Ricovero psichiatrico volontario
Buongiorno e grazie anticipatamente ai professionisti che vorranno fornirmi una risposta. Ho 40 anni e ho sempre avuto in vita mia problemi di depressione che ho volutamente nascosto ai miei famigliari per non farli spaventare. Vivo in una famiglia senza padre e quindi ho optato per tenere allo scuro della questione chi mi vuole bene, per non gravarli ulteriormente di un problema che comunque non potrebbero affrontare/risolvere. Specifico che non mi sono mai rivolto a specialisti prima d'ora, se non saltuariamente a uno psicologo, per poche sedute, interpellato comunque solamente per una particolare sfaccettatura del mio problema (la tendenza a procrastinare per paura le decisioni emotivamente difficili). Oggi mi trovo a dover accettare la cruda realta': dopo mesi che sto male da morire e medito il suicidio (che non posso attuare anche solo per il fatto che sono consapevole che peggiorerei la situazione dei miei cari) mi sono deciso ad agire e sto valutando la possibilita' di farmi volontariamente ricoverare in una struttura psichiatrica. Le domande che vorrei porre sono due:
Uno: come e' possibile farsi ricoverare se il medico di base che mi cura non sa nulla di tutto cio' e, anzi, e' una persona che tende a minimizzare ogni cosa? E' capitato in passato che tale medico, stimabile per carita', si esprimesse in maniera non propriamente positiva verso la categoria degli psicologi.
Due: vorrei valutare la possibilita' del ricovero, ma non e' che posso assentarmi mesi da casa senza che la mia famiglia lo scopra e, comunque, non vorrei trovarmi nella posizione di essere obbligato a rimanere "ospite" della struttura fino a che i medici decidano di lasciarmi tornare a casa.
Grazie ancora a tutti i professionisti che vorranno delucidare sulla questione.
Uno: come e' possibile farsi ricoverare se il medico di base che mi cura non sa nulla di tutto cio' e, anzi, e' una persona che tende a minimizzare ogni cosa? E' capitato in passato che tale medico, stimabile per carita', si esprimesse in maniera non propriamente positiva verso la categoria degli psicologi.
Due: vorrei valutare la possibilita' del ricovero, ma non e' che posso assentarmi mesi da casa senza che la mia famiglia lo scopra e, comunque, non vorrei trovarmi nella posizione di essere obbligato a rimanere "ospite" della struttura fino a che i medici decidano di lasciarmi tornare a casa.
Grazie ancora a tutti i professionisti che vorranno delucidare sulla questione.
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Prima di giungere al ricovero la situazione andrebbe valutata da uno specialista in psichiatria che possa considerare anche l'opportunità di trattamento al di fuori di ambiente di ricovero.
Qualora si dovesse optare per un ricovero comunque andranno informati sia il medico di base che la sua famiglia.
Qualora si dovesse optare per un ricovero comunque andranno informati sia il medico di base che la sua famiglia.
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Un ricovero psichiatrico può essere proposto dallo specialista ma il medico di base ha la facoltà di indirizzarla come crede.
In ogni caso, la valutazione al ricovero va fatta dallo specialista e non in considerazione di una sua supposizione.
In ogni caso, la valutazione al ricovero va fatta dallo specialista e non in considerazione di una sua supposizione.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 44.7k visite dal 14/07/2014.
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