Mi sento peggio...
Gentili Dottori, ho scritto nella sezione Psicologia il consulto "Ho paura...", che potete trovare sul mio profilo (non so se posso mettere il link).
Premetto dicendo che il 2 Luglio ho l'appuntamento da uno psichiatra, però intanto Vi voglio aggiornare su come mi sento.
Praticamente mi sento malissimo. Stamattina avrei dovuto iniziare un lavoro in una fabbrica, ma non mi sono presentata. Prima ho detto al mio fidanzato che era un lavoro noioso, ma poi gli ho confessato la verità: avevo paura di stare in mezzo agli altri operai.
E' un'ossessione. Quando sono sola in casa, cioè tutto il giorno, non sento puzza o cose del genere. Ma appena esco e mi trovo in mezzo alla gente mi sale l'ansia, inizio a comportarmi come una nevrotica, non parlo, inizio a tirare fuori salviette dalla borsa con le quali mi pulisco le mani, mi sento un termosifone e vengo colta dal panico. Ho paura di puzzare; ho paura che quando passo per strada la gente, dopo avermi incrociata, rida di me e si metta le mani sul naso. Ogni volta che vedo in TV il calcio o un film in cui un attore corre, mi chiedo sempre: "Chissà se quelli puzzano?". Cose che prima non pensavo minimamente. Perché dopo quell'esperienza per me sudore=puzza. Ed è per questo che ho paura quando cammino per strada, perché cammino così velocemente che sudo.
Mi inondo di profumi, faccio il bagno sempre prima di uscire, cerco sempre qualcuno che mi accompagni con l'auto per evitare di camminare e quindi puzzare, anche se mi inondo di profumi e deodoranti.
Da sola sto bene, ma quando si tratta di stare in mezzo a persone sconosciute, perdo il controllo.
Quelle persone in aereo mi hanno rovinato la vita. La gente ride e prende in giro, ma non sanno che rovinano una vita.
Sto pensando al suicidio, perché non posso continuare così. Sto rovinando la vita del mio ragazzo e della sua famiglia. Mi sento in colpa di aver fallito anche questo lavoro, volevo farlo, ma la paura della gente mi ha bloccato.
Quando sono uscita di casa c'erano auto, furgoni e un'auto della polizia. Il mio ragazzo mi ha detto che è successo qualcosa stanotte e la polizia gira, ma io sono convinta che erano lì per me. Perché erano proprio davanti a casa mia e dei miei suoceri? Sicuramente qualcuno ha detto loro che sono malata e loro mi seguono perché hanno paura che possa ammazzare la gente per strada, cosa che non farei mai.
Ancora ho un po' di razionalità, so che l'omicidio e il suicidio sono sbagliati, ma a volte mi sono ritrovata con il coltello sui polsi...
Sto prendendo l'Amitriptilina 50 mg dal 9/6/14 che mi ha dato il medico di base una volta di sera, ma non funziona...
Ho paura di puzzare. Ho paura della gente.
Aiutatemi, sono disperata...
Premetto dicendo che il 2 Luglio ho l'appuntamento da uno psichiatra, però intanto Vi voglio aggiornare su come mi sento.
Praticamente mi sento malissimo. Stamattina avrei dovuto iniziare un lavoro in una fabbrica, ma non mi sono presentata. Prima ho detto al mio fidanzato che era un lavoro noioso, ma poi gli ho confessato la verità: avevo paura di stare in mezzo agli altri operai.
E' un'ossessione. Quando sono sola in casa, cioè tutto il giorno, non sento puzza o cose del genere. Ma appena esco e mi trovo in mezzo alla gente mi sale l'ansia, inizio a comportarmi come una nevrotica, non parlo, inizio a tirare fuori salviette dalla borsa con le quali mi pulisco le mani, mi sento un termosifone e vengo colta dal panico. Ho paura di puzzare; ho paura che quando passo per strada la gente, dopo avermi incrociata, rida di me e si metta le mani sul naso. Ogni volta che vedo in TV il calcio o un film in cui un attore corre, mi chiedo sempre: "Chissà se quelli puzzano?". Cose che prima non pensavo minimamente. Perché dopo quell'esperienza per me sudore=puzza. Ed è per questo che ho paura quando cammino per strada, perché cammino così velocemente che sudo.
Mi inondo di profumi, faccio il bagno sempre prima di uscire, cerco sempre qualcuno che mi accompagni con l'auto per evitare di camminare e quindi puzzare, anche se mi inondo di profumi e deodoranti.
