Psicoterapia cognitivo comportamentale o terapia breve strategica (nardone)?

Salve,
sono una ragazza di 22 anni e da marzo dell'anno scorso soffro di attacchi di panico.
A giugno 2013 ho iniziato una cura farmacologica che non ho mai accettato (1 compressa al giorno di xanax 0.5 a lungo rilascio e 2 cucchiaini di sereupin al giorno).
A ottobre 2013 ho iniziato una terapia cognitivo comportamentale che mi ha aiutato tanto.
Da Gennaio 2014 cerco di lasciare tutti i farmaci e psicoterapia convinta di aver risolto il problema.
Adesso è una settimana che ritorna tutto l'incubo... il bel circolo vizioso della "paura della paura"... Adesso mi ritrovo scoraggiata e senza forza per riniziare tutto da capo.
Non voglio essere dipendente da farmaci e non voglio convivere a vita con questo problema; quindi vi chiedo se la terapia breve strategica di Nardone può essere una strada che mi possa aiutare oppure riniziare la terapia comportamentale o qualsiasi altra cosa.
Grazie mille,
Cordiali saluti.
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Da quello che descrive sembra che la durata della terapia, sia quella farmacologica che quella psicologica siano stati insufficienti, rispetto a quelli che sono considerati i tempi medi. Probabilmente questo ha fatto si che il disturbo scomparisse, ma che non venisse raggiunta una remissione stabile e duratura. Se le terapie precedenti hanno dato risultati inizialmente soddisfacenti, sarebbe sensato riprendere le stesse terapie, naturalmente dopo valutazione specialistica, e portarle a termine secondo le stesse indicazioni specialistiche e non secondo le proprie sensazioni.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Grazie mille per il consulto..! Cordiali saluti
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Se vuole ci aggiorni.
Cordiali saluti
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