Sospensione psicofarmaci dopo 7 anni
Gent.mi dottori,
A seguito di forte ansia generalizzata ed episodi frequenti di attacchi di panico, accentuati dalla perdita di una persona molto cara, nel 2007 (età: 29 anni) mi sono stati prescritti Sereupin da 20 mg ed Alprazolam da 0.75 mg che mi hanno regalato una superiore qualità della vita.
Adesso, a distanza di 7 anni, d'accordo con il mio psichiatra, ho creduto fosse il caso di interromperli. Ero ormai arrivata ad assumere 1 Sereupin da 20 mg e 5 gocce di Alprazolam la sera e ho ridotto la compressa di Sereupin progressivamente da Maggio a Luglio (prima metà, poi, dopo un mese, metà a giorni alterni per poi interrompere definitivamente a fine Luglio).
Purtroppo, nonostante avessi sempre cercato di interrompere la cura in periodi di serenità, casualmente la sospensione è avvenuta in un periodo della mia vita altamente stressante. Vivo a Londra da 2 anni e mezzo, dove sto cercando di costruirmi un futuro migliore, ma, a dispetto delle mie certezze, sforzi e grandi aspettative, non ho ancora realizzato questo obiettivo. Pur avendo oggettivamente fatto tanto, perché da brava ansiosa non mi do alcun limite, ed essermi inserita nell'ambito che mi ero prefissata, ho avuto un pò di batoste. A Dicembre l'agenzia interinale ha interrotto dopo 3 mesi un contratto che doveva essere di 12 mesi. Mi sono trovata con una casa costosa, pochi soldi e la frustrazione di dovermi rimettere a cercare lavoro. L'ho trovato dopo poco ma è stato incredibilmente stressante e psicologicamente usurante (ma, caparbia e masochista come sono, non me ne sono andata). In coincidenza con la sospensione della cura, la mia manager non mi ha rinnovato il contratto, ho dovuto lasciare la casa che adoravo per motivi indipendenti dalla mia volontà e, di conseguenza, ho dovuto dare via il mio gattino.
Ma ho interrotto lo stesso. Per i primi 15 giorni ho avuto svarioni, vertigini, mancanza di concentrazione etc. etc. ma, consapevole della natura dei sintomi, ho resistito, organizzato (con grande difficoltà e poca voglia) il trasloco e sono uscita con gli amici.
Ma ora, tornata a casa per un mese, oltre a tanta (fisiologica, credo) delusione e confusione mentale, ho crisi di pianto, derealizzazione, inappettenza, gonfiore addominale e forti crampi allo stomaco con diarrea (colite spastica?).
Il mio psichiatra è in vacanza e non so che fare.
Voi cosa consigliate?
Grazie dell'ascolto.
Serena
A seguito di forte ansia generalizzata ed episodi frequenti di attacchi di panico, accentuati dalla perdita di una persona molto cara, nel 2007 (età: 29 anni) mi sono stati prescritti Sereupin da 20 mg ed Alprazolam da 0.75 mg che mi hanno regalato una superiore qualità della vita.
Adesso, a distanza di 7 anni, d'accordo con il mio psichiatra, ho creduto fosse il caso di interromperli. Ero ormai arrivata ad assumere 1 Sereupin da 20 mg e 5 gocce di Alprazolam la sera e ho ridotto la compressa di Sereupin progressivamente da Maggio a Luglio (prima metà, poi, dopo un mese, metà a giorni alterni per poi interrompere definitivamente a fine Luglio).
