Persona incapace di amare e parlare di se
Buonasera,
ho una domanda riguardante una personalità non proprio "nella norma". Da qualche tempo sto frequentando un ragazzo di 32 anni che pensavo essere solamente un po' "lento" nelle relazioni. In realtà mi ha confessato, dopo mie varie richieste di spiegazioni, di essere una persona incapace di voler bene o di amare altre persone. È un ragazzo molto attaccato al suo lavoro e disposto a rinunciare a tutti i suoi hobby, il suo tempo libero, le sue passioni e i suoi sentimenti, pur di fare carriera nel posto in cui lavora. Nonostante continui a ripetere che il suo lavoro gli provoca stress e nervosismo. So che in passato ha avuto una relazione finita male, per cui ha sofferto molto. Dopo questa storia ha avuto relazioni-lampo, che sono andate tutte a finire allo stesso modo: quando l'altra persona lo metteva nelle condizioni di dover spiegare i suoi atteggiamenti lui spariva senza più dare nessuna spiegazione a queste ragazze. Non riesce a parlare di se e dei suoi sentimenti con nessuno, neanche con gli amici. Quando deve parlare di se si blocca.
Dice di provare un forte interesse nei miei confronti e di stare molto bene con me, per questo non è sparito come ha sempre fatto. Però vuole rinunciare a me perché, prima di tutto, vuole dare la priorità al suo lavoro, in secondo luogo dice di non volere una persona al suo fianco perché nelle situazioni di stress preferisce starsene da solo (oltre a me sta allontanando varie amicizie).
Oltre a questo problema c'è da aggiungere la sua situazione familiare: un padre mancato quando il ragazzo era ancora adolescente, una madre e una sorella ossessive che lo chiamano in ogni momento della sua giornata e riescono a fargli fare quello che vogliono insinuandogli continuamente sensi di colpa (es. se non vieni qui subito ad aiutarmi vuol dire che non ti interessi della tua famiglia..).
Vorrei sapere, dato che ha questa grave difficoltà nel relazionarsi con le persone, se il suo può essere considerato un disturbo della personalità e quale potrebbe essere. C'è un modo per far si che possa rendersi conto che ha bisogno di un aiuto psicologico? Come posso comportarmi? Io ci tengo veramente a lui perché nel momento in cui, invece, stavamo insieme, lui era un uomo molto attento, gentile e capace di gesti d'affetto eclatanti. Il problema insorgeva quando gli chiedevo di parlare di se stesso.
Può uscirne e in che modo?
Grazie mille per il tempo che mi dedicherete.
ho una domanda riguardante una personalità non proprio "nella norma". Da qualche tempo sto frequentando un ragazzo di 32 anni che pensavo essere solamente un po' "lento" nelle relazioni. In realtà mi ha confessato, dopo mie varie richieste di spiegazioni, di essere una persona incapace di voler bene o di amare altre persone. È un ragazzo molto attaccato al suo lavoro e disposto a rinunciare a tutti i suoi hobby, il suo tempo libero, le sue passioni e i suoi sentimenti, pur di fare carriera nel posto in cui lavora. Nonostante continui a ripetere che il suo lavoro gli provoca stress e nervosismo. So che in passato ha avuto una relazione finita male, per cui ha sofferto molto. Dopo questa storia ha avuto relazioni-lampo, che sono andate tutte a finire allo stesso modo: quando l'altra persona lo metteva nelle condizioni di dover spiegare i suoi atteggiamenti lui spariva senza più dare nessuna spiegazione a queste ragazze. Non riesce a parlare di se e dei suoi sentimenti con nessuno, neanche con gli amici. Quando deve parlare di se si blocca.
Dice di provare un forte interesse nei miei confronti e di stare molto bene con me, per questo non è sparito come ha sempre fatto. Però vuole rinunciare a me perché, prima di tutto, vuole dare la priorità al suo lavoro, in secondo luogo dice di non volere una persona al suo fianco perché nelle situazioni di stress preferisce starsene da solo (oltre a me sta allontanando varie amicizie).
Oltre a questo problema c'è da aggiungere la sua situazione familiare: un padre mancato quando il ragazzo era ancora adolescente, una madre e una sorella ossessive che lo chiamano in ogni momento della sua giornata e riescono a fargli fare quello che vogliono insinuandogli continuamente sensi di colpa (es. se non vieni qui subito ad aiutarmi vuol dire che non ti interessi della tua famiglia..).
Vorrei sapere, dato che ha questa grave difficoltà nel relazionarsi con le persone, se il suo può essere considerato un disturbo della personalità e quale potrebbe essere. C'è un modo per far si che possa rendersi conto che ha bisogno di un aiuto psicologico? Come posso comportarmi? Io ci tengo veramente a lui perché nel momento in cui, invece, stavamo insieme, lui era un uomo molto attento, gentile e capace di gesti d'affetto eclatanti. Il problema insorgeva quando gli chiedevo di parlare di se stesso.
Può uscirne e in che modo?
Grazie mille per il tempo che mi dedicherete.
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Gentile utente,
Ma scusi, lui si lamenta di questa situazione e la vuole diversa, o no ?
Ma scusi, lui si lamenta di questa situazione e la vuole diversa, o no ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
È ambiguo perché dice che non vuole una persona al suo fianco perché, spesso, ha dei momenti in cui vuole stare completamente rinchiuso in casa da solo a riflettere e non ha voglia di dare spiegazioni. Allo stesso tempo dice di star male in questa situazione perché vorrebbe riuscire ad amare e creare una famiglia ma non ci riesce. Non riesco a capirlo, è sempre molto confuso quando parla di queste cose. Un giorno dice una cosa e il giorno dopo è capace di dire l'opposto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 25/06/2014.
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