Approccio psichiatrico
Salve, da un mese a questa parte la mia convivente ha manifestato degli strani sintomi (non so bene come definirli) quali: ansia, svogliatezza, perdita di peso, perdita di interesse per qualsiasi attivita', voglia di scappare da tutto e da tutti, perdita completa del desiderio sessuale, insicurezza, perenne stato di angoscia piu' vari problemi fisici occasionali e non come spossatezza, vomito ecc ecc..
Dopo mie varie insistenze si e' rivolta a una psicologa perche' entrambi credevamo che si trattasse di qualche forma di depressione, ma dopo il primo colloquio, la dottoressa non le ha prescritto alcun farmaco e nemmeno le ha detto di soffrire di depressione ma che e' solo "ingarbugliata dentro" (parole riferitemi dalla mia ragazza)pero' le ha gia' fissato un secondo colloquio. Vi chiedo come sia possibile, vista la sintomatologia, che da un giorno all'altro (perche' il lasso e' stato questo)una persona possa "trasformarsi" in questo modo senza avere niente.
Premetto che e' andata via da casa dopo la prima "crisi" che dice che comunque mi ama ma non vuole restarmi vicino, ma non solo a me ma nenache ai suoi genitori, o a qualunque altra persona, che comunque sanno del problema e che mi dicono loro stessi che non "riconoscono" piu'la loro figlia per come si sta comportando.
Ringrazio anticipatamente per un eventuale risposta.
Dopo mie varie insistenze si e' rivolta a una psicologa perche' entrambi credevamo che si trattasse di qualche forma di depressione, ma dopo il primo colloquio, la dottoressa non le ha prescritto alcun farmaco e nemmeno le ha detto di soffrire di depressione ma che e' solo "ingarbugliata dentro" (parole riferitemi dalla mia ragazza)pero' le ha gia' fissato un secondo colloquio. Vi chiedo come sia possibile, vista la sintomatologia, che da un giorno all'altro (perche' il lasso e' stato questo)una persona possa "trasformarsi" in questo modo senza avere niente.
Premetto che e' andata via da casa dopo la prima "crisi" che dice che comunque mi ama ma non vuole restarmi vicino, ma non solo a me ma nenache ai suoi genitori, o a qualunque altra persona, che comunque sanno del problema e che mi dicono loro stessi che non "riconoscono" piu'la loro figlia per come si sta comportando.
Ringrazio anticipatamente per un eventuale risposta.
[#1]
Cara utente,
non ci trovo niente di strano che un disturbo possa svilupparsi da un giorno all'altro. Esistono depressioni che si sviluppano a esaurimento, quindi gradualmente perdendo energie e spinta, e altre forme in cui c'è una specie di viraggio (che rende l'idea, come un timone che bruscamente cambia posizione). Sono forme in genere diverse biologicamente e che rispondono a terapie un pò diverse.
"Ingarbugliata dentro" spero non sia un'espressinoe usata dal medico, o spero che fosse un'espressione in mezzo ad un discorso più preciso. Una psicologa non poteva comunque prescriverle farmaci. Tenga presente che i colloqui nella depressione non sono terapeutici, mentre una tecnica precisa di tipo psicoterapico può essere utile, ma non a risolvere i sintomi depressivi in atto.
Ovviamente la depressione è uno stato mentale, che la persona può decidere di curare perché gli comporta sofferenza o vivere come un passaggio esistenziale, ammesso che vi trovi una lettura di questo tipo. Peccato che durante la depressione spesso si prendano decisioni di rottura o di ritiro ispirate ad un'aridità emotiva, ad un pessimismo e ad un senso di inutilità e impotenza che magari sei mesi dopo spariscono. In genere in questi casi uno attribuisce al cambiamento la "rinascita", ma si tratta soltanto della remissione della depressione, a cui magari subentra un periodo di euforia. Non sarebbe quindi strano se vi fossero altri cambiamenti altrettanto bruschi a seguire questo primo.
non ci trovo niente di strano che un disturbo possa svilupparsi da un giorno all'altro. Esistono depressioni che si sviluppano a esaurimento, quindi gradualmente perdendo energie e spinta, e altre forme in cui c'è una specie di viraggio (che rende l'idea, come un timone che bruscamente cambia posizione). Sono forme in genere diverse biologicamente e che rispondono a terapie un pò diverse.
"Ingarbugliata dentro" spero non sia un'espressinoe usata dal medico, o spero che fosse un'espressione in mezzo ad un discorso più preciso. Una psicologa non poteva comunque prescriverle farmaci. Tenga presente che i colloqui nella depressione non sono terapeutici, mentre una tecnica precisa di tipo psicoterapico può essere utile, ma non a risolvere i sintomi depressivi in atto.
