Affrontare un periodo difficile

Un saluto a tutti i Medici dello Staff.

Sono una signora di 42 anni, alle prese con un periodo particolarmente stressante: mi sto trasferendo in un'altra città, insieme a mio marito e a nostra figlia di 14 anni.
Mi sto occupando personalmente (e da sola) di tutte le incombenze relative alla ristrutturazione della nuova casa e dei rapporti (spesso difficili) con impresari, artigiani e fornitori.
Trasferendomi cambierò anche lavoro e dovrò affrontare un periodo da pendolare, con tre ore di treno quotidiane.
Inoltre, come ho spiegato in un altro post, mia figlia adolescente non accetta questo trasferimento e io mi ritrovo a gestire i suoi malumori e la sua sofferenza.

Tutto questo stato di cose mi ha portato ad essere perennemente non solo stanchissima, ma anche molto tesa e ansiosa.
Sono sempre piena di timori e preoccupazioni, vedo tutto nero, spesso mi pento di aver deciso di cambiare città, la nuova casa (anche se oggettivamente bellissima) mi sembra piena di difetti, sono diffidente nei confronti del nuovo lavoro e dei nuovi colleghi... in una parola, il futuro mi pare piuttosto cupo.

In più, non riesco più a dormire: il medico di base mi ha prescritto mezza pastiglia di Stilnox prima di andare a letto, ma anche se mi addormento abbastanza facilmente, dopo poche ore sono sveglia come un grillo e in preda ai pensieri più negativi.

Qualche tempo fa, avendo sofferto di sindrome del colon irritabile su base ansiosa, il gastroenterologo mi aveva prescritto (tra le altre cose) una pastiglia di Alprazolam da 0,25 due volte al giorno. La cura aveva funzionato benissimo e avevo risolto i miei problemi.

Essendo il mio medico in questi giorni in ferie, chiedo a voi un suggerimento: potrei riprendere ad assumere l'Alprazolam secondo la posologia già sperimentata per affrontare questo periodo così difficile?

Grazie dell'attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

se i suoi disturbi fossero dovuti ad un problema di tipo psichiatrico, cosa da far valutare direttamente, il trattamento non puo' essere di sole benzodiazepine che possono essere utilizzate per tempo breve e solo per la gestione momentanea della situazione.
Sarebbe opportuna una visita psichiatrica, anche se certamente lo stress derivante da tale situazione potrebbe spontaneamente risolversi una volta terminate tutte le cose da fare.

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[#2]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"La cura aveva funzionato benissimo e avevo risolto i miei problemi."
Aveva risolto i suoi problemi purtroppo vuol dire che non li aveva risolti. Perdoni il gioco di parole, ma se i sintomi si ripresentano significa che il disturbo non si risolve, le terapie sintomatiche come quelle con alprazolam, che non sono ideate per essere prese sempre, danno un pò di "respiro" e la scia rimane per un pò anche dopo che si interrompono. Ma se il disturbo si ripresenta significa che o va e viene spontaneamente, o tende a rimanere e ritornare finché la situazione in qualche modo non è favorevole.
In ogni modo la terapia va fatta gestire da un medico, e a questo punto è una buona idea una terapia che si possa assumere per un certo periodo. Ne esistono sia per l'ansia che per il colon irritabile.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#3]
Attivo dal 2008 al 2022
Ex utente
Dottor Pacini, non capisco il suo punto di vista.

I problemi che a suo tempo mi avevano portata dal gastroenterologo si sono effettivamente risolti!
La terapia prescrittami a suo tempo comprendeva appunto l'assunzione di Alprazolam da 0,25 due volte al giorno, insieme a Levopraid gocce prima dei pasti (oltre a fermenti lattici uniti a carbone vegetale al mattino). Ho assunto questi farmaci per tre mesi, al termine dei quali sono stata effettivamente benissimo. E da allora sono passati tre anni.

In questo periodo non ho gli stessi problemi di allora! Non ho alcun disturbo intestinale, sono solo tesa e dormo poco e male.

Non sono un'esperta nè in psichiatria, nè in gastroenterologia, ma so che momenti di ansia e di stress possono colpire chiunque (soprattutto quando ci sono motivi ben chiari e oggettivi).

Quindi non comprendo la sua risposta.





[#4]
Attivo dal 2008 al 2022
Ex utente
Buongiorno!
Mi riallaccio a questo vecchio consulto perchè ai medici che mi risponderanno forse può essere utile conoscere la mia situazione pregressa.

Un anno dopo avervi scritto, posso dire di stare "bene": mi sento serena, energica e attiva, i miei problemi familiari si sono felicemente risolti e anche sul lavoro le cose sono a posto.

Come mai allora ho scritto "bene" tra virgolette?
Perchè CONTINUO A SOFFRIRE DI INSONNIA e questo mi rende inquieta.
Ho provato a prendere delle capsule di melatonina e valeriana consigliatemi dal mio medico di base, ma non mi sono servite.
Il medico mi ha quindi prescritto Minias (10-12 gocce prima di andare a letto), ma la mattina dopo mi faceva sentire intontita.

Un mese fa ho quindi consultato uno psichiatra, il quale - visto che con quel farmaco in passato mi ero trovata bene - mi ha prescritto Depas, 5 gocce circa a metà pomeriggio, e Stilnox, mezza pastiglia prima di andare a dormire.

Con questi farmaci io dormo... non molto, a dire il vero... circa sei, massimo sette ore.
Se invece non li prendo, passo la notte a rigirarmi nel letto agitandomi sempre di più.

Lo psichiatra non ha riscontrato in me nessun sintomo di depressione (infatti mi sento benissimo), nè ha ritenuto utile consigliarmi psicoterapie di alcun genere.
Si è limitato a dire che alcune persone, in momenti particolari della propria vita, anche inspiegabilmente, possono soffrire di insonnia, che ci sono farmaci studiati per risolvere il problema e che bisogna prenderli con fiducia.

Mia suocera sono trent'anni che prende mezza pastiglia di Tavor per dormire.
Finirò così anch'io?!
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Le sue terapie sono orientate sul sintomo, consistono in tranquillanti che poi magari rimangono lì in maniera non corrispondente alle indicazioni per mesi o anni, senza utilità peraltro.
Il mio punto di vista è che uno stesso disturbo a periodi si esprime con quadri anche diversi, una volta predomina l'aspetto intestinale, un altro l'insonnia, ma spesso la disfunzione di fondo ha elementi costanti, non necessariamente di tipo depressivo, non è l'unico tipo di problema in psichiatria.
Quindi faccia fare una diagnosi un po' più chiara.
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