Ansia, umore scarso, paura

Buonasera,
ho 25 anni, come potete vedere dai miei vecchi consulti è da un po' di tempo che ho problemi di ansia/umore. Nella primavera del 2013 però ho avuto quella che secondo me è stata la più grossa e destabilizzante paura..quella di poter perdere il controllo e di poter far del male ai miei familiari. Questo è nato in un periodo in cui già avevo umore basso e ansia. Queste immagini mentali in cui mi "vedevo" o sentivo degli "impulsi" in cui facevo del male ai miei genitori mi hanno terrorizzato perché sono al di fuori di quello che é sempre stato il mio modo d'essere, ho sempre messo in primo piano la mia famiglia, anche davanti alle mie esigenze. Poi improvvisamente questi pensieri. Premetto che ho sempre ritenuto i miei genitori i migliori che potessi mai avere al mondo, non mi hanno fatto mancare mai nulla a livello affettivo o materiale. Mi sono recato da ben due psichiatri e entrambi mi hanno diagnosticato un problema d'ansia, mi hanno detto che questi pensieri sono l'opposto, ovvero la paura di perderli mi porta a fare questi pensieri. Stessa cosa lo psicologo. Ho assunto zoloft 50 mg/die per circa un anno ed ero tornato ad essere felice e questi pensieri erano spariti...ora, dopo un periodo di stress, dopo aver sospeso la terapia farmacologica e quella psicologica da circa 2 mesi mi son ritornate queste ossessioni, talvolta ho paura di perdere il controllo, ho paura che nel futuro posso magari impazzire, far del male e ci sto malissimo, ansia, battito cardiaco accelerato. Talvolta è come se a causa dell'ansia mi stessero quai antipatici i miei genitori, anche se nei momenti in cui sono tranquillo non provo queste emozioni..quello che volevo chiedervi è se effettivamente è un problema di ansia, ho notato che nelle precedenti terapie dopo l'assunzione di farmaci tornavo a condurre una vita tranquilla e serena, poi non son mai stato un violento o una persona cattiva, mi sembrerebbe strano un repentino cambiamento..colgo l'occasione per ringraziarvi in anticipo per il lavoro che svolgete quotidianamente nella vita e per i consulti online.
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25 4
Gentile Utente,
quello che lei descrive sembra proprio essere un disturbo d'Ansia di tipo Fobico. Una visita con il suo psichiatra e la ripresa della terapia sicuramente la faranno stare meglio. Generalmente un farmaco che si è dimostrato efficace in un precedente episodio risulta efficace anche successivamente. Evidentemente la terapia psicologica non è stata sufficientemente esauriente al punto di permetterle di controllare soggettivamente la sintomatologia.
Cordialità,

Dr. Roberto Di Rubbo

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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
Innanzitutto la smetta di processarsi e giustificarsi, il punto centrale non è l'idea violenta, quello è un sintomo, dipende dal disturbo e non c'entra niente con i suoi reali desideri. Il punto è l'idea e la PAURA DI PERDERE IL CONTROLLO. Se il suo è un disturbo ossessivo si tratterebbe di "idee di contrasto" idee negative che riguardano spesso chi amiamo.
La diagnosi deve farla il Suo Psichiatra ma Le garantisco che, se di ciò si tratta, si taglierebbe le mani prima di poter solo minimamente abbozzare un comportamento aggressivo verso i Suoi cari... in altre parole NON succederà.
Il disturbo ossessivo è però solitamente prolungato e richiede terapie talvolta complesse, se Lei ha la fortuna di controllarlo anche solo con un po' di Sertralina non vedo perchè sospendere la cura, è normale in questi casi che la terapia venga protratta anche a lungo, ne parli col Suo Psichiatra e vedrà che questi fastidiosissimi sintomi torneranno a scomparire.
Un caro saluto

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

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Utente
Utente
Vi ringrazio enormemente per le celeri risposte. Volevo aggiungere alcune cose, ho sospeso la psicoterapia perché stavo bene, non mostravo i sintomi ed ero sereno e felice, così ho diradato molto le sedute. Ma non le ho mai proprio interrotte definitivamente. Un altro elemento che posso aggiungere è che addirittura fino è prima di star male avevo paura che magari qualcosa potesse rovinare la mia famiglia, addirittura stavo in pensiero per mio fratello più piccolo quando faceva tardi nel weekend, o per i miei genitori, ecco perché mi hanno spaventato a morte. Poi in passato ho avuto paura del suicidio dopo quanto successo ad un mio conoscente, o paura di aver contratto malattie..può essere il carattere a generare questi pensieri angoscianti? Approfitto della vostra disponibilità per chiedervi se l'utilizzo di farmaci come appunto la sertralina possono essere dannosi per lunghi periodi (inteso come anni), ad esempio, se non sbaglio so che gli anti-psicotici possono dare negli anni alcuni importanti effetti collaterali..lo stesso vale per gli antidepressivi? È possibile che sia tutto dovuto a carenze fisiologiche di neurotrasmettitori che influenzi l'umore o è il modo di vivere che influenza il livello di neurotrasmettitori?
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
"può essere il carattere a generare questi pensieri angoscianti?"

Il carattere può predisporre all'ansia, all'ossessività, etc. Occorre però che intervengano anche altri fattori (disturbi neurologici più o meno sfumati, ambiente, educazione, traumi più o meno giovanili, altri fattori).



