Disturbi somatoformi
Salve, vi ringrazio preventivamente per la vostra attenzione e vi faccio una carrellata rapida del problema:
Sono uno studente di Medicina al sesto anno. Ad inizio luglio, a seguito della comparsa di formicolii sull'emilabbro super dx ho cercato su internet (sbagliatissimo) e la prima cosa uscita fu sclerosi multipla. Da li ho avuto una cosa che io definisco attacco di panico (mi sentivo irrequieto, tachicardia, palpitazioni, con una sensazione di morte imminente, ma senza sensazione di soffocamento) duratami circa 14 ore. Il giorno successivo in guardia medica mi dissero che era solo stress, e appena uscito da li mi sono comparse sensazioni di debolezza a mano e piede sx. i formicolii poi scomparvero in 3-4 gg, mentre la sensazione di debolezza ci impiegò un mese circa per svanire. nel contempo andai due volte in P.S. con questi esiti: no familiarità per malattie neurologiche/cardiache, ECG a norma, E.O. neurolog. negativo. Diagnosi furono STRESS e CRISI D'ANSIA. non contento, assecondando le mie paure, mi sono fatto una RMN e un EMG arto super/infer sx, verso metà luglio, entrambi negativi. in ogni caso mi son comparsi una pletora di sintomi , tutti della durata di 4-5 giorni, poi svaniti, fra i quali sensazione di debolezza alle mani, dolore all'occhio sx, debolezza alle spalle, formicolii... ogni santa volta ipotizzavo qualche malattia grave (parkinson, SLA, SM)... adesso son solo rimasto con delle fascicolazioni (che ho sempre avuto in vita mia, solo che in questo periodo erano aumentate) e dolori muscolari migranti, affaticabilità... qualche giorno fa, seguendo il consiglio di un medico e di un neurologo, ho visitato uno specialista psichiatra che ha inquadrato il mio caso come un disturbo somatoforme/ipocondria... sto cominciando a poco a poco ad accettare che la causa di tutte queste sintomatologia non siano di natura organica, per quanto mi venga difficile accettarlo (è un tipico ragionamento ipocondriaco? :D) e quindi vorrei farvi due domande:
1) concordate nella diagnosi oppure ritenete opportuno che faccia ulteriori accertamenti?
2) mi hanno prescritto un SSRI , quindi immagino ci sia biochimicamente alla base un problema per quanto riguarda la serotonina... so che il caffè interferisce con l'attività serotoninergica, ma per quanto riguarda la nicotina? per me fumare è un atto rilassante, ma se la nicotina è uno stressogeno sarebbe da evitare, volevo un vostro parere a riguardo...
Grazie!
Sono uno studente di Medicina al sesto anno. Ad inizio luglio, a seguito della comparsa di formicolii sull'emilabbro super dx ho cercato su internet (sbagliatissimo) e la prima cosa uscita fu sclerosi multipla. Da li ho avuto una cosa che io definisco attacco di panico (mi sentivo irrequieto, tachicardia, palpitazioni, con una sensazione di morte imminente, ma senza sensazione di soffocamento) duratami circa 14 ore. Il giorno successivo in guardia medica mi dissero che era solo stress, e appena uscito da li mi sono comparse sensazioni di debolezza a mano e piede sx. i formicolii poi scomparvero in 3-4 gg, mentre la sensazione di debolezza ci impiegò un mese circa per svanire. nel contempo andai due volte in P.S. con questi esiti: no familiarità per malattie neurologiche/cardiache, ECG a norma, E.O. neurolog. negativo. Diagnosi furono STRESS e CRISI D'ANSIA. non contento, assecondando le mie paure, mi sono fatto una RMN e un EMG arto super/infer sx, verso metà luglio, entrambi negativi. in ogni caso mi son comparsi una pletora di sintomi , tutti della durata di 4-5 giorni, poi svaniti, fra i quali sensazione di debolezza alle mani, dolore all'occhio sx, debolezza alle spalle, formicolii... ogni santa volta ipotizzavo qualche malattia grave (parkinson, SLA, SM)... adesso son solo rimasto con delle fascicolazioni (che ho sempre avuto in vita mia, solo che in questo periodo erano aumentate) e dolori muscolari migranti, affaticabilità... qualche giorno fa, seguendo il consiglio di un medico e di un neurologo, ho visitato uno specialista psichiatra che ha inquadrato il mio caso come un disturbo somatoforme/ipocondria... sto cominciando a poco a poco ad accettare che la causa di tutte queste sintomatologia non siano di natura organica, per quanto mi venga difficile accettarlo (è un tipico ragionamento ipocondriaco? :D) e quindi vorrei farvi due domande:
1) concordate nella diagnosi oppure ritenete opportuno che faccia ulteriori accertamenti?
