Sintomi, impossibilità

Buongiorno dottore,

ho sempre avuto vita sociale scarsa (uscivo tipo una volta a settimana), ma da qualche anno ho drasticamente diminuito a 5-10 volte l'anno. Non ho capito se i sintomi sono una conseguenza della carenza di vita sociale o se la carenza di vita sociale è una conseguenza dei sintomi

Ho una serie di sintomi o forse un sintomo unico che si manifesta in vari modi:

essenzialmente il mio cervello è APERTO da qualche anno

questo comporta che tutti sanno tutto, gente che incrocio per la strada, nei posti, gente che conosco online, familiari, tutti

non recepisco più le comunicazioni in modo diretto ma esclusivamente subdolo

se qualcuno mi dice "stamattina il computer non funziona, lo stanno riparando i tecnici" io traduco "stamattina il tuo cervello non funziona, lo stanno riparando i tecnici (dentro il tuo cervello)"

Riporto questo esempio perchè è il più recente, ma è così per tutto

Se vado in un posto e un tizio mi dice "oggi fa caldo" ed effettivamente sento caldo, penso di stargli simpatico. Se invece sento freddo, penso che ce l'abbia con me

Conosco un pò di gente online, nella realtà non si conoscono tra loro, non dovrebbero... ma io sono convinto al 99% che si conoscono tutti e passino il loro tempo parlando della mia pazzia

A volte posso sentire una voce lontana... magari per un pò di tempo, come una sirena (quelle del mare), poi svanisce, magari per mesi... ma questo non mi da alcun fastidio perchè è una cosa mia, privata

A volte se vado in un posto, anche in cui non sono mai stato, e la gente mi guarda, so che stanno pensando "è arrivato"

Quando esco di casa, so che stanno pensando (tutti, anche quelli che non vedo perchè distanti o dentro le loro case) "sta uscendo"

Che altro... ce ne sono un pò di cose così... sempre le stesse

Non ho mai detto niente a nessuno perchè non sono un soggetto pericoloso, me ne sto per i fatti miei con la mia follia (la chiamo così perchè di solito si chiama così)

Questo mi rende impossibile qualsiasi chiarimento/approccio/dialogo/spiegazione di ciò che ho (ma ce l'ho veramente?)

Non so... a volte penso che sia tutto finto, a volte penso che sia estremamente vero, penso che morirà così, nell'impossibilità di fare alcunchè


Cosa dovrebbe fare uno come me che non ha contatti, osserva la propria follia, teme di renderla "pubblica", teme di essere rinchiuso e non vede alcun futuro?


Grazie, saluti
[#1]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
vista la situazione che descrive le suggerirei di consultare un psichiatra, senza timore di rendere pubblico il suo stato di salute che rimarrebbe ecslusivamente tra di voi.
Solo in questo modo infatti ritengo che possa dare un nome ai suoi problemi e trovare il modo di superare le sua difficoltà.
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat

[#2]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Dottore,

non ho i mezzi per farmi curare da uno psichiatra privato, senza traumi

Dovrei rivolgermi al pubblico ma l'ho già fatto con esito catastrofico:

pochi anni fa ho avuto un periodo di voci assidue (poi quasi svanite dopo tre mesi), volevo sapere di cosa si trattava e sono andato in ospedale, ne ho parlato allo psichiatra di turno il quale mi ha detto che sarei rimasto lì dentro minimo una settimana, se non accettavo il ricovero volontario mi avrebbero fatto un TSO. Ho dovuto contattare un mio vecchio amico medico (anche se tutt'altro settore) che parlasse con loro e si inventasse delle storie per farmi uscire! Per fortuna dopo una giornata di trattative c'è riuscito e malvolentieri mi hanno fatto uscire.

Io andai lì con tutte le buone intenzioni di porre una domanda e mi sono visto RECLUSO

Non mi rivolgerò mai più al servizio pubblico, nè posso rivolgermi a quello privato.

Grazie

[#3]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Ciò che mi angoscia in tutto questo non è la mia (presunta) malattia ma la confusione che mi creano i miei quando dico ciò che penso

Capita che dica a mia madre o mio padre "tanto lo so che tu hai detto a pinco pallino (uno qualsiasi che conosciamo) che io sto andando a fare questa cosa o che penso questo, ecc..."

E loro rispondono "ma per chi ci hai preso???"

Ho detto che non dipende da me, che so che loro sono in buona fede ma non posso impedirmi di pensare queste cose... e so anche che loro non possono comprendere quello che dico

E poi mi angoscia ila continua "minaccia" da parte dei miei che tra pochi anni, quando mio padre andrà in pensione, ce ne andremo tutti in malora non sanno dove... perchè non abbiamo nulla... non fanno che ripetere che andremo presto tutti in malora sotto a un ponte

Io sono angosciato

Io starei anche bene senza questa continua angoscia del futuro, starei in pace per conto mio... ma ogni giorno c'è la costante minaccia del futuro, più che altro economico

Io non voglio un centesimo dallo stato e non voglio alcuna pensione di niente nè alcuna invalidità di niente

Non voglio niente di niente dallo stato perchè non voglio risultare pazzo

Non vedo via d'uscita
[#4]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
capisco le perplessità per l'esperienza che ha riferito, ma mi sembra evidente anche il suo stato di sofferenza che necessiterebbe di un sostegno adeguato.
Il servizio pubblico è presente non solo negli ospedali, ma anche in strutture dislocate nel territorio (a seconda delle regioni si possono chiamare centri di igiene mentale, centri di salute mentale, centri psico-sociali) che forniscono assistenza ambulatoriale.
Provi a chiedere al suo medico di base qual è il centro di riferimento per la sua zona.
Cordiali saluti,
[#5]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie per la pazienza.

