Disturbo ossessivo- compulsivo
Buongiorno, sono la figlia disperata di una donna affetta da disturbo ossessivo-compulsivo. Mia madre è stata praticamente abbandonata dalla sua psichiatra del centro psico-sociale del territorio. In pratica mi ha detto che la terapia farmacologica è già pesante ( prende zarelis 150 mg alla sera e alla mattina e olanzapina 5 mg alla sera) e che lei non sa che altro fare. Le ossessioni di mia madre sono relative alla pulizia e alla contaminazione e rende la vita difficile anche agli altri tanto che mio padre ha chiesto il divorzio qualche anno fa. Ora lei è ossessionata dall'idea di trovare un altro uomo. Questo può rientrare nella sua malattia? Inoltre posso chiedere l'invalidità? Il mio medico mi ha detto che deve essere seguita privatamente perché non possiamo rivolgerci a nessun altra strtuttura con la mutua oltre al centro psico- sociale, è davvero così?
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Gentile utente,
"pesante" non si capisce cosa voglia dire, sono due medicine e le dosi non sono quelle massime, quindi "pesante" non significa proprio niente.
Ha un disturbo ossessivo, questa è la diagnosi ? Se è così in realtà la cura non è esattamente una di quelle classiche, forse perché ne ha già fatte tante senza risultati prima ?
L'invalidità si può chiedere, è una richiesta ovviamente, poi ci sarà la valutazione.
"pesante" non si capisce cosa voglia dire, sono due medicine e le dosi non sono quelle massime, quindi "pesante" non significa proprio niente.
Ha un disturbo ossessivo, questa è la diagnosi ? Se è così in realtà la cura non è esattamente una di quelle classiche, forse perché ne ha già fatte tante senza risultati prima ?
L'invalidità si può chiedere, è una richiesta ovviamente, poi ci sarà la valutazione.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie per la veloce risposta! Si la psichiatra ha usato proprio il termine "pesante" per la cura e mi sono dimenticata di aggiungere che prende anche 15 gocce di en ogni mattina. Prima prendeva zoloft ma non ha ottenuto molti miglioramenti. La diagnosi sulla cartella clinica è disturbo ossessivo-compulsivo mentre sul piano terapeutico c'è scritto" psicosi". Possono coesistere questi disturbi?
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Gentile utente,
Quindi non è chiaro di cosa soffra. Il piano terapeutico è stato abolito l'anno scorso, comunque. Se soffre di disturbo ossessivo, ha provato una cura, ce ne sono molte altre. Idem per una psicosi anche se non meglio identificata.
Quindi non si capisce esattamente perché il caso sia considerato non più trattabile.
Quindi non è chiaro di cosa soffra. Il piano terapeutico è stato abolito l'anno scorso, comunque. Se soffre di disturbo ossessivo, ha provato una cura, ce ne sono molte altre. Idem per una psicosi anche se non meglio identificata.
Quindi non si capisce esattamente perché il caso sia considerato non più trattabile.
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La paziente ha comunque il diritto di rivolgersi al servizio pubblico di appartenenza per il trattamento della condizioni clinica lamentata.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#6]
Utente
Il problema è che il medico di base mi ha detto che per i residenti nel mio comune il centro di riferimento è quello dove è seguita e non è possibile cambiarlo. In questo centro però dicono che oltre alla terapia già prescritta non si può fare altro e le danno appuntamenti di controllo a distanza di molti mesi uno dall'altro solo dopo molte insistenze da parte nostra. Io non sono un medico ma credo che dovrebbe essere vista più spesso nelle sue condizioni. Spesso mi dice che vuole morire io sono molto preoccupata
[#7]
Gentile utente,
Per il disturbo ossessivo esistono diversi schemi di terapia farmacologica e/o cognitivo-comportamentale. Per le forme resistenti esistono alcuni schemi farmacologici e anche terapie neurochirurgiche, di più recente messa a punto.
Stiamo parlando di una paziente che risulterebbe aver provato due schemi farmacologici, la cui diagnosi non è completamente chiara perché c'è un antipsicotico seppur a bassa dose, quindi non è chiaro perché su una diagnosi di doc semplice.
In ogni caso, che "non si può fare altro" oltre la terapia già prescritta non è chiaro per quale motivo.
Per il disturbo ossessivo esistono diversi schemi di terapia farmacologica e/o cognitivo-comportamentale. Per le forme resistenti esistono alcuni schemi farmacologici e anche terapie neurochirurgiche, di più recente messa a punto.
Stiamo parlando di una paziente che risulterebbe aver provato due schemi farmacologici, la cui diagnosi non è completamente chiara perché c'è un antipsicotico seppur a bassa dose, quindi non è chiaro perché su una diagnosi di doc semplice.
In ogni caso, che "non si può fare altro" oltre la terapia già prescritta non è chiaro per quale motivo.
[#8]
Utente
La psichiatra ha giustificato con me l'introduzione dell'antipsicotico, cosa che è avvenuta in un secondo momento rispetto allo zarelis, dicendo che serviva per cercare di farle smettere di pensare e ripetere sempre le stesse cose. Io ho un laurea in psicologia e credo di poter rincodurre quello che ripeteva nel periodo dell'introduzione dell'olanzapina a deliri. Porterò mia madre da un altro specialista e la ringrazio di avermi ridato un pò di speranza.
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"dicendo che serviva per cercare di farle smettere di pensare e ripetere sempre le stesse cose"
Sì ma se è una psicosi perché l'antipsicotico a dose bassa e la venlafaxina a dose normale ?
Mi sembra ci sia qualcosa che non quadra tra diagnosi e terapia.
Sì ma se è una psicosi perché l'antipsicotico a dose bassa e la venlafaxina a dose normale ?
Mi sembra ci sia qualcosa che non quadra tra diagnosi e terapia.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 2.6k visite dal 19/06/2014.
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