Da sola sto bene, ma quando si tratta di stare in mezzo a persone sconosciute, perdo il controllo.
Quelle persone in aereo mi hanno rovinato la vita. La gente ride e prende in giro, ma non sanno che rovinano una vita.
Sto pensando al suicidio, perché non posso continuare così. Sto rovinando la vita del mio ragazzo e della sua famiglia. Mi sento in colpa di aver fallito anche questo lavoro, volevo farlo, ma la paura della gente mi ha bloccato.
Quando sono uscita di casa c'erano auto, furgoni e un'auto della polizia. Il mio ragazzo mi ha detto che è successo qualcosa stanotte e la polizia gira, ma io sono convinta che erano lì per me. Perché erano proprio davanti a casa mia e dei miei suoceri? Sicuramente qualcuno ha detto loro che sono malata e loro mi seguono perché hanno paura che possa ammazzare la gente per strada, cosa che non farei mai.
Ancora ho un po' di razionalità, so che l'omicidio e il suicidio sono sbagliati, ma a volte mi sono ritrovata con il coltello sui polsi...
Sto prendendo l'Amitriptilina 50 mg dal 9/6/14 che mi ha dato il medico di base una volta di sera, ma non funziona...
Ho paura di puzzare. Ho paura della gente.
Aiutatemi, sono disperata...
[#1]
Gentile utente,
ha fatto benissimo a fissare l'appuntamento con lo psichiatra, che sicuramente la può aiutare: ci sono terapie efficaci per i suoi disturbi, bisogna però avere un po' di pazienza perché l'effetto non è immediato, ci vogliono almeno 3 settimane dall'assunzione del dosaggio terapeutico.
L'amitriptilina è un farmaco efficace (dopo le fatidiche 3 settimane), a dosi terapeutiche (minimo 75 mg/die), però ha molti effetti collaterali sgradevoli: bocca asciutta, stipsi, tachicardia ecc. Oggi ci sono farmaci più mirati sulla depressione e l'ansia (e le idee ossessive che l'angosciano).
Da quello che riferisce sta molto male e ha idee di suicidio: sarebbe meglio non aspettare fino al 2 luglio, chieda di anticipare la visita o si rechi al Pronto Soccorso; ne parli col suo medico di base.
Se crede, ci tenga informati.
ha fatto benissimo a fissare l'appuntamento con lo psichiatra, che sicuramente la può aiutare: ci sono terapie efficaci per i suoi disturbi, bisogna però avere un po' di pazienza perché l'effetto non è immediato, ci vogliono almeno 3 settimane dall'assunzione del dosaggio terapeutico.
L'amitriptilina è un farmaco efficace (dopo le fatidiche 3 settimane), a dosi terapeutiche (minimo 75 mg/die), però ha molti effetti collaterali sgradevoli: bocca asciutta, stipsi, tachicardia ecc. Oggi ci sono farmaci più mirati sulla depressione e l'ansia (e le idee ossessive che l'angosciano).
Da quello che riferisce sta molto male e ha idee di suicidio: sarebbe meglio non aspettare fino al 2 luglio, chieda di anticipare la visita o si rechi al Pronto Soccorso; ne parli col suo medico di base.
Se crede, ci tenga informati.
Franca Scapellato
[#2]
Ex utente
Aggiornamento:
Gentili Dottori,
con l'Amitriptlina stavo recuperando un po' la fiducia, ma poi ho iniziato a prendere la pillola anticoncezionale Desorex (non so se esiste in Italia, non vivo più lì).
Da quando la prendo, ho iniziato ad avere di nuovo una paura tremenda delle persone e la consapevolezza che tutti ce l'hanno con me.
Nel mio nuovo lavoro ho più nemici che amici, perché, appena vedo le persone guardare in mia direzione e ridere o parlottare tra di loro, automaticamente penso che ridano di me, quindi non avete idea di quanti insulti ho lanciato, creandomi, appunto, più nemici che amici. Non ce la faccio, è più forte di me.
Qualche giorno fa, tre vicini di casa volevano fare amicizia con me, ma siccome ho paura delle persone che non conosco, mi sono tappata in camera con un coltello e ho minacciato di chiamare la polizia. Il mio fidanzato è tornato a casa apposta per risolvere la situazione.
