Chiarimenti sulla depersonalizzazione

Gentilissimi di Medicitalia,
Non so nemmeno da dove iniziare, ma vorrei premettere che il consulto che sto chiedendo non è direttamente per me, ma per il mio fidanzato con il quale sto ormai da quattro anni e mezzo.
Sono davvero in una situazione molto difficile e ho bisogno di una mano da parte di qualche professionista. Ho ovviamente cercato le informazioni delle quali avevo bisogno sul vostro sito, ma inutilmente ed ecco perché ho deciso di scrivere.
Come ho appena detto, ho una relazione lunga, duratura e apparentemente stabile con il mio fidanzato, ma in questo ultimo periodo ho il terrore che egli abbia dei fenomeni di depersonalizzazione o di derealizzazione che si avvicinano molto alla nostra realtà dei fatti.
Sul lavoro lui è tremendamente passivo nel senso che accetta tutto ciò che gli viene imposto e come giustificazione a tutto ciò sostiene che "deve farlo" o che comunque non può fare altrimenti. In tal senso mette sempre il nostro rapporto in secondo piano.
Oltre a questo in questo ultimo periodo, mentre parlo, si assenta spesso o comunque tende a non considerarmi.
E' molto affettuoso nei miei confronti, ma ci sono momenti in cui mi pare che sia su un altro pianeta, non so se mi spiego. Ovviamente ho tentato di aiutarlo e di fare chiarezza sul suo passato del quale egli parla molto poco volentieri. So solo che una decina di anni fa ha perso un suo caro amico morto in un incidente stradale.
La sua situazione famigliare appare tranquilla: la madre è molto comunicativa, suo padre equilibrato, suo fratello minore il tipico ragazzo pieno di vita.
E' per questo che non riesco a capire come mai lui sia così amorfo, asociale, incapace di relazionarsi agli altri e incapace di dimostrare affetto se non nei miei confronti. Anche con il nostro gruppo di amici lui tende sempre ad estraniarsi o comunque a non farsi trasportare dalle emozioni così in pubblico egli appare freddo quando invece con me nella vita privata sentimentale è tutto il contrario avendo invece eccessi di affetto e di amore.
In questo periodo stiamo attraversando una profonda crisi proprio per questo anche perché a causa di questa problematica il mio ragazzo non riesce a costruire nulla di concreto per il nostro rapporto.
Proprio in questi momenti di profonda crisi lui ha riconosciuto gran parte dei difetti che gli ho attribuito, ma la cosa che mi ha scossa profondamente è stata la sua ultima affermazione e cioè che per lui fino ad ora ha visto il nostro rapporto come se si trovasse in un film, aspettandosi che fosse un'altra persona a risolvere i momenti più brutti, come se lui non fosse lui.
Ha poi dichiarato davanti a me di aver percepito quasi per tutta la vita l'altro come una potenziale minaccia per la sua serenità estraniandolo (e la stessa cosa vale per i suoi genitori).

A questo punto vi chiedo che cosa posso fare per aiutarlo perché non so nemmeno se può essere controproducente chiedergli di andare da uno psichiatra...
E poi, da questo disturbo della personalità si può guarire?
Chi soffre di depersonalizzazione non è in grado di amare in realtà?
Può essere pericoloso per se stesso e per gli altri?
E' grave?

Grazie infinite e in anticipo per le vostre risposte.
Cordiali saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

non credo che ci siano validi elementi per parlare di depersionalizzazione o di disturbo di personalita'.

La diagnosi, come sempre, e' un atto medico ed ad esso deve essere demandata.

Sicuramente, devono essere messe in chiaro alcune cose del vostro rapporto.
Magari, lui e' fatto in questo modo e Lei vorrebbe un'altra persona accanto.
Se il suo fidanzato ritenesse che i suoi comportamenti, le sue percezioni, le sue modalita' di relazione possono creargli qualche problema potra' rivolgersi ad uno psichiatra.

https://wa.me/3908251881139
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Utente
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La ringrazio intanto per la risposta, vorrei specificare comunque sia che non ho avuto mai problemi sino ad ora a convivere con lui e con queste sue caratteristiche, ma devo essere sincera... mi hanno spaventato non poco le sue ultime affermazioni.
Vorrei capire sino a che punto è semplicemente un suo modo di fare, come ha detto lei, perché è proprio in virtù al bene che gli voglio che desidererei, nel caso ci fosse un disturbo, aiutarlo.
Insomma, non so più come approcciarmi e come affrontare la questione.
Cordiali saluti.