La psicoterapia ma vorrei avere un altro consiglio
Gentile Dottore,
la ringrazio per la sua attenzione. Il mio problema è questo: mi sento in imbarazzo in mezzo agli altri. Ho avuto problemi di separazione dei miei genitori negli ultimi dieci anni. Inoltre le amicizie troppo spesso si sono rivelate dapprima una delusione e poi una pugnalata. Il mio imbarazzo e la paura mi hanno portata a isolarmi. Ultimamente soprattutto mangio poco peso appena 45 Kg per 165 cm di altezza. Il mio dottore mi dice che sto diventando anoressica. Son sempre stata magra ho perso due chili in due mesi in seguito a stress. Inoltre ho formicolio a una gamba e ho avuto 4 o 5 giorni di fitte sotto lo sterno all'altezza dello stomaco. Simili a un'emozione forte ma ripetuta e fastidiosa come un dolore quasi fisso. Ho una carriera lavorativa che dovrò intraprendere a breve e ho paura che gli altri notino la mia timidezza ho paura di far brutte figure e che mi venga ansia incontrollata nei momenti più banali. La psichiatra mi ha consigliato il seurepin ma ho paura non voglio diventare schiava di questo farmaco. E' solo che ultimamente penso spesso di voler morire non vedo uno spiraglio di luce intorno. Il fatto di aver perso questi chili mi porta a chiudermi in una malattia immaginaria dalla quale talmente demoralizzata non riesco a uscire. Non ho mai vomitato e vorrei avere qualche chilo in più. Non ho la fissa delle modelle. Questi mesi son dovuta rientrare a casa con i miei genitori e ho "stranamente" dimagrito. Non ho i miei spazi mi sento sola. Le amiche hanno il ragazzo. Le poche amiche di cui mi fido. Altri amici lavorano per cui quando sto a casa i pensieri rimangono fissi e quando mi siedo a tavola per mangiare mangio poco. Così mi ritrovo ad avere fame arretrata di un mese e mai compensata. Mi deprimo e mi sento in colpa per essere magra. Allo stesso tempo niente sembra motivarmi vorrei solo dormire per non sentirmi triste. Il mio imbarazzo insensato poi. Molte volte mi rattristo senza motivo. E' come se per me fosse impossibile essere felice. L'imbarazzo che si manifesta sia con persone conosciute e aumenta con chi non si conosce. Molte volte mi dicono che il mio problema è dovuto alla mia sensibilità e che dovrei imparare ad amarmi per quello che sono. Invidio chi esce tranquillo e parla con tutti senza timidezza. Oramai esco di meno e ho perso ogni interesse nel curarmi e nel vestirmi vedo uno scheletro che scompare giorno dopo giorno e che si vergogna per questo. Non ritengo di essere anoressica ma di avere un periodo di svolta lavorativa di cambiamenti e di delusioni passate che sono una cicatrice dolorosa da trasportare. Ritengo che questo mio modo d'essere sia un disperato bisogno di aiuto e di cambiare ambiente per non pensare, staccare. Il mio dubbio più grande è: perché LE ALTRE ragazze escono tranquillamente e io al pensiero di dover uscire e affrontare altre persone e ancor peggio stare al centro dell'attenzione ho attacchi di ansia e vorrei stare sola? Sto davvero male spero di ricevere una sua risposta. Come ho scritto sopra vado dal medico e devo iniziare la psicoterapia ma vorrei avere un altro consiglio.
La ringrazio per l'attezione
Saluti
la ringrazio per la sua attenzione. Il mio problema è questo: mi sento in imbarazzo in mezzo agli altri. Ho avuto problemi di separazione dei miei genitori negli ultimi dieci anni. Inoltre le amicizie troppo spesso si sono rivelate dapprima una delusione e poi una pugnalata. Il mio imbarazzo e la paura mi hanno portata a isolarmi. Ultimamente soprattutto mangio poco peso appena 45 Kg per 165 cm di altezza. Il mio dottore mi dice che sto diventando anoressica. Son sempre stata magra ho perso due chili in due mesi in seguito a stress. Inoltre ho formicolio a una gamba e ho avuto 4 o 5 giorni di fitte sotto lo sterno all'altezza dello stomaco. Simili a un'emozione forte ma ripetuta e fastidiosa come un dolore quasi fisso. Ho una carriera lavorativa che dovrò intraprendere a breve e ho paura che gli altri notino la mia timidezza ho paura di far brutte figure e che mi venga ansia incontrollata nei momenti più banali. La psichiatra mi ha consigliato il seurepin ma ho paura non voglio diventare schiava di questo farmaco. E' solo che ultimamente penso spesso di voler morire non vedo uno spiraglio di luce intorno. Il fatto di aver perso questi chili mi porta a chiudermi in una malattia immaginaria dalla quale talmente demoralizzata non riesco a uscire. Non ho mai vomitato e vorrei avere qualche chilo in più. Non ho la fissa delle modelle. Questi mesi son dovuta rientrare a casa con i miei genitori e ho "stranamente" dimagrito. Non ho i miei spazi mi sento sola. Le amiche hanno il ragazzo. Le poche amiche di cui mi fido. Altri amici lavorano