Potrei considerarlo come "sostegno" a livello personale, ma non mi sentirei mai più libero di esprimere i miei sintomi (quelli gravi). Io posso nascondere i miei sintomi paranoici quando voglio perchè sono sempre lucido. Mi basta tacerli. Non so se ha un senso ciò che sto dicendo, mi sembra di si.

Questo escluderebbe una cura per i sintomi di cui non faccio riferimento. Farei questo perchè non voglio rischiare che mi venga data l'invalidità e che io venga costretto a percepire dei soldi dallo stato. Non voglio soldi dallo stato, se scopro che qualcuno mi fa percepire dei soldi dallo stato mi ammazzo subito.

So di essere strano, ci sono molte persone che fingono malattie (anche fisiche) per percepire soldi, per me è l'esatto contrario.

Piuttosto preferisco andarmene sotto un ponte.


Vorrei sapere se l'invalidità si può rifiutare, nel caso in cui venga data per forza.

Grazie, saluti
[#6]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
l'invalidità viene data solo se una persona la richiede e dimostra di averne diritto. Senza una richiesta da parte del diretto interessato (o di un tutore nel caso ad esempio dei minorenni) nessuno può assegnarla.
Il supporto clinico riguarda esclusivamente il suo stato di salute psico-fisico, ma ovviamente è necessario che lei sia disponibile a riferire ai curanto tutto ciò che le accade,a ltrimenti diventa inutile.
Cordiali saluti,
[#7]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie per il chiarimento

Però tempo fa avevo letto di persone che avevano l'invalidità (ad esempio per schizofrenia) e stavano cercando in tutti i modi di farsela togliere perchè limitava la loro libertà, ora non so in dettaglio. Ad esempio ricordo che una ha scritto "finalmente sono riuscita a farmi togliere l'invalidità!" perchè altrimenti aveva limitazioni per la guida.

Che senso ha dire una cosa del genere se non viene data in modo forzato?

Non so, mi hanno allarmato.

Ad ogni modo se lei dice che le cose vanno diversamente, le credo.

Suppongo però che la scelta spetti al medico curante (lo psichiatra), magari in accordo, come dice, ai tutori (nel caso in cui i genitori volessero prendere il controllo della situazione). Ho sempre la sensazione che si faccia presto a passare dalla libertà alla costrizione. Del tipo "se acconsenti bene, se non acconsenti allora si passa alle maniere forti". Probabilmente perchè mi è già successo, proprio in questo ambito.

E prima di mettermi in un "meccanismo" di questo tipo ci penserei bene perchè per me la libertà vale di gran lunga più di qualsiasi cura.

Eventualmente usufruirei solo di un sostegno, una specie di "consolazione" al mio malessere, dato che fino adesso non me lo ha dato nessuno ed è precisamente di quello che sento la mancanza.

Cordiali saluti
[#8]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Poi veramente non sento alcun bisogno di essere "consolato", questo potrebbe essere un buon pretesto per cominciare una terapia, ma non ho questo bisogno

Continuo a sentirmi con il cervello aperto, gli altri parlano, scrivono... e tutto ciò che ascolto o leggo mi attiva come "comandi"

Non so spiegare... mi sono spiegato molto meglio all'inizio di questo consulto

Se leggo qui che uno si sente stanco e non riesce a studiare, io traduco "lo sappiamo tutti che non hai voglia id fare niente!"

Mi arriva come un'accusa... tutto mi arriva come un'accusa

Tutto ciò che ascolto e leggo, di fatti degli altri, sono tutti tradotti in prima persona nei miei confronti

Uno dice "mi si è macchiata la camicia"

Io traduco "ho visto che hai la camicia macchiata!" e se non è vero allora continuo "ho visto che hai il cervello pazzo!"

E così via...

Questo è dire il principale e più GROSSO dei sintomi

Non ci sto male anche perchè sono un tipo solitario, quindi se sto per fatti miei sto bene

Sono solo angosciato per il futuro economico dato che tra pochissimi anni mio padre andrà in pensione, loro non hanno idea dei disturbi mentali nè del mio nè dei disturbi mentali in generale

Ed è meglio così, io a loro non dico quasi niente...


Mi sento cmq molto in colpa perchè credo di avere un problema mentale grave ma non voglio dire niente a nessuno... e sono convinto che andremo tutti in malora per colpa mia

Ma io non voglio rimetterci


La ringrazio molto per la disponibilità, non si senta ulteriormente in dovere di rispondere, credo che un'idea se la sia fatta anche da qui. In quanto a me non ho molto altro da aggiungere


Cordiali saluti