Ovviamente la depressione è uno stato mentale, che la persona può decidere di curare perché gli comporta sofferenza o vivere come un passaggio esistenziale, ammesso che vi trovi una lettura di questo tipo. Peccato che durante la depressione spesso si prendano decisioni di rottura o di ritiro ispirate ad un'aridità emotiva, ad un pessimismo e ad un senso di inutilità e impotenza che magari sei mesi dopo spariscono. In genere in questi casi uno attribuisce al cambiamento la "rinascita", ma si tratta soltanto della remissione della depressione, a cui magari subentra un periodo di euforia. Non sarebbe quindi strano se vi fossero altri cambiamenti altrettanto bruschi a seguire questo primo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile Dr.Pacini la ringrazio per la risposta, avrei solo alcuni dubbi che mi attanagliano, se e' vero, come afferma Lei, che non sempre un approccio farmaceutico immediato e' "sintomo" di guarigione e se e' anche vero che magari la dottoressa che ha preso in cura la mia convivente stia utilizzando un altro metodo di cura (psicoterapia?) e' altrettanto vero che questa cosa ha scaturito un rifiuto totale nella convivenza con me un rifiuto ad accettare e affrontare insieme questa "fase", indubbiamente difficile, della nostra vita, mi chiedo se e' normale doversi allontanare uno dall'altra per poter superare questa crisi.
Cordialmente.
Cordialmente.
[#3]
Non posso entrare nel merito della vostra relazione perché ne sapete di più voi.
Molto spesso i rapporti tra le persone risentono degli sbalzi d'umore. Però il "disturbo" per quanto vi possano essere segni evidenti di modificazioni nel comportamento e nell'atteggiamento della persona, è definito tra il paziente e il medico a cui si rivolge. Quindi chissà che diagnosi è stata fatta. Forse nessuna, anche se un colloquio per uno psichiatra è sufficiente per formulare una diagnosi di depressione, che è una diagnosi comunque "di fase", non di malattia.
Non è che un approccio potrebbe non portare a guarigione. Se si tratta di depressione a brusco sviluppo una psicoterapia come primo intervento senza altro, in ambito non medico non è una ottima scelta. Del resto però se la psicologa non è medico, non può diagnosticare una depressione così come la intendiamo in medicina, poiché ha una formazione di altro tipo.
Molto spesso i rapporti tra le persone risentono degli sbalzi d'umore. Però il "disturbo" per quanto vi possano essere segni evidenti di modificazioni nel comportamento e nell'atteggiamento della persona, è definito tra il paziente e il medico a cui si rivolge. Quindi chissà che diagnosi è stata fatta. Forse nessuna, anche se un colloquio per uno psichiatra è sufficiente per formulare una diagnosi di depressione, che è una diagnosi comunque "di fase", non di malattia.
Non è che un approccio potrebbe non portare a guarigione. Se si tratta di depressione a brusco sviluppo una psicoterapia come primo intervento senza altro, in ambito non medico non è una ottima scelta. Del resto però se la psicologa non è medico, non può diagnosticare una depressione così come la intendiamo in medicina, poiché ha una formazione di altro tipo.
[#4]
Utente
Sono ad un bivio, parlando con la mia psichiatra ho avuto il suggerimento di andare con la mia (ex?)compagna a fare un consultorio assieme per vedere il da farsi, pero' il mio medico di base invece mi dice che per il bene della mia salute dovrei "semplicemente" dimenticarmi della mia Lei perche', a detta del medico, la storia e' finita e devo pensare solo a me stesso.
Ora i dubbi sono questi: provare anche questa strada (del consultorio) e vedere come vanno le cose?? sempre che poi Lei accetti, oppure ascoltare il mio dottore e lasciar perdere il tutto?? vendere la casa e tutto il resto e metterci semplicemente "una pietra sopra?"... io amo ancora moltissimo questa persona che ha condiviso con me 11 anni della nostra vita ma se Lei in questo momento vuole rimaner sola perche' ha indubbiamente dei problemi suoi e da quello che ho capito non imputabili a me (questo e' stato chiarito da Lei stessa) io non so se ho la forza di aspettare e magari fra 3 mesi dover comunque mollare tutto.
Ringrazio anticipatamente per un'eventuale risposta.
Ora i dubbi sono questi: provare anche questa strada (del consultorio) e vedere come vanno le cose?? sempre che poi Lei accetti, oppure ascoltare il mio dottore e lasciar perdere il tutto?? vendere la casa e tutto il resto e metterci semplicemente "una pietra sopra?"... io amo ancora moltissimo questa persona che ha condiviso con me 11 anni della nostra vita ma se Lei in questo momento vuole rimaner sola perche' ha indubbiamente dei problemi suoi e da quello che ho capito non imputabili a me (questo e' stato chiarito da Lei stessa) io non so se ho la forza di aspettare e magari fra 3 mesi dover comunque mollare tutto.
Ringrazio anticipatamente per un'eventuale risposta.
[#5]
Come le ho detto, non ho opinioni né consigli sulla sua situazione sentimentale.
Le mie risposte erano relative a ciò che di psichiatrico si poteva ipotizzare e dedurre rispetto alla storia che mi ha raccontato.
Non riguardava Lei eventualmente. Forse è opportuni chiedere ad uno psicologo nella sezione psicologia.
Le mie risposte erano relative a ciò che di psichiatrico si poteva ipotizzare e dedurre rispetto alla storia che mi ha raccontato.
Non riguardava Lei eventualmente. Forse è opportuni chiedere ad uno psicologo nella sezione psicologia.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.7k visite dal 31/07/2008.
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