Ruminazione mentale
Salve gentili medici, sono un ragazzo di 27 anni, per fortuna, in buona salute, atletico, con una buona vita sociale, una fidanzata, nessun problema in famiglia, bravo negli studi... insomma, non ho nessun problema particolare, anzi la mia vita mi piace. Se non fosse per un dettaglio che sta diventando enorme: la ruminazione mentale. Da ottobre, dopo un piccolo evento traumatico in auto, ho iniziato a sviluppare l'ossessione di aver fatto del male a qualcuno o di poter fare del male senza magari accorgermene. Questi pensieri sono diventati totalizzanti, tarmano, non mi fanno essere lucido e mi riempiono con una sensazione quasi opprimente di senso di colpa. In maniera tempestiva mi rivolsi al mio neurologo-psichiatra di famiglia (a cui mi ero rivolto per curare una brutta cefalea) e mi diede inizialmente xanax a rilascio prolungato. Niente. I sintomi peggioravano accompagnati da tipici sintomi depressivi (calo del tono dell'umore, astenia, sonnolenza, calo della libido). Mi diede allora xanax gocce 10 mattina e dieci sera più sereupin 20 mg/die. Niente, nessun cambiamento. Aumentato il sereupin a 30 mg/die che è quello che prendo attualmente (assieme allo xanax, certamente) ma non sento miglioramenti, ad essere pignoli sento che l'umore è tornato un po' su ed ho voglia di riprendere la vita in mano (cosa che prima non accadeva), con nuovi progetti e nuove esperienze ma vado a sbattere contro questo muro delle ossessioni. Anzi, vi dirò di più mi sento in un loop di negatività, come assuefatto, come se la mia mente non ne potesse fare a meno e iniziasse ad INVENTARE ossessioni pur di struggersi. Ovviamente sento che il dispendio di energie atte a queste ruminazioni è veramente notevole.
Ah, da un po' di tempo sto facendo un percorso di psicoterapia ma sento che non mi sta servendo a nulla. Non voglio assolutamente sminuire la categoria, anzi! Adoro la psicoterapia. Ed è proprio per questo che sento che non mi sta servendo. Leggo tanto, studio, mi informo... sono pienamente consapevole di quello che mi sta accadendo e lo psicoterapeuta me lo conferma soltanto.
Come pensate possa procedere?
Grazie e buon lavoro!
Ah, da un po' di tempo sto facendo un percorso di psicoterapia ma sento che non mi sta servendo a nulla. Non voglio assolutamente sminuire la categoria, anzi! Adoro la psicoterapia. Ed è proprio per questo che sento che non mi sta servendo. Leggo tanto, studio, mi informo... sono pienamente consapevole di quello che mi sta accadendo e lo psicoterapeuta me lo conferma soltanto.
Come pensate possa procedere?
Grazie e buon lavoro!
[#1]
Il neurologo ha formulato una diagnosi?
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Gentile utente,
Mi guardo bene dal ritenere qualsiasi persona che non conosco negligente, così come non ho dubbi che lo stesso specialista abbia formulato una diagnosi prima di prescrivere una terapia, anche se non l'ha completamente esplicitata. La mia richiesta era collegata alla necessità di acquisire maggiori informazioni sulla sua situazione, non essendo possibile ricavare un ipotesi diagnostica definita da poche righe scritte online e da una terapia farmacologica.
Ad ogni modo, chiarita la motivazione della mia domanda, posso dirle che, nel caso si tratti di un disturbo di natura ossessiva, l'efficacia della terapia farmacologica può richiedere più tempo per manifestarsi, rispetto agli effetti sull'umore o, ancora, può richiedere dosaggi diversi della stessa molecola. Occorrerà quindi confrontarsi con lo specialista ai tempi prestabiliti per valutare le strategie da seguire. Se vuole ci aggiorni.
Cordiali saluti
Mi guardo bene dal ritenere qualsiasi persona che non conosco negligente, così come non ho dubbi che lo stesso specialista abbia formulato una diagnosi prima di prescrivere una terapia, anche se non l'ha completamente esplicitata. La mia richiesta era collegata alla necessità di acquisire maggiori informazioni sulla sua situazione, non essendo possibile ricavare un ipotesi diagnostica definita da poche righe scritte online e da una terapia farmacologica.
Ad ogni modo, chiarita la motivazione della mia domanda, posso dirle che, nel caso si tratti di un disturbo di natura ossessiva, l'efficacia della terapia farmacologica può richiedere più tempo per manifestarsi, rispetto agli effetti sull'umore o, ancora, può richiedere dosaggi diversi della stessa molecola. Occorrerà quindi confrontarsi con lo specialista ai tempi prestabiliti per valutare le strategie da seguire. Se vuole ci aggiorni.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.4k visite dal 01/07/2014.
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