2) mi hanno prescritto un SSRI , quindi immagino ci sia biochimicamente alla base un problema per quanto riguarda la serotonina... so che il caffè interferisce con l'attività serotoninergica, ma per quanto riguarda la nicotina? per me fumare è un atto rilassante, ma se la nicotina è uno stressogeno sarebbe da evitare, volevo un vostro parere a riguardo...
Grazie!
[#1]
Gentile utente,
per quanto concerne la diagnosi si può dire ben poco a distanza. I colleghi che l'hanno visitata dal vivo disponevano di un quadro estremamente piùcompleto della descrizione da lei effettuata,che,per quanto accurata e approfondita, non può mai sostituire una visita dal vivo.
L'abitudine voluttuaria del fumo.se pure da sconsigliare per molte ragioni,che le saranno senza dubbio note,non interferisce in modo sostanziale con la terapia consigliatale.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
per quanto concerne la diagnosi si può dire ben poco a distanza. I colleghi che l'hanno visitata dal vivo disponevano di un quadro estremamente piùcompleto della descrizione da lei effettuata,che,per quanto accurata e approfondita, non può mai sostituire una visita dal vivo.
L'abitudine voluttuaria del fumo.se pure da sconsigliare per molte ragioni,che le saranno senza dubbio note,non interferisce in modo sostanziale con la terapia consigliatale.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
[#2]
Gentile utente,
sono d'accordo con il collega, il quale Le ha appena scritto, e non aggiungo qualcosa che sarebbe, in sostanza, diverso, ma più, alcune specificazioni.
1) veramente non si può fare le diagnosi via internet, ma in ogni caso, credo che non c'è bisogno di ulteriori accertamenti, ma piuttosto, a questo punto, ha senso provare la cura prescritta, l'eventuale beneficio della quale può costituire (o no) una ulteriore prova ("ex-juvantibus").
2) gli SSRI agiscono sul sistema serotoninergico e danno, come risultato, l'attenuazione dei sintomi d'ansia, delle rimuginazioni ed il miglioramento dell'umore, possono giovare anche nei disturbi psicosomatici; ma questo non vuol dire affatto che il sistema serotoninergico (o solo il sistema serotoninergico) sia necessariamente alla base del problema. L'azione dei farmaci può modificare il quadro clinico, ma questo non vuol dire che l'origine del problema sia negli stessi meccanismi.
Non tutto nei fenomeni di salute e della malattia si può spiegare a livello biochimico o con il disfunzionamento di un solo meccanismo sempre identificabile, come se fosse una macchina.
Per i disturbi psicosomatici in genere è indicata la psicoterapia (se la persona è motivata ad affrontare il problema con psicoterapia).
Probabile inoltre che i sintomi, ed anche la Sua capacità estrema nel riconoscerli possano essere correlati al fatto che Lei è al sesto anno di medicina, a quelle nozioni che ha appreso dalle materie di studio ? Ad esempio, quale materia stava studiando all'epoca dell'esordio dei sintomi ? Quale materia Le è rimasta maggiormente impressa dal corso degli studi ? Qale specizzazione pensa di fare ? (e quale sicuramente non vuole fare ?).
Lei, ai tempi, ha ipotizzato delle malattie neurologiche (parkinson, SLA, SM)... Prova ad analizzare i sintomi da un punto di vista di un'altra branca della medicina, ad es. la Medicina Interna... Uno sguardo un po' più ampio. Per vedere se le Sue conclusioni cambiano...
E' nota la csidetta "sindrome dello studente di medicina", nella quale la persona si ammalla man mano delle malattie diverse che studia..., in funzione delle conoscenze man mano acquisite. Non so se può essere il Suo caso.
3) il problema del fumo della sigaretta e della dipendenza dalla nicotina può essere di per sé alla base di alcuni problemi di salute, non solo a lungo termine, ma anche a livello quotidiano, nel modificarsi delle percezioni del proprio stato generale, nei fenomeni di più facile stanchezza , apprensività, irritabilità, allerta ecc. Nel mentre l'assunzione di nicotina può agire come rilassante, lo stato di astinenza che subentra subdolamente ma velocemente in assenza di nicotina, porta gli effetti contrari al rilassamento. Insomma, è un capitolo a parte, complesso e lungo, da approfondire. Centra poco con la serotonina, ma centra piuttosto con il sistema colinergico, con il neurotrasmtettore l'acetilclina, la quale ultima ha molti effetti diversi.
Di tutto quanto, comunque, gli effetti a lungo termine del fumo di sigaretta sono da temere di più.
Se Lei avesse intenzione di ridurre l'entità della propria dipendenza dalla nicotina, sarebbe una cosa che Le sicuramente gioverà, ma visto che al momento non è proponibile, allora Lo scrivo a mo' di informazione. Esistono alcuni antidepressivi (come il bupropione), utilizzati nello svezzamento dal fumo di sigaretta, questi farmaci non sono SSRI, strettamente parlando, ma sono affini. Comunque, non basta il farmaco se non c'è la motivazione.
