Passare da un antidepressivo a un altro

Sono una donna di 32 anni, è da dicembre scorso che assumo una compressa di cipralex al mattino,dopo colazione.
Ora,però,mi sembra che non mi faccia molto effetto.
Soffro di ansia e angoscia.
Fisicamente nell'arco di un paio di mesi ho avuto episodi inspiegabili di vertigini(dico inspiegabili perchè non ho alcun dolore nè all'orecchio,nè al collo,nè ai denti)ho paura che tali vertigini possano esssere collegate all'assunzione del cipralex.
Volevo sapere se ciò è possibile e se posso tornare ad assumere,in alternativa, il mio "vecchio" antidepressivo:lo zoloft.Posso assumere lo zoloft da un giorno all'altro oppure devo rispettare un tempo di sospensione dal cipralex?
VI ringrazio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Per la scelta dell'antidepressivo si rivolga a chi le ha prescritto o il cipralex, o lo zoloft, o ad un altro specialista. Se con il precedente si era trovato bene perché non è stato proseguito ed invece la scelta è caduta su uno diverso ? Non è tanto una questione di problemi nel passare da uno all'altro, ma di capire cosa le può essere utile.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
L'antidepressivo mi era stato consigliato dal mio medico di base.
Ad un certo punto,ero di nuovo ricaduta sugli stessi problemi:ansia,depressione,mancanze di forze,voglia di dormire perennemente,e così il mio medico ha pensato che fosse ora di cambiare antidepressivo...che lo zoloft non mi facesse più effetto.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

i trattamenti psichiatrici vanno comunque seguiti da uno psichiatra anche dopo l'introduzione da parte del medico di famiglia.
Infatti, e' necessario sempre far riferimento allo specialista per poter avere chiarimenti in merito al trattamento e consentire variazioni di molecola o posologia.

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte.
Penso che sia proprio ora di dovermi recare da uno specialista;è inutile pensare che mi passerà...sono trascorsi infatti anni;è diccile ammettere che forse c'è bisogno di un "lavoro" più lungo e che i farmaci non risolvono tutto!!!!!!!
grazie ancora.

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Mi scusi,

ma da quale affermazione ritiene che le sia stato consigliato un "lavoro piu' lungo" e che i farmaci non sono risolutivi.

La cosa piu' giusta sarebbe stata che il suo medico di famiglia, anche dopo l'introduzione del trattamento, la inviasse ad uno psichiatra per tutte le valutazioni opportune, per la valutazione diagnostica e per i trattamenti conseguenti.
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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Non volevo asserire che "un lavoro più lungo=psicoterapia" mi è stata consigliata da voi medici di mediciitalia,semplicemente è da un pò che ci penso...e i vostri consigli mi hanno fatto rifletttere che da sola o con l'appoggio solamente del medico di base i miei "malesseri" non possono essere più gestiti.
Con la mia affermazione che i" farmaci non risolvono tutto",volevo semplicemente dire che, è necessario che io personalmente prenda l'impegno di curarmi presso uno specialista.
grazie ancora per l'attenzione riservatami.