per cui quando sto a casa i pensieri rimangono fissi e quando mi siedo a tavola per mangiare mangio poco. Così mi ritrovo ad avere fame arretrata di un mese e mai compensata. Mi deprimo e mi sento in colpa per essere magra. Allo stesso tempo niente sembra motivarmi vorrei solo dormire per non sentirmi triste. Il mio imbarazzo insensato poi. Molte volte mi rattristo senza motivo. E' come se per me fosse impossibile essere felice. L'imbarazzo che si manifesta sia con persone conosciute e aumenta con chi non si conosce. Molte volte mi dicono che il mio problema è dovuto alla mia sensibilità e che dovrei imparare ad amarmi per quello che sono. Invidio chi esce tranquillo e parla con tutti senza timidezza. Oramai esco di meno e ho perso ogni interesse nel curarmi e nel vestirmi vedo uno scheletro che scompare giorno dopo giorno e che si vergogna per questo. Non ritengo di essere anoressica ma di avere un periodo di svolta lavorativa di cambiamenti e di delusioni passate che sono una cicatrice dolorosa da trasportare. Ritengo che questo mio modo d'essere sia un disperato bisogno di aiuto e di cambiare ambiente per non pensare, staccare. Il mio dubbio più grande è: perché LE ALTRE ragazze escono tranquillamente e io al pensiero di dover uscire e affrontare altre persone e ancor peggio stare al centro dell'attenzione ho attacchi di ansia e vorrei stare sola? Sto davvero male spero di ricevere una sua risposta. Come ho scritto sopra vado dal medico e devo iniziare la psicoterapia ma vorrei avere un altro consiglio.
La ringrazio per l'attezione
Saluti
[#1]
Cara amica
intanto tranquillizzati di una cosa: non sei anoressica. La perdita di peso è molto probabilmente il segno di un disturbo depressivo, che del resto è confermato dagli altri sintomi che tu elenchi. E' necessario che alla psicoterapia tu abbini una terapia farmacologica. Stai tranquilla,gli antidepressivi non provocano dipendenza.
La tua costellazione sintomatologica in genere risponde molto bene all'associazione di paroxetina (*Sereupin e molti altri) e amitriptilina (*Laroxyl *Adepril) a piccole dosi.
Auguri
dott. Paolo Carbonetti,psichiatra
intanto tranquillizzati di una cosa: non sei anoressica. La perdita di peso è molto probabilmente il segno di un disturbo depressivo, che del resto è confermato dagli altri sintomi che tu elenchi. E' necessario che alla psicoterapia tu abbini una terapia farmacologica. Stai tranquilla,gli antidepressivi non provocano dipendenza.
La tua costellazione sintomatologica in genere risponde molto bene all'associazione di paroxetina (*Sereupin e molti altri) e amitriptilina (*Laroxyl *Adepril) a piccole dosi.
Auguri
dott. Paolo Carbonetti,psichiatra
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
Gentile utente,
effettivamente lei ha gia' fatto diversi passaggi in merito a tale condizione.
Infatti, le e' stato prescritto un antidepressivo che ha deciso di non assumere e dovrebbe iniziare un trattamento psicoterapeutico.
Credo che debba essere rafforzata la fiducia nel suo medico in quanto la strada da percorrere e' proprio quella che ha gia' intrapreso.
Se si aspetta risposte diverse probabilmente e' molto insicura ma stia certa che non e' possibile ottenere risposte diverse rispetto a cio' che ha descritto.
effettivamente lei ha gia' fatto diversi passaggi in merito a tale condizione.
Infatti, le e' stato prescritto un antidepressivo che ha deciso di non assumere e dovrebbe iniziare un trattamento psicoterapeutico.
Credo che debba essere rafforzata la fiducia nel suo medico in quanto la strada da percorrere e' proprio quella che ha gia' intrapreso.
Se si aspetta risposte diverse probabilmente e' molto insicura ma stia certa che non e' possibile ottenere risposte diverse rispetto a cio' che ha descritto.
[#3]
Utente
Vi ringrazio per la risposta. Oggi ho iniziato la cura con il seurepin e spero di avere presto un miglioramento. Mangio sempre meno ad esempio a cena saranno stati dieci grammi di pasta una polpetta e acqua. Mi rendo conto che non è modo di mangiare ma non riesco ho come un blocco. Ho fame e sembra che nessun cibo mi stimoli e diventa una fatica stare a tavola. Ogni mattina bevo il latte con qualche biscotto. Penso che se continuo su questa strada andrò incontro a un conto alla rovescia per la resistenza del mio fisico. L'apatia totale verso tutto. Ho vuoti di memoria. Magari sto parlando e poi.... mi blocco non ricordo cosa stavo dicendo e allora mi sforzo e per fortuna mi ricordo. E' come essere appesi a un ramo dentro un precipizio e le mie forze per risalire sono quasi nulle. Mi sembra non ci sia motivo di vivere. Ringrazio ancora per la risposta. Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 27/07/2008.
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