Per ora, posso dire che sia il caffè, sia il fumo di sigaretta può interferire con il Suo problema e con gli SSRI, ma non in tale misura da cambiare drasticamente le proprie abitudini. Magari, piuttosto, quando il farmaco prescritto farà effetto positivo, e Lei riesce a stare meglio, senza uno stato d'animo di continua pressione emotiva adosso, allora potrà più facilmente cambiare un po' le proprie abitudini.
sono d'accordo con il collega, il quale Le ha appena scritto, e non aggiungo qualcosa che sarebbe, in sostanza, diverso, ma più, alcune specificazioni.
1) veramente non si può fare le diagnosi via internet, ma in ogni caso, credo che non c'è bisogno di ulteriori accertamenti, ma piuttosto, a questo punto, ha senso provare la cura prescritta, l'eventuale beneficio della quale può costituire (o no) una ulteriore prova ("ex-juvantibus").
2) gli SSRI agiscono sul sistema serotoninergico e danno, come risultato, l'attenuazione dei sintomi d'ansia, delle rimuginazioni ed il miglioramento dell'umore, possono giovare anche nei disturbi psicosomatici; ma questo non vuol dire affatto che il sistema serotoninergico (o solo il sistema serotoninergico) sia necessariamente alla base del problema. L'azione dei farmaci può modificare il quadro clinico, ma questo non vuol dire che l'origine del problema sia negli stessi meccanismi.
Non tutto nei fenomeni di salute e della malattia si può spiegare a livello biochimico o con il disfunzionamento di un solo meccanismo sempre identificabile, come se fosse una macchina.
Per i disturbi psicosomatici in genere è indicata la psicoterapia (se la persona è motivata ad affrontare il problema con psicoterapia).
Probabile inoltre che i sintomi, ed anche la Sua capacità estrema nel riconoscerli possano essere correlati al fatto che Lei è al sesto anno di medicina, a quelle nozioni che ha appreso dalle materie di studio ? Ad esempio, quale materia stava studiando all'epoca dell'esordio dei sintomi ? Quale materia Le è rimasta maggiormente impressa dal corso degli studi ? Qale specizzazione pensa di fare ? (e quale sicuramente non vuole fare ?).
Lei, ai tempi, ha ipotizzato delle malattie neurologiche (parkinson, SLA, SM)... Prova ad analizzare i sintomi da un punto di vista di un'altra branca della medicina, ad es. la Medicina Interna... Uno sguardo un po' più ampio. Per vedere se le Sue conclusioni cambiano...
E' nota la csidetta "sindrome dello studente di medicina", nella quale la persona si ammalla man mano delle malattie diverse che studia..., in funzione delle conoscenze man mano acquisite. Non so se può essere il Suo caso.
3) il problema del fumo della sigaretta e della dipendenza dalla nicotina può essere di per sé alla base di alcuni problemi di salute, non solo a lungo termine, ma anche a livello quotidiano, nel modificarsi delle percezioni del proprio stato generale, nei fenomeni di più facile stanchezza , apprensività, irritabilità, allerta ecc. Nel mentre l'assunzione di nicotina può agire come rilassante, lo stato di astinenza che subentra subdolamente ma velocemente in assenza di nicotina, porta gli effetti contrari al rilassamento. Insomma, è un capitolo a parte, complesso e lungo, da approfondire. Centra poco con la serotonina, ma centra piuttosto con il sistema colinergico, con il neurotrasmtettore l'acetilclina, la quale ultima ha molti effetti diversi.
Di tutto quanto, comunque, gli effetti a lungo termine del fumo di sigaretta sono da temere di più.
Se Lei avesse intenzione di ridurre l'entità della propria dipendenza dalla nicotina, sarebbe una cosa che Le sicuramente gioverà, ma visto che al momento non è proponibile, allora Lo scrivo a mo' di informazione. Esistono alcuni antidepressivi (come il bupropione), utilizzati nello svezzamento dal fumo di sigaretta, questi farmaci non sono SSRI, strettamente parlando, ma sono affini. Comunque, non basta il farmaco se non c'è la motivazione.
Per ora, posso dire che sia il caffè, sia il fumo di sigaretta può interferire con il Suo problema e con gli SSRI, ma non in tale misura da cambiare drasticamente le proprie abitudini. Magari, piuttosto, quando il farmaco prescritto farà effetto positivo, e Lei riesce a stare meglio, senza uno stato d'animo di continua pressione emotiva adosso, allora potrà più facilmente cambiare un po' le proprie abitudini.
Dr. Alex Aleksey Gukov
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.6k visite dal 19/08/2014.
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