Il 1 Luglio ho avuto un colloquio con l'infermiera dello psichiatra, che mi ha riscontrato un disturbo post-traumatico da stress e messo in contatto con il dottore.
Avrei avuto l'appuntamento il 23 Luglio con il medico, ma ho dovuto rimandare al 7 Agosto per motivi di lavoro.
Però, intanto, sento il cuore che sfarfalla, sono irritabile, urlo e piango, stanotte non ho dormito e ho fatto svegliare anche il mio fidanzato. Risultato: nessuno dei due è potuto andare al lavoro oggi.
Io non posso continuare così.
Ma è possibile che la pillola mi abbia fatto così male?
L'infermiera dell'ospedale che me l'aveva data aveva parlato di irritabilità, non di un peggioramento della mia salute mentale...
PS Se ci sono errori di battitura, scusatemi. Stanotte ho camminato involontariamente sopra i miei occhiali e li ho rotti. Questo è un altro problema: non ricordo nulla, niente. Dimentico facilmente le cose, spesso ripeto le stesse cose alla stessa persona perché non ricordo di averlo detto a lei o a un altro, lascio oggetti per casa e poi dimentico di averi lasciati lì (per es. non ricordavo di aver lasciato gli occhiali sul pavimento, per questo li ho pestati involontariamente).
Non saprò mai fino a quando andrò avanti.
Vivere non ha più senso per me, soprattutto vivere così, dove odio tutti e tutti odiano me.
Gentili Dottori,
con l'Amitriptlina stavo recuperando un po' la fiducia, ma poi ho iniziato a prendere la pillola anticoncezionale Desorex (non so se esiste in Italia, non vivo più lì).
Da quando la prendo, ho iniziato ad avere di nuovo una paura tremenda delle persone e la consapevolezza che tutti ce l'hanno con me.
Nel mio nuovo lavoro ho più nemici che amici, perché, appena vedo le persone guardare in mia direzione e ridere o parlottare tra di loro, automaticamente penso che ridano di me, quindi non avete idea di quanti insulti ho lanciato, creandomi, appunto, più nemici che amici. Non ce la faccio, è più forte di me.
Qualche giorno fa, tre vicini di casa volevano fare amicizia con me, ma siccome ho paura delle persone che non conosco, mi sono tappata in camera con un coltello e ho minacciato di chiamare la polizia. Il mio fidanzato è tornato a casa apposta per risolvere la situazione.
Il 1 Luglio ho avuto un colloquio con l'infermiera dello psichiatra, che mi ha riscontrato un disturbo post-traumatico da stress e messo in contatto con il dottore.
Avrei avuto l'appuntamento il 23 Luglio con il medico, ma ho dovuto rimandare al 7 Agosto per motivi di lavoro.
Però, intanto, sento il cuore che sfarfalla, sono irritabile, urlo e piango, stanotte non ho dormito e ho fatto svegliare anche il mio fidanzato. Risultato: nessuno dei due è potuto andare al lavoro oggi.
Io non posso continuare così.
Ma è possibile che la pillola mi abbia fatto così male?
L'infermiera dell'ospedale che me l'aveva data aveva parlato di irritabilità, non di un peggioramento della mia salute mentale...
PS Se ci sono errori di battitura, scusatemi. Stanotte ho camminato involontariamente sopra i miei occhiali e li ho rotti. Questo è un altro problema: non ricordo nulla, niente. Dimentico facilmente le cose, spesso ripeto le stesse cose alla stessa persona perché non ricordo di averlo detto a lei o a un altro, lascio oggetti per casa e poi dimentico di averi lasciati lì (per es. non ricordavo di aver lasciato gli occhiali sul pavimento, per questo li ho pestati involontariamente).
Non saprò mai fino a quando andrò avanti.
Vivere non ha più senso per me, soprattutto vivere così, dove odio tutti e tutti odiano me.
[#3]
Può darsi che la terapia anticoncezionale, aggiunta all'amitriptilina che sta assumendo, abbia peggiorato la situazione, comunque la terapia è da rivalutare al più presto.
La diagnosi di Disturbo Postraumatico da Stress, fatta dall'infermiera (che in Italia non è qualificata a fare diagnosi, non so nel Paese dove sta lei) non ha senso.
Ci sono cure che la possono aiutare a riprendersi, prima si inizia e meglio è.
La diagnosi di Disturbo Postraumatico da Stress, fatta dall'infermiera (che in Italia non è qualificata a fare diagnosi, non so nel Paese dove sta lei) non ha senso.
