Violente e improvvise crisi di rabbia

Salve,
Scrivo per mio marito, con il quale sono sposata da tre anni e mezzo(e fidanzata da otto). Abbiamo un bambino di tre anni.
Mio marito ebbe un brutto incidente di moto sei anni fa. Tra gli altri problemi, gli riscontrarono un lieve trauma cranico, risolvibile da solo. Gli effetti immediati furono una strana sonnolenza, crisi di rabbia e comportamenti socialmente inadeguati (attacchi verbali ingiustificati ai medici). I medici ci assicurarono che si sarebbe risolto tutto da solo, e in effetti gli atteggiamenti più ecclatanti si risolsero in un paio di settimane.
Lo scrivo pur non sapendo se in effetti tutto quello che è capitato dopo è stato una conseguenza di quell'incidente: i medici ci hanno detto di no. Eppure conoscevo mio marito da due anni quando fece l'incidente, e sono pronta a giurare che da quel giorno qualcosa è cambiato.
All'improvviso iniziò a soffrire di violenti, inaspettati e repentini attacchi di rabbia, talvolta senza una causa apparente: gli cambiavano gli occhi, iniziava a fissare il vuoto e spesso ad attacchi verbali seguivano forme di violenza, sempre comunque verso se stesso (sbatteva la testa contro il muro, si schiaffeggiava...). Il primo di questi "episodi" accadde un mese e mezzo dopo l'incidente: una notte feci un incubo e per caso lo svegliai. Inizio a gridarmi contro, e ruppe una lampada. Ero sconvolta: l'uomo che conoscevo mi avrebbe chiesto di raccontare l'incubo e poi ci saremmo rimessi tranquillamente a dormire. Inizialmente gli attacchi erano all'ordine di quattro, cinque al mese. Col tempo presero a scemare, sino a diventare meno violenti e molto rari (capitava forse 2 volte all'anno). Riprendemmo a respirare, programmammo una gravidanza e ci sposammo.
Da circa sei mesi, senza un motivo apparente, gli attacchi sono tuttavia tornati ad essere numerosi e violenti. La cosa peggiore è che la violenza è talvolta diretta anche verso di me (mi lancia oggetti, soprattutto). Finito "l'attacco" afferma di non sapere perchè non riesce a controllarsi. Ne ha parlato con il medico di famiglia, che gli ha proposto di vedere uno psicologio, sinora senza risultati. Sottolineo che non ha mai avuto comportamenti violenti nei confronti del bambino.
Io mi sento...disperata. E' stato come uscire da un buco nero, e poi ritrovarselo di nuovo, peggiore di prima. E ora non siamo più solo noi due.
Non so davvero cosa fare.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
Gentile signora
se questi comportamenti si sono manifestati solo dopo il trauma cranico è molto probabile che dipendano da questo. L'irritabilità e gli scoppi di collera sono esiti abbastanza caratteristici dei traumi cranici, e non è necessario che questi siano particolarmente gravi. Dovrebbe essere ben studiato sul piano neurologico ed eseguire un eeg (elettroencefalogramma) .

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la gentile risposta,
all'epoca pensammo subito entrambi che gli "episodi" fossero causati dal trauma cranico, benchè lieve, ma i medici esclusero la possibilità in modo categorico. Secondo lei invece è possibile che vi sia una ragione neurologica, anche se sono passati sei anni? Ci conviene indirizzarci su questo, e lasciar perdere la terapia psicologica?
Devo tuttavia sottolineare che gli scoppi di collera attuali sono diversi da quelli di 5/6 anni fa. All'epoca erano completamente privi di causa e causavano uno sguardo perso, completamente inaccessibile. Duravano inoltre molto tempo, anche 30/40 minuti. Adesso sono invece suscitati da qualcosa, benchè spropositata rispetto alla reazione (un vaso rotto, la mancata registrazione di un programma...), e, in seguito al comportamento violento (mio marito ha rotto il vetro della porta, in un'occasione. In un'altra ha stretto un bicchiere con tale forza da romperlo) si placano quasi istantaneamente. La cosa che mi preoccupa di più è che ho notato un dirottamento della violenza da se stesso e gli oggetti a me, cosa che un tempo sarebbe stata impensabile.
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
Confermo il possibile nesso tra trauma cranico e modificazione del carattere in senso irritabile-esplosivo. La terapia psicologica può essere utile, ma sembra opportuno anche un trattamento farmacologico. In questi casi sono utili i beta-bloccanti e gli anticonvulsivanti.