Necessità di aumento dose ansiolitico
Da alcuni anni per crisi d'ansia,panico,impossibilità di camminare autonomamente negli spazi aperti, ho iniziato a prendere basse dosi di EN e di antidepressivi. Nel tempo, anche per stress familiari sopraggiunti, mi son resa conto che le 4 gocce di EN iniziali non erano più sufficienti a farmi star bene, sono così passata a cinque ed attualmente a 7, su consiglio dello specialista che in realtà me ne aveva prescritte 10. Sto meglio, ma non del tutto , e sono quasi certa che se aumentassi di una o due gocce risolverei il mio problema, MA POI???? Fra un anno o due dovrei aumentare ANCORA e così via, fino alla fine dei miei giorni, rischiando dii INTOSSICARMI???? Tutti gli psichiatri concordano sull'uso dell'ansiolitico limitato per alcuni mesi, ed io , costretta ad usarli da 4/5 anni pur a basse dosi, sono veramente preoccupata ,anche per i rischi collaterali. Ringrazio e porgo cordiali saluti.
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Che antidepressivi assume, a che dosaggio e da quanto tempo?
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Utente
Buonasera, per l'esattezza ho iniziato circa 5 anni fa con 4 gocce di EN, e 20 mg di Citalopram, con buoni risultati. Con il sopraggiungere di problemi sono passata a 5 gocce di EN ,raddoppiando da 20 a 40 mg il Citalopram.. Scarso risultato. Da quasi 5 mesi sono in trattamento con i soliti 20 mg di Citalopram, 7 gocce di EN ( contro le 10 prescrittemi ,per la mia resistenza agli ansiolitici) e l'aggiunta di 10 mg di sereupin.. Il miglioramento c'è, ma non pienamente sufficiente. Faccio presente che circa due mesi fa mi è stata raddoppiata la dose di Sereupin, ma dopo poco ho avuto una crisi di panico IN PUBBLICO!!!, particolarmente violenta con grida di paura e pianto irrefrenabile. Lo specialista, prontamente informato, mi ha detto che molto probabilmente si era trattato di un evento paradosso, dovuto alla dose eccessiva del farmaco e mi ha riportato a mezza compressa. Riepilogando: 7 gocce di EN, 20 mg di Citalopram e 10 mg di Sereupin.Ma la mia DOMANDA riguarda essenzialmente l'uso dell' ANSIOLITICO , e della mia DIPENDENZA da esso.fino all'INTOSSICAZIONE !! La ringrazio.
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Gentile utente,
La mia domanda riguardante la terapia con antidepressivi, mirava a comprendere se si sta mettendo in atto una terapia che non sia soltanto sintomatica e che abbia come obiettivo la remissione dei sintomi senza la necessità di assumere ansiolitici. Se questa necessità sussiste ancora é probabile che la terapia attuale non riesca a compensare i sintomi, per cui andrebbero apportate delle modifiche c'ha abbiano, invece, questo obiettivo. Riguardo all'ansiolitico, é del tutto normale che un uso continuativo per anni della stessa molecola, obblighi, in caso si voglia ottenere copertura dei sintomi, ad aumentare la dose. Il fenomeno per il quale si é costretti ad aumentare le dosi per avere gli espressi effetti é tipico delle benzodiazepine. La dipendenza invece, consiste nella difficoltà a ridurre il dosaggio di una molecola, perché questo comporta disagi fisici e psicologici.
Sarebbe opportuno riguardare la terapia insieme allo specialista, prendendo gli opportuni provvedimenti.
Cordiali saluti
La mia domanda riguardante la terapia con antidepressivi, mirava a comprendere se si sta mettendo in atto una terapia che non sia soltanto sintomatica e che abbia come obiettivo la remissione dei sintomi senza la necessità di assumere ansiolitici. Se questa necessità sussiste ancora é probabile che la terapia attuale non riesca a compensare i sintomi, per cui andrebbero apportate delle modifiche c'ha abbiano, invece, questo obiettivo. Riguardo all'ansiolitico, é del tutto normale che un uso continuativo per anni della stessa molecola, obblighi, in caso si voglia ottenere copertura dei sintomi, ad aumentare la dose. Il fenomeno per il quale si é costretti ad aumentare le dosi per avere gli espressi effetti é tipico delle benzodiazepine. La dipendenza invece, consiste nella difficoltà a ridurre il dosaggio di una molecola, perché questo comporta disagi fisici e psicologici.
Sarebbe opportuno riguardare la terapia insieme allo specialista, prendendo gli opportuni provvedimenti.
Cordiali saluti
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Utente
Buonasera di nuovo, e grazie per la pronta risposta. Mi sembra di capire , come già sapevo, da questa sua ultima risposta che gli ansiolitici agiscano solo sul sintomo, mentre fra gli antidepressivi,( e non solo?) vi possano essere farmaci, per così dire "CURATIVI" , che possano intervenire direttamente sulle cause. Le chiederei gentilmente una conferma. E quali potrebbero essere? So che voi non potete, GIUSTAMENTE ! , prescrivere farmaci a distanza, ma almeno può darmi un orientamento ? Ed infine, nella sua esperienza, è possibile uscire dall'uso dell'ansiolitico? Grazie per il tempo che mi sta dedicando-
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Esatto. Gli ansiolitico sono soltanto sintomatico, mentre altre classi di farmaci, che accomuniamo sotto il nome di antidepressivi, riescono a garantire una remissione stabile nel medio-lungo termine. Lei attualmente assume due di questi farmaci, citalopram e paroxetina, senza però avere risultati soddisfacenti. In quest'ottica, sarebbe opportuno rimodulare la terapia, nel dosaggio o nella scelta della o delle molecole, per cercare di ottenere una remissione stabile dei sintomi, che non richieda l'uso di ansiolitico a dosi crescenti. Una volta stabilizzata la sintomatologia, sempre sotto la direzione dello specialista, si può avviare un programma di disassuefazione dalla benzodiazepina in uso.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
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Utente
Grazie infinite. La sua risposta è stata molto chiara. Seguirò il suo consiglio. Complimenti per il servizio che offrite. Fra di voi ho trovato ottimi professionisti ( anche in altri settori), disponibili ed a volte perspicaci e molto intuitivi anche da lontano e nonostante le scarse informazioni che si possono dare via e- mail. Veramente un ottimo servizio. Sentivo proprio il bisogno di esprimere queste mie congratulazioni. Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3k visite dal 15/06/2014.
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