Ci sono cure che la possono aiutare a riprendersi, prima si inizia e meglio è.
[#4]
Ex utente
Grazie mille Dottoressa Scapellato.
Vivo in Inghilterra e, prima di contattare i medici, dobbiamo sempre parlare prima con altri operatori sanitari, tipo infermieri o anche "care assistants" (penso che siano gli italiani OSS). Pensi che anche per tirare il sangue si fa un corso di due giorni e si diventa flebotomi, mentre in Italia ricordo che erano solo gli infermieri a tirare il sangue per le analisi. Qui è tutto diverso.
Comunqe, ho la diagnosi in inglese che questa infermiera mi ha "fatto".
Se vuole, glieLa posso pubblicare qui, così può capire meglio che cosa mi ha "diagnosticato".
Grazie per aiutarmi e per aver preso in carico il mio appello disperato, per me vale tanto.
Grazie ancora.
Vivo in Inghilterra e, prima di contattare i medici, dobbiamo sempre parlare prima con altri operatori sanitari, tipo infermieri o anche "care assistants" (penso che siano gli italiani OSS). Pensi che anche per tirare il sangue si fa un corso di due giorni e si diventa flebotomi, mentre in Italia ricordo che erano solo gli infermieri a tirare il sangue per le analisi. Qui è tutto diverso.
Comunqe, ho la diagnosi in inglese che questa infermiera mi ha "fatto".
Se vuole, glieLa posso pubblicare qui, così può capire meglio che cosa mi ha "diagnosticato".
Grazie per aiutarmi e per aver preso in carico il mio appello disperato, per me vale tanto.
Grazie ancora.
[#5]
Per la diagnosi di disturbo post traumatico da stress occorre un trauma, uno spavento, una situazione oggettivamente grave (es incidente stradale, terremoto, aggressione ecc) che abbia fatto temere il soggetto per la sua vita o per la vita di persone care. Questo secondo parametri utilizzati in tutto il mondo, come il DSM.
Nel suo caso ci sono idee "di riferimento" (interpretare le occhiate e le risate come riferite a lei) e disturbi fobici che fanno pensare a diverse patologie (curabili!), ma non al PTSD. E' importante che racconti al medico le sensazioni che ha nei confronti dei colleghi, che sono simili a quelle che aveva prima di iniziare la terapia.
Può darsi che intervenga un disturbo dell'adattamento (che non è il PTSD), dovuto al problema di trovarsi in un Paese straniero. Provi a inviare quello che ha scritto l'infermiera, forse intendeva stress da adattamento, e allora la cosa avrebbe un senso, ma la terapia va modificata lo stesso.
Nel suo caso ci sono idee "di riferimento" (interpretare le occhiate e le risate come riferite a lei) e disturbi fobici che fanno pensare a diverse patologie (curabili!), ma non al PTSD. E' importante che racconti al medico le sensazioni che ha nei confronti dei colleghi, che sono simili a quelle che aveva prima di iniziare la terapia.
Può darsi che intervenga un disturbo dell'adattamento (che non è il PTSD), dovuto al problema di trovarsi in un Paese straniero. Provi a inviare quello che ha scritto l'infermiera, forse intendeva stress da adattamento, e allora la cosa avrebbe un senso, ma la terapia va modificata lo stesso.
[#6]
Ex utente
Gentile Dottoressa,
scusi se non mi sono fatta più sentire.
Mi sento abbastanza meglio.
Ho visto lo psichiatra un mese fa, e poi di nuovo ieri per un controllo. Un mese fa il medico mi ha tolto l'Amitriptlina. Poi mi ha dato la Paroxetina (20 mg un mese fa, ieri me l'ha aumentata a 30 mg) e la Quietiapina (40 mg un mese fa; ieri non me l'ha aumentata perché mi ha detto che può darmi problemi con la mia insufficienza mitralica).
Il dottore mi ha diagnosticato paranoia e, soprattutto, un'ansia veramente terribile, per questo ieri mi ha aumentato la Paroxetina.
Quando gli ho chiesto dell'aereo, lui, come Lei, mi ha detto che non c'entra assolutamente nulla.
I medicinali hanno i nomi diversi qui, ma mi ricordo i principi attivi perché sono gli stessi che prendevo in Italia (in Italia ho preso, tra gli altri, Daparox e Seroquel).
Comunque, mi sento molto meglio da quando li prendo.
