Una vostra risposta aiutatemi

buon giorno volevo una sua risposta ho avuto un ictus ischemico a novembre 2013 e per migliorare il mio umore mi hanno prescritto zoloft 50 mezza la mattina verso gennaio lo tolta gradualmente , ma ora dopo il secondo ricovero dove avevo messo tutte le mie aspettative per migliorare un pò perchè il mio lato sinistro è emiplegico le mie aspettative sono state deluse è stato un ricovero deludente ed io tempo 4 giorni sono caduta in uno sconforto tale da non avere più la forza di andare avanti di alzarmi la mattina di non avere più voglia di fare le piccole cose che riuscivo a fare non ho fame ho sempre sonno ho chiesto al medico e mi ha detto di prendere zoloft 50 una al giorno volevo sapere se posso prenderle oppure abinare qualche altro farmaco spero in una vostra risposta aiutatemi
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 57
Gentile utente,
se il suo medico che ben conosce la sua situazione per averlo visitato dal vivo,ed è al corrente anche delle eventuali terapie concomitanti da lei probabilente assunte ha consigliato una determinata cura,penso sia corretto ascoltare il suo parere.
Qualora non fosse totalmente convinto del consiglio terapeutico.potrebbe esserle utile,in considerazione della complessità della sua situazione,un parere specialistico di un collega Psichiatra di sua fiducia.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Gentile utente,
l'antidepressivo che le ha consigliato il suo medico può essere utile (ma impiega alcune settimane a fare effetto), però è importante anche un supporto psicologico, per imparare a considerare la propria condizione e le possibilità di miglioramento in modo più razionale, senza aspettative eccessive né terribili frustrazioni, che innescano una spirale negativa: sta a letto, non fa esercizio ecc e quindi peggiora. La sua disperazione è comprensibile, ma dannosa.
Deve chiedere ai medici spiegazioni chiare, quali sono i margini di miglioramento, che possibilità ci sono, e poi caso mai dimostrare ai medici che sbagliano, che lei può fare di più, insomma avere un atteggiamento attivo.

Franca Scapellato

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