Depressione e vita di coppia

Gent.mi,
chiedo se gentilmente potete darmi qualche consiglio. 4 mesi fa ho iniziato una "relazione" col mio amico di vecchia data (da 10 anni) ma proprio dal primo incontro lui mi ha confidato di essere depresso ed in cura dallo specialista. La nostra "storia" è così continuata tra mille dubbi e incertezze, all'inizio io non capendo probabilmente a fondo lo stato del suo malessere, ho deciso di troncare quella che era diventata una relazione già compromessa prima ancora di nascere. Poi a distanza di un mese o poco più ho cercato di riprendere le fila di un discorso interrotto. In realtà sentivo il bisogno di stargli vicono e ho capito che non potevo pretendere da lui risposte e comportamenti certi, quando lui per prima cosa deve fare un percorso personale che gli permetta prima di tutto di ritrovare se stesso. Così dopo aver rotto il muro di silenzio che si era creato, ho cercato di rispettare i suoi tempi e spazi, senza chiedergli niente ma semplicemente aspettando che lui si sentisse libero di farsi sentire quando stava meglio. dopo un mese più o meno che non ci vedevamo, l'altra sera mi ha fatto una bellissima sorpresa, e senza dirmi niente, si è fatto trovare davanti la porta di casa mia alle 11 di sera poco prima che andassi a dormire. Si è fatto 100km perchè, mi ha detto: "aveva voglia di rivedermi", siamo stati assieme tutta la notte, per me è stato meraviglioso, e penso anche per lui,anche se si è presentato il problema che già avevamo vissuto le altre volte che ci siamo visti. Lui infatti ha problemi di erezione (penso dettati dalla depressione) e questo non ci ha permesso di vivere il nostro rapporto fino in fondo. Ovviamente per me non è stato un dramma ne una frustazione, capisco che oltre la stanchezza fisica, credo che la depressione sia la causa prima e penso che sia una cosa che si risolverà. Ma allo stesso tempo penso che in lui questo gli abbia creato invece, ulteriore sofferenza e frustazione nonostante io abbia cercato di rassicurarlo. In questi 3 giorni, da quella sera, mi ha chiamata solo una volta proprio quando io non potevo trattenermi al telefono, perciò abbiamo chiuso subito. Già dal saluto però ho capito che non stava bene, come lui stesso mi aveva anticipato quando ci siamo visti, penso che gli siano venuti i soliti dubbi,incertezze e sensi di colpa per l'altra sera. Quando ho provato a richiamarlo non ha risposto(sicuramente era impegnato a lavoro) poi però non mi ha più richiamata. Stò cercando di non assillarlo e di lasciargli il tempo e gli spazi, evitando di cercarlo io se non quando, come l'altra sera, mi cerca lui, ma ho paura allo stesso tempo di comunicargli un messaggio di "abbandono" o distacco visto anche quello che è successo, che credo per lui sia abbastanza importante (come uomo). potete consigliarmi?faccio bene ad aspettare che si faccia vivo solo lui, confermandogli in quelle occasioni il mio aiuto e la mia presenza?o dovrei anche io farmi presente in maniera autonoma? rischiando però di essere invadente?
La ringrazio.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

la sintomatologia del suo amico puo' essere rappresentata da numerose fasi in cui non si ha il bisogno di vedere nessuno a fasi in cui si sente il bisogno di farlo, in funzione del compenso del trattamento o di fenomeni di altro genere qualora la diagnosi non sia propriamente depressiva.
In questi casi e' sempre utile mettere dei paletti rispetto alle relazioni che si creano piuttosto che creare incertezza in entrambi.
Chiarisca da subito le sue intenzioni e comprenda le intenzioni dell'altro in modo da poter instaurare un valido rapporto di coppia.

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gent.mo Dr Ruggiero,
la ringrazio per la cortese attenzione.
In effetti sin da subito abbiamo parlato di quello che era successo, e di quello che sarebbe giusto o sbagliato. Ma lui mi ha detto che si trova in uno stato di completa confusione e che non sa se con me stà facendo bene o male, ben sapendo che comunque nutre per me dell'affetto sincero e profondo. Mi ha chiesto da sempre per questo del tempo e la pazienza per far si che riesca a chiarirsi nei suoi sentimenti verso di me, perchè non vuole correre il rischio di farmi star male. Mi ha sempre ripetuto cose negative, tipo che non andremo avanti con questa storia, che io prima o poi mi stufferò di lui, che stiamo prendendo un abbaglio, che non andremo daccordo..etc etc...credo che questi pensieri siano più che altro dettati dalla depressione piuttosto che dalla visione reale dei suoi sentimenti o aspettative su di un "pobabile e posibile noi". Io vorrei stargli vicina anche in questo momento difficile senza pesare le sue possibili "carenze" se ciò deve e può servire a non perderci, posso chiedergli altro in questo stato?non credo....già che ha bisogno di aiuto?pensa stia sbagliando?