Depressione e ira

Salve, scrivo per avere un parere sulla situazione del mio compagno. Da circa un anno gli è stata diagnosticata una lieve depressione e prescritto cipralex. Ha iniziato con dose minima 5 gocce e ha incrementato la dose nell' arco di sei mesi fino ad 8. Ha poi iniziato a diminuire il dosaggio, in maniera graduale e controllata fino a riportarlo a 5 attualmente. Premetto che stargli vicino è molto faticoso e talvolta avvilente ma con molta pazienza e dei buoni amici ci si riesce. Ho notato che nel diminuire il dosaggio anche solo di una unità, aveva dei comportamenti eccessivi. Di base ha un temperamento iroso direi, prendete le mie parole come le usa un uomo della strada, ma ultimamente, oltre ad avere momenti di grande sconforto in cui mi chiede aiuto o mi accusa di tutti i suoi mali e soprattutto dei suoi insuccessi, per cose banali come una parola che non gli torna, scatta esageratamente, tende a dire cose crudelissime e a riversare la rabbia su oggetti. più cerco di rassicurarlo più si arrabbia. Non vuole parlare con me. Sospetto che avrebbe bisogno di una terapia non farmacologica ma che gli tiri fuori quello che ha dentro. La mia vita va avanti ma poiché siamo giovani e all' inizio delle nostre carriere, per le quali abbiamo sudato anni sui libri, io vorrei fare qualcosa per lui, non posso assistere alla sua autodistruzione. In sintesi passa dall' entusiasmo allo sconforto e alla rabbia per motivi davvero futili, basta un niente insomma per farlo esplodere. Ci mette almeno un' ora a calmarsi, se va bene Ha molte frustrazioni perché è bloccato e in più ha una sorta di doppio che frequenta chat, nonostante abbiamo una grande affinità nell' intimità. Dice di aver bisogno di conferme talvolta. Può sembrare strano forse ma io tengo solo al suo bene e quindi accetto solo che assecondandolo non risolverò mai nulla. Ho capito che posso stargli vicino ma non aiutarlo e credo lui abbia bisogno di aiuto. Mi sbaglio? O tutto questo può addebitarsi al farmaco? Chiedo per ignoranza naturalmente. Grazie in anticipo
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
il potere taumaturgico del "tirar fuori quel che si ha dentro" è tutto da dimostrare ancora oggi. Certo, "sfogarsi" spesso ci fa sentire meglio ma questo vale sia che soffriamo di disturbi dell'umore, di gastrite, di ipertensione e così via. Guariremmo tutti con poche sedute di psicoterapia. Questa, la psicoterapia, è molto spesso efficace ma nelle fasi "acute" come sembra essere ora quella del suo compagno il più delle volte i farmaci sono necessari.
Ridurre un farmaco serotonergico quando il paziente non sta ancora bene può dar origine ad un aumento dell'irritabilità ma mi pare di capire che questa sia già temperamentale. Questa condizione di solito non si tratta con un antidepressivi e basta, per qualche settimana occorre associare due farmaci insieme come un qualsiasi psichiatra esperto saprà fare. Una volta stabile e tornato ad essere la persona di prima ben venga una psicoterapia e se possibile una riduzione dei farmaci
Cordialità

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

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Dr. Piergiorgio Biondani Medico di base, Psichiatra, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 56
Gentileutente,
la sua difficoltà di convivere con una persona cui è stata diagnosticata una depressione è comprensibile e molto spesso si assiste proprio come nel suo caso ad una destabilizzazione del partner,sottoposto a continui e apparentemente immotivati cambiamenti di umore.
In linea generale si può dire cheil dosaggio del farmaco assunto è al disotto della dose abitualeconsigliata dalla ditta produttrice,ma qui sitratterà probabilmente di una scelta del suo specialista curante dettata da considerazioni che a distanza non è possibile valutare.
Tenga inoltre presente che dal punto di vista psicodinamico spesso al di sotto di uno stato depressivo ci possono essere delle dinamiche aggressive dirette verso sè stesso o gli altri,non ben controllate.La possibilità di un approccio psicoterapico potrebbe essere valutata,sempre assieme al suo Psichiatra di fiducia.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

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Utente
Utente
Grazie per le risposte. Credo che la dose possa dipendere dal fisico, si tratta di un uomo magro di 56 k, ma questo non spetta a me. Si per me è difficile, è come sedere su una bomba più o meno. Tuttavia conduco la mia vita in maniera equilibrata. Normalmente direi che il mio compagno è un grande egoista ma credo questo dipenda dalla depressione. Ciò che mi preoccupa di più non è il nostro rapporto ma la sua inconsapevolezza perché credo da come parla che lui non si renda conto di non aver superato il problema. Gli ho consigliato di rivolgersi a un altro specialista, più vicino e di prendere su di se la responsabilità della sua guarigione, ma non mi ascolta, cosi ho smesso di dirglielo. Credo di aver fatto anche io molti errori ma sono certa di non poter essere la causa della sua depressione, come qualche volta dice. Comunque grazie, spero in una presa di coscienza e in qualcosa di risolutivo.
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
Non rinunci, psicoterapia o farmaci, o entrambi. Lei sicuramente non ha colpe, gli sta vicino, non può fare molto altro
Magari gli dia una tregua ma appena possibile è bene che lui si faccia aiutare