E, poi, Dottoressa, mi sono ricordata di una cosa: quel giorno, parlando del fatto dell'aereo, non ero io che emanavo un brutto odore, ma i miei vestiti.
Avevo addosso gli stessi vestiti per ben 5 giorni (per risparmiare sulle spese del bagaglio non avevo preso il bagaglio da stiva): nella camera dell'hotel me li toglievo, ma, siccome ero tornata in Italia dopo mesi di assenza, volevo passeggiare di nuovo nel mio Paese. Così, 5 giorni senza cambiare gli abiti, passeggiando tutti i giorni... e pensare che l'ultimo giorno in hotel avrei voluto mandarli in lavanderia, ma costava troppo...
Quando tornai a casa (qui in Inghilterra), la prima cosa che feci fu togliermi i vestiti. Ebbene, non feci subito il bagno perché notai che non ero io che emanavo quell'odore cattivo, ma erano i miei vestiti...
scusi se non mi sono fatta più sentire.
Mi sento abbastanza meglio.
Ho visto lo psichiatra un mese fa, e poi di nuovo ieri per un controllo. Un mese fa il medico mi ha tolto l'Amitriptlina. Poi mi ha dato la Paroxetina (20 mg un mese fa, ieri me l'ha aumentata a 30 mg) e la Quietiapina (40 mg un mese fa; ieri non me l'ha aumentata perché mi ha detto che può darmi problemi con la mia insufficienza mitralica).
Il dottore mi ha diagnosticato paranoia e, soprattutto, un'ansia veramente terribile, per questo ieri mi ha aumentato la Paroxetina.
Quando gli ho chiesto dell'aereo, lui, come Lei, mi ha detto che non c'entra assolutamente nulla.
I medicinali hanno i nomi diversi qui, ma mi ricordo i principi attivi perché sono gli stessi che prendevo in Italia (in Italia ho preso, tra gli altri, Daparox e Seroquel).
Comunque, mi sento molto meglio da quando li prendo.
E, poi, Dottoressa, mi sono ricordata di una cosa: quel giorno, parlando del fatto dell'aereo, non ero io che emanavo un brutto odore, ma i miei vestiti.
Avevo addosso gli stessi vestiti per ben 5 giorni (per risparmiare sulle spese del bagaglio non avevo preso il bagaglio da stiva): nella camera dell'hotel me li toglievo, ma, siccome ero tornata in Italia dopo mesi di assenza, volevo passeggiare di nuovo nel mio Paese. Così, 5 giorni senza cambiare gli abiti, passeggiando tutti i giorni... e pensare che l'ultimo giorno in hotel avrei voluto mandarli in lavanderia, ma costava troppo...
Quando tornai a casa (qui in Inghilterra), la prima cosa che feci fu togliermi i vestiti. Ebbene, non feci subito il bagno perché notai che non ero io che emanavo quell'odore cattivo, ma erano i miei vestiti...
[#7]
Mi fa piacere che stia meglio. La paroxetina e il daparox sono la stessa cosa, idem per quetiapina e seroquel.
E' importante anche che stia mettendo "in ordine" i ricordi: il disagio (reale) di portare per 5 giorni gli stessi vestiti è un pensiero ben diverso dall'idea di emanare un cattivo odore dal corpo.
Continui la terapia e i controlli, è sulla buona strada.
E' importante anche che stia mettendo "in ordine" i ricordi: il disagio (reale) di portare per 5 giorni gli stessi vestiti è un pensiero ben diverso dall'idea di emanare un cattivo odore dal corpo.
Continui la terapia e i controlli, è sulla buona strada.
[#8]
Ex utente
Grazie Dottoressa, per essermi stata vicino, almeno qui sul sito.
Inoltre il mio psichiatra mi farà mettere in contatto con un psicologo e mi introdurrà in un gruppo di supporto contro l'ansia.
Grazie ancora, il Suo aiuto per capire meglio cosa mi stava accadendo mi è stato fondamentale.
Inoltre il mio psichiatra mi farà mettere in contatto con un psicologo e mi introdurrà in un gruppo di supporto contro l'ansia.
Grazie ancora, il Suo aiuto per capire meglio cosa mi stava accadendo mi è stato fondamentale.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5.2k visite dal 24/06/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Suicidio
I dati del suicidio in Italia e nel mondo, i soggetti a rischio, i fattori che spingono a comportamenti suicidari, cosa fare e come prevenire il gesto estremo.