Finalmente miglioramenti
Buonasera Dottori, da qualche settimana sono in cura con dosaggio pieno di cipralex e da qualche giorno mi sto sentendo quasi in forma, riesco di nuovo a fare un sacco di cose che non facevo da tempo anche se non sono completamente guarito. Volevo chiedere solo due cose: la prima è se i miglioramenti dati dal farmaco continuano nel tempo oppure per guarire completamente devo ricorrere ad altre soluzioni da affiancare come la psicoterapia.
La seconda cosa è se c'è la possiblità di ricadute nonostante la cura, nel senso che sentendomi meglio ho ripreso a studiare e dare esami universitari ma non vorrei che lo stress per gli stessi mi facesse ricadere dov'ero fino a qualche tempo fa, esiste questa possibilità o essendo coperto dal farmaco posso stare tranquillo?
cordiali saluti
La seconda cosa è se c'è la possiblità di ricadute nonostante la cura, nel senso che sentendomi meglio ho ripreso a studiare e dare esami universitari ma non vorrei che lo stress per gli stessi mi facesse ricadere dov'ero fino a qualche tempo fa, esiste questa possibilità o essendo coperto dal farmaco posso stare tranquillo?
cordiali saluti
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Bene. I miglioramenti, quando ci sono, si mantengono. L'importante è continuare la cura per tutto il tempo che il suo psichiatra giudica opportuno (in genere 8-12 mesi). Poi il benessere si mantiene, anche se non si possono escludere ricadute anche dopo anni (se succedesse, la cura si può riprendere).
La psicoterapia, soprattutto quella cognitivo-comportamentale, permette di acquisire strumenti che aiutano a controllare i sintomi, anche se non è indispensabile.
Per esempio l'idea che gli esami provochino stress e possano farla ammalare sarebbe un buon argomento da "smontare" in psicoterapia: il farmaco l'aiuta a non indugiare in pensieri ossessivi, e la psicoterapia le servirebbe per vedere le cose in modo più sereno, per es: "Se studio qualche ora e poi mi rilasso facendo qualcosa che mi piace ricarico le pile e non mi succede niente di male".
Saluti
La psicoterapia, soprattutto quella cognitivo-comportamentale, permette di acquisire strumenti che aiutano a controllare i sintomi, anche se non è indispensabile.
Per esempio l'idea che gli esami provochino stress e possano farla ammalare sarebbe un buon argomento da "smontare" in psicoterapia: il farmaco l'aiuta a non indugiare in pensieri ossessivi, e la psicoterapia le servirebbe per vedere le cose in modo più sereno, per es: "Se studio qualche ora e poi mi rilasso facendo qualcosa che mi piace ricarico le pile e non mi succede niente di male".
Saluti
Franca Scapellato
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa, la mia preoccupazione non è più che altro che concentrandomi troppo sullo studio la testa possa tornare nello stato di confusione di prima che il farmaco facesse effetto. Negli ultimi giorni ho quasi di nuovo la concentrazione di quando stavo bene e mi dispiacerebbe perderla dopo tutta la fatica fatta. Per quanto riguarda i miglioramenti è possibile che ce ne siano ulteriori nelle prossime settimane oppure meglio di un certo livello non si può arrivare col farmaco?
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#3]
Se il farmaco è efficace il miglioramento dell'umore, la capacità di concentrarsi ecc proseguono, fino a tornare come prima del disturbo. A questo contribuisce anche la componente cognitiva: rendersi conto di stare meglio aiuta a migliorare, il cervello non è un organo passivo.
Il problema della personalità ossessiva però non si risolve solo con il farmaco, tant'è vero che continua a fare la stessa domanda...
Il problema della personalità ossessiva però non si risolve solo con il farmaco, tant'è vero che continua a fare la stessa domanda...
