Psichiatria pro e contro
Gentili dottori,
in questi giorni vorrei prenotare la visita da uno psichiatra perché sono convinto di soffrire da molti anni di fobia sociale, di disturbo evitante di personalità e di disturbo ossessivo compulsivo. Ho letto che, di solito, per queste patologie, viene prescritta dagli psichiatri la paroxetina. Ho letto in alcuni siti on-line le esperienze vissute da alcuni utenti che hanno assunto la paroxetina e mi sono un po’ scoraggiato. Agli eventuali effetti che conobbi leggendo il foglietto illustrativo della Paroxetina – disponibile in rete - come l’aumento dell’ansia, l’aumento della confusione, le disfunzioni sessuali e i sintomi da sospensione ad inquietarmi si sono aggiunti anche gli attacchi epilettici descritti pubblicamente da questo paziente. È mai possibile che per superare le mie notevoli difficoltà debba correre il rischio di peggiorare la mia già critica situazione esponendomi al rischio di avere perfino gli attacchi epilettici? Non mi è affatto facile andare da uno psichiatra, parlargli, rispondere ai suoi quesiti ed assumere farmaci che mi renderebbero dipendente da lui, dalla sua perizia medica; ma mi è ancor più difficile compiere questo passo avendo la consapevolezza di espormi al pericolo di diventare un epilettico. Tra l’altro, ho letto anche che in certi pazienti l’assunzione della Paroxetina aumenta il rischio di ideazione suicidaria! Confesso che talvolta, mi è passato per la mente qualcosa sul suicidio, anche se non ho mai ideato, né tantomeno attuato, nulla. In conclusione, la Paroxetina, quantunque sia un farmaco molto studiato, è veramente così pericoloso? E potrebbe espormi seriamente al rischio di fare o dire cose che non farei o non direi?
Un cordiale saluto.
in questi giorni vorrei prenotare la visita da uno psichiatra perché sono convinto di soffrire da molti anni di fobia sociale, di disturbo evitante di personalità e di disturbo ossessivo compulsivo. Ho letto che, di solito, per queste patologie, viene prescritta dagli psichiatri la paroxetina. Ho letto in alcuni siti on-line le esperienze vissute da alcuni utenti che hanno assunto la paroxetina e mi sono un po’ scoraggiato. Agli eventuali effetti che conobbi leggendo il foglietto illustrativo della Paroxetina – disponibile in rete - come l’aumento dell’ansia, l’aumento della confusione, le disfunzioni sessuali e i sintomi da sospensione ad inquietarmi si sono aggiunti anche gli attacchi epilettici descritti pubblicamente da questo paziente. È mai possibile che per superare le mie notevoli difficoltà debba correre il rischio di peggiorare la mia già critica situazione esponendomi al rischio di avere perfino gli attacchi epilettici? Non mi è affatto facile andare da uno psichiatra, parlargli, rispondere ai suoi quesiti ed assumere farmaci che mi renderebbero dipendente da lui, dalla sua perizia medica; ma mi è ancor più difficile compiere questo passo avendo la consapevolezza di espormi al pericolo di diventare un epilettico. Tra l’altro, ho letto anche che in certi pazienti l’assunzione della Paroxetina aumenta il rischio di ideazione suicidaria! Confesso che talvolta, mi è passato per la mente qualcosa sul suicidio, anche se non ho mai ideato, né tantomeno attuato, nulla. In conclusione, la Paroxetina, quantunque sia un farmaco molto studiato, è veramente così pericoloso? E potrebbe espormi seriamente al rischio di fare o dire cose che non farei o non direi?
Un cordiale saluto.
[#1]
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Io utilizzo largamente la paroxetina da più di 20 anni e non ho mai visto un attacco epilettico. Lo stesso vale per il suicidio. E' anche vero che se dò la paroxetina a un epilettico o a un traumatizzato cranico senza una copertura antiepilettica l'errore è mio, non è colpa della paroxetina. Lo stesso ragionamento vale per il rischio del suicidio.
Se uno strumento viene utilizzato male, la colpa è di chi lo utilizza. Se il martello,anzichè batterlo sul chiodo, lo batto sulla testa di qualcuno, il problema è del martello?
Con le riserve poi delle sue autodiagnosi (che potrebbero anche essere giuste, ma la diagnosi la deve emettere lo specialista e non il paziente) e della indicazione della paroxetina (che potrebbe anche non essere indicata per lei).
Auguri
Io utilizzo largamente la paroxetina da più di 20 anni e non ho mai visto un attacco epilettico. Lo stesso vale per il suicidio. E' anche vero che se dò la paroxetina a un epilettico o a un traumatizzato cranico senza una copertura antiepilettica l'errore è mio, non è colpa della paroxetina. Lo stesso ragionamento vale per il rischio del suicidio.
Se uno strumento viene utilizzato male, la colpa è di chi lo utilizza. Se il martello,anzichè batterlo sul chiodo, lo batto sulla testa di qualcuno, il problema è del martello?
Con le riserve poi delle sue autodiagnosi (che potrebbero anche essere giuste, ma la diagnosi la deve emettere lo specialista e non il paziente) e della indicazione della paroxetina (che potrebbe anche non essere indicata per lei).
Auguri
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
Ex utente
Gentilissimo dottor Carbonetti,
la ringrazio per l’esaustiva e gradita risposta. Sono perfettamente d’accordo con lei, la diagnosi la fa lo specialista e non il paziente; tuttavia ho cercato di comprendere e definire quel male che dai tempi della scuola elementari mi affligge per tentare, da solo, di risolverlo. Non sono riuscito nel mio scopo, sicché, per cambiare la mia vita, devo affidarmi, mio malgrado, ad uno psichiatra. Comunque, oltre che in alcune letture, ho trovato conferma della mia diagnosi in alcuni test on line a cui mi sono sottoposto… comunque, non mi fido moltissimo dei test on line, dunque aspetto con fiducia la diagnosi di uno specialista.
Un cordiale saluto.
la ringrazio per l’esaustiva e gradita risposta. Sono perfettamente d’accordo con lei, la diagnosi la fa lo specialista e non il paziente; tuttavia ho cercato di comprendere e definire quel male che dai tempi della scuola elementari mi affligge per tentare, da solo, di risolverlo. Non sono riuscito nel mio scopo, sicché, per cambiare la mia vita, devo affidarmi, mio malgrado, ad uno psichiatra. Comunque, oltre che in alcune letture, ho trovato conferma della mia diagnosi in alcuni test on line a cui mi sono sottoposto… comunque, non mi fido moltissimo dei test on line, dunque aspetto con fiducia la diagnosi di uno specialista.
Un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.6k visite dal 03/09/2014.
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