"l'utilizzo di farmaci come appunto la sertralina possono essere dannosi per lunghi periodi"

Tutti i farmaci possono avere effetti collaterali e, talvolta, effetti negativi a lungo termine. Lo Zoloft è comunque considerato tra i farmaci meglio tollerati, anche a lungo termine



"gli anti-psicotici possono dare negli anni alcuni importanti effetti collaterali"

è vero per alcuni neurolettici, soprattutto se usati per anni da maschi giovani, non è però il Suo caso



"È possibile che sia tutto dovuto a carenze fisiologiche di neurotrasmettitori che influenzi l'umore o è il modo di vivere che influenza il livello di neurotrasmettitori?"

ottima domanda, gli squilibri neurotrasmettitoriali sono quasi sempre implicati ma possono essere anch'essi un sintomo e non la "causa". Inoltre, come giustamente asserisce, a loro volta fattori esterni, ambientali, i farmaci, la stessa psicoterapia agiscono sul nostro cervello. Questo implica quindi il più delle volte modificazione dell'attività neuronale e variazioni nell'attività dei neurotrasmettitori.

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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25 4
Gentile Utente,
concordo pienamente con quanto le ha scritto il collega. Il disturbo Ossessivo è spesso un "osso duro", non si scoraggi e perseveri nella terapia farmacologica e psicologica. Può venirne a capo.
Buone cose,
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Utente
Utente
Una domanda farmacologica: per quanto riguarda gli ansiolitici che in passato ho usato a piccole dosi solo all'inizio della terapia con zoloft (se non ricordo male prendevo 5 gocce 3 volte al giorno), dopo quanto tempo iniziano a dare tolleranza e dipendenza (che in realtà non mi è parso di avere)? Immagino che magari dipenda da soggetto a soggetto ma all'incirca dopo quanto si innesca il processo di tolleranza? Grazie ancora
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25 4
Gentile Utente,
Le benzodiazepine possono dare una blanda tolleranza ai loro effetti terapeutici e ad altri effetti comportamentali: tale fenomeno consiste nel fatto che a parità di
dose assunta, tali effetti (terapeutici e comportamentali) diminuiscono di intensità in funzione del tempo di assunzione. Tale fenomeno si presenta in genere dopo alcuni mesi di trattamento.A bassi dosaggi tale fenomeno è meno evidente. Sempre a bassi dosaggi di benzodiazepine, come nel suo caso (5gttx3/die, di quale farmaco poi?), la dipendenza è più psicologica che realmente fisica. E comunque la mia impressione è che alla radice di queste sue preoccupazioni non ci siano tanto le caratteristiche farmacologiche di questi preparati (che certamente è meglio conoscere), quanto una sua preoccupazione eccessiva di tipo fobico.
Cordialità
[#8]
Utente
Utente
È vero non avevo specificato a quale farmaco facevo riferimento, era xanax. Un'ultima domanda poi smetto di abusare della vostra pazienza. È possibile che l'ansia "alteri" un pó le percezioni? Intendo dire che a volte quando sono più ansioso e quando ho questi pensieri intrusivi precedentemente descritti è come se alcuni atteggiamenti dei miei genitori mi stiano più antipatici o più fastidiosi. Stessi atteggiamenti che magari quando son più tranquillo non mi danno alcun fastidio..quello che vorrei capire è se in generale lo stato di ansia può contribuire a alterare un pó il pensiero? Non so se mi sono spiegato bene, non vorrei aver dato l'idea di vedere o sentire cose che in realtà non esistono. Cordiali saluti
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25 4
Gentile Utente,
alla sua domanda:"quello che vorrei capire è se in generale lo stato di ansia può contribuire a alterare un pó il pensiero?" si può rispondere che sicuramente è così.
Cordialità,
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Utente
Utente
Grazie, è che son terrorizzato perché ogni tanto al Tg si sente di genitori che uccidono i figli o viceversa..io so che non vorrei mai farlo però si sentono magari le interviste di conoscenti che dicono che eran delle brave persone...questo mi terrorizza, secondo la vostra esperienza a cosa sono dovuti questi raptus? Questa è la mia ultima domanda in attesa dell'appuntamento già fissato con il medico. Cordiali saluti
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25 4
Gentile Utente,
le riporto ciò che le ha scritto (e che io condivido) il collega, dr Savino,:"La diagnosi deve farla il Suo Psichiatra ma Le garantisco che, se di ciò si tratta, si taglierebbe le mani prima di poter solo minimamente abbozzare un comportamento aggressivo verso i Suoi cari... in altre parole NON succederà." I raptus di cui parla lei appartengono alla sfera di altre categorie diagnostiche.
Cordialità,
[#12]
Utente
Utente
Mi ero scordato di dire una cosa piuttosto importante. Quando ero in cura con zoloft dopo circa 1 anno stando bene non avvertivo più il bisogno di prendere il farmaco poiché stavo benissimo così lo prendevo 1 giorno si magari 2/3 no fino a smettere del tutto...non vedevo effetti collaterali immediati, stavo bene. So che ho sbagliato e qualora il mio psichiatra mi prescrivesse una nuova cura lo seguirei bene. Questo potrebbe avere influito sulla ricaduta? Ripeto ero arrivato a star benissimo. Potrebbe aver influito anche dopo 1-2 mesi dalla sospensione?
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25 4
Gentile Utente,

l'assunzione discontinua della terapia pressoché la vanifica, questo è il problema più importante legato a tale tipo di assunzione. Una ricaduta può verificarsi anche dopo lunghi periodi di benessere; è consigliabile fare una terapia di mantenimento per alcuni mesi seguendo le indicazioni del curante.

Coordialità
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Utente
Utente
Capito, questa volta non commetterò lo stesso errore. Chiedo una cosa sfruttando la vostra esperienza e competenza. Questi miei pensieri posterebbero esser legati al pensiero opposto? Ovvero la paura di perdere i miei o di allontanarmi da loro in un futuro vicino o lontano? Ovviamente non vi chiedo una diagnosi ci mancherebbe, giusto se come logica potrebbe starci
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