motivazioni, mi portano a piangere dal nulla, ad avere tachicardia appena i miei rientrano a casa. Spesso quando dormo mi sveglio con tachicardia e non riesco ad addormentarmi, restando sveglia anche per più ore.
Ecco, io sono qui per chiedervi come affrontare queste ansie, perchè so che non posso cambiare il pensiero dei miei genitori, e soprattutto la loro indifferenza (anche se affermano il contrario).
Ho anche pensato, seppur lontanamente, al suicidio. Ma non ne ho il coraggio, perchè è un gesto fin troppo egoistico, e non vorrei far male alle persone che mi vogliono bene. Però ci ho pensato...... A questo punto non so nemmeno se sono depressa?!
Non so come reagire, vorrei fare degli esercizi per controllare l'ansia... e il senso di fallimento continuo

Vi ringrazio molto.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
La prima cosa da fare è una visita presso uno psichiatra che potrà effettuare una diagnosi precisa e consigliarla sulle terapie. Nel suo caso mi sembra indicata sia una terapia farmacologica che una psicoterapia, ma è necessaria una visita.
So che mal comune non è mezzo gaudio, però disturbi come i suoi sono frequenti, le terapie ci sono e funzionano. Il momento migliore per iniziare a curarsi è adesso, senza aspettare ancora.
Saluti

Franca Scapellato

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