[#4]
Utente
Sono soddisfatto per la prima parte della risposta, spero possa veramente accadere questo. Per quanto riguarda la personalità ossessiva sono d'accordo con lei, me ne rendo anche conto ma non è facile fare altrimenti, però per fortuna i pensieri ossessivi sono molto migliorati grazie al farmaco. Tuttavia non sono spariti ma spero lo facciano presto. Quindi è vero che convincersi di star bene porta realmente a star bene?
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#5]
"Quindi è vero che convincersi di star bene porta realmente a star bene?"
Entro certi limiti sì, quando la depressione è troppo intensa non è possibile distogliere il pensiero dalla sofferenza, quando però si sta meglio valutare le cose positivamente e con ottimismo aiuta.
Pensi agli atleti prima di una gara: a parità di preparazione e abilità, avrà più successo quello che si convince che è bravo, forte e veloce o quello che pensa "è tutto inutile, tanto perderò anche stavolta"?
Entro certi limiti sì, quando la depressione è troppo intensa non è possibile distogliere il pensiero dalla sofferenza, quando però si sta meglio valutare le cose positivamente e con ottimismo aiuta.
Pensi agli atleti prima di una gara: a parità di preparazione e abilità, avrà più successo quello che si convince che è bravo, forte e veloce o quello che pensa "è tutto inutile, tanto perderò anche stavolta"?
[#6]
Utente
Gentile Dottoressa effettivamente come dice lei la mentalità gioca un grande ruolo, glielo posso confermare in quanto sportivo, se si entra in campo senza la concentrazione si gioca male.
Tuttavia tornando sul discorso del farmaco da 2-3 giorni sono tornato alla situazione di circa 10 giorni fa, ho di nuovo un po' di confusione mentale, somatizzazioni d'ansia, ecc... è normale che ci siano questi alti e bassi durante una cura?
Cordiali saluti
Tuttavia tornando sul discorso del farmaco da 2-3 giorni sono tornato alla situazione di circa 10 giorni fa, ho di nuovo un po' di confusione mentale, somatizzazioni d'ansia, ecc... è normale che ci siano questi alti e bassi durante una cura?
Cordiali saluti
[#7]
La valutazione va fatta dal suo terapeuta, con una visita diretta.
Dico una banalità che però mi sembra utile: le giornate non sono tutte uguali per nessuno, l'umore va su e giù anche in chi non ha problemi.
Perché si tratti di un peggioramento l'umore negativo o l'ansia si devono mantenere per almeno 2 settimane.
Per questo è importante non attivare la spirale negativa: sto male, allora non guarisco più ecc e invece cercare di fare qualcosa di piacevole per superare il momento.
Dico una banalità che però mi sembra utile: le giornate non sono tutte uguali per nessuno, l'umore va su e giù anche in chi non ha problemi.
Perché si tratti di un peggioramento l'umore negativo o l'ansia si devono mantenere per almeno 2 settimane.
Per questo è importante non attivare la spirale negativa: sto male, allora non guarisco più ecc e invece cercare di fare qualcosa di piacevole per superare il momento.
[#8]
Utente
In effetti ci sto provando tuttavia i capogiri non so come mai anzichè migliorare sembra stiano peggiorando e tornando ai livelli di qualche settimana fa. Eppure avevo avuto una buona decina di giorni in cui stavo molto bene, mi sembra assurdo che la situazione stia tornando quella di prima. Crede che debba contattare lo psichiatra oppure è meglio aspettare qualche giorno e magari si risolveranno da soli?
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#9]
Non so con che frequenza veda lo psichiatra, ma secondo me è meglio chiamarlo per metterlo al corrente della situazione, e dargli modo di valutare se aspettare e non fare niente, o anticipare la visita, o modificare la terapia.
Personalmente preferisco essere informata prima e non durante la visita "di controllo" se c'è qualcosa che non va, in modo da poter agire in modo più efficace. Forse c'è solo da aspettare, ma meglio essere più tranquilli.
Personalmente preferisco essere informata prima e non durante la visita "di controllo" se c'è qualcosa che non va, in modo da poter agire in modo più efficace. Forse c'è solo da aspettare, ma meglio essere più tranquilli.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2k visite dal 11/09/2014.
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