Purtroppo, nonostante avessi sempre cercato di interrompere la cura in periodi di serenità, casualmente la sospensione è avvenuta in un periodo della mia vita altamente stressante. Vivo a Londra da 2 anni e mezzo, dove sto cercando di costruirmi un futuro migliore, ma, a dispetto delle mie certezze, sforzi e grandi aspettative, non ho ancora realizzato questo obiettivo. Pur avendo oggettivamente fatto tanto, perché da brava ansiosa non mi do alcun limite, ed essermi inserita nell'ambito che mi ero prefissata, ho avuto un pò di batoste. A Dicembre l'agenzia interinale ha interrotto dopo 3 mesi un contratto che doveva essere di 12 mesi. Mi sono trovata con una casa costosa, pochi soldi e la frustrazione di dovermi rimettere a cercare lavoro. L'ho trovato dopo poco ma è stato incredibilmente stressante e psicologicamente usurante (ma, caparbia e masochista come sono, non me ne sono andata). In coincidenza con la sospensione della cura, la mia manager non mi ha rinnovato il contratto, ho dovuto lasciare la casa che adoravo per motivi indipendenti dalla mia volontà e, di conseguenza, ho dovuto dare via il mio gattino.
Ma ho interrotto lo stesso. Per i primi 15 giorni ho avuto svarioni, vertigini, mancanza di concentrazione etc. etc. ma, consapevole della natura dei sintomi, ho resistito, organizzato (con grande difficoltà e poca voglia) il trasloco e sono uscita con gli amici.
Ma ora, tornata a casa per un mese, oltre a tanta (fisiologica, credo) delusione e confusione mentale, ho crisi di pianto, derealizzazione, inappettenza, gonfiore addominale e forti crampi allo stomaco con diarrea (colite spastica?).
Il mio psichiatra è in vacanza e non so che fare.
Voi cosa consigliate?
Grazie dell'ascolto.
Serena
[#1]
Gentile utente,
purtroppo a distanza e senza una vera valutazione dal vivo è difficile dare una risposta fondata ai suoi dubbi.
In linea generale si può dire che i sintomi gastroenterici che lei accusa potrebbero anche essere correlati alla sospensione del farmaco in oggetto.Trattandosi di unprodotto che agisce sulla ricaptazione della serotonina,e tenendo conto che nelnostro organismo la stragrande maggioranza di questo neurotrasmettitore si trova a livello del tratto digerente,non sarebbe fuori luogo pensare che possa esistere una certa relazione fra le due cose,dopo un lungo periodo di cura.Tuttavia potrebbero anche esistere altre motivazioni più strettamente correlate al funzionamento del tubo gastro intestinale,come anche influssi del suo particolare stato emotivo.
In mancanza del suo specialista curante penso che anche una visita presso il suo edico di fiducia potrebbe esserle utile.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
purtroppo a distanza e senza una vera valutazione dal vivo è difficile dare una risposta fondata ai suoi dubbi.
In linea generale si può dire che i sintomi gastroenterici che lei accusa potrebbero anche essere correlati alla sospensione del farmaco in oggetto.Trattandosi di unprodotto che agisce sulla ricaptazione della serotonina,e tenendo conto che nelnostro organismo la stragrande maggioranza di questo neurotrasmettitore si trova a livello del tratto digerente,non sarebbe fuori luogo pensare che possa esistere una certa relazione fra le due cose,dopo un lungo periodo di cura.Tuttavia potrebbero anche esistere altre motivazioni più strettamente correlate al funzionamento del tubo gastro intestinale,come anche influssi del suo particolare stato emotivo.
In mancanza del suo specialista curante penso che anche una visita presso il suo edico di fiducia potrebbe esserle utile.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
[#2]
Utente
Grazie per la sua gentile risposta.
Ieri sera ho preso 10 gocce di Alprazolam e un medicinale acquistato in farmacia (Debridat) e sto un pò meglio.
Sono molto tesa, arrabbiata e delusa in questo momento quindi credo che questa reazione sia quasi fisiologica.
Spero di superare questa fase presto.
Grazie ancora.
Serena
Ieri sera ho preso 10 gocce di Alprazolam e un medicinale acquistato in farmacia (Debridat) e sto un pò meglio.
Sono molto tesa, arrabbiata e delusa in questo momento quindi credo che questa reazione sia quasi fisiologica.
Spero di superare questa fase presto.
Grazie ancora.
Serena
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 28/08/2014.
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