Prozac, posso prenderlo?
Salve a tutti.
Cercheró di essere esaustiva:
Mi trovo in un periodo per niente semplice, ho affrontato una marea di cambiamenti non da poco, dalla separazione con mio marito, al cambio di casa (dal nord al centro luogo di origine), cambio di lavoro, interruzione di una psicoterapia e dulcis in fundo delusioni di carattere sentimentale che non hanno niente a che vedere col mio ex marito. Sto praticamente sfogando (come da prassi, da anni ormai) ogni sentimento negativo nel cibo, e ho sempre fame, per non parlare della terribile sensazione di depressione che mi porto dietro. Non ho nemmeno voglia di lavarmi, lavoro per necessità ma sclero ogni giorno finendo in lacrime. Riesco a fare un paio di settimane di dieta dove rifiorisco per un tempo limitato, dopodichè ricasco nel vortice del cibo e mi ingozzo come se non ci fosse un domani, per poi sentirmi in colpa terribilmente, vedermi un mostro e non uscire di casa neanche per buttare la spazzatura, e ovviamente il circolo vizioso è infinito: mangiare= senso di colpa e di inadeguatezza= depressione. Passo alla domanda: potrei prendere del prozac visto che di giorno in giorno i miei episodi di depressione aumentano? E il prozac potrebbe aiutarmi anche a sopperire questa fame nervosa dovuta a un malessere psicologico? Grazie mille in anticipo
Cercheró di essere esaustiva:
Mi trovo in un periodo per niente semplice, ho affrontato una marea di cambiamenti non da poco, dalla separazione con mio marito, al cambio di casa (dal nord al centro luogo di origine), cambio di lavoro, interruzione di una psicoterapia e dulcis in fundo delusioni di carattere sentimentale che non hanno niente a che vedere col mio ex marito. Sto praticamente sfogando (come da prassi, da anni ormai) ogni sentimento negativo nel cibo, e ho sempre fame, per non parlare della terribile sensazione di depressione che mi porto dietro. Non ho nemmeno voglia di lavarmi, lavoro per necessità ma sclero ogni giorno finendo in lacrime. Riesco a fare un paio di settimane di dieta dove rifiorisco per un tempo limitato, dopodichè ricasco nel vortice del cibo e mi ingozzo come se non ci fosse un domani, per poi sentirmi in colpa terribilmente, vedermi un mostro e non uscire di casa neanche per buttare la spazzatura, e ovviamente il circolo vizioso è infinito: mangiare= senso di colpa e di inadeguatezza= depressione. Passo alla domanda: potrei prendere del prozac visto che di giorno in giorno i miei episodi di depressione aumentano? E il prozac potrebbe aiutarmi anche a sopperire questa fame nervosa dovuta a un malessere psicologico? Grazie mille in anticipo
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Gentile utente,
Scusi ma chi ha deciso che debba prendere il prozac ?
Scusi ma chi ha deciso che debba prendere il prozac ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Può contattare il servizio di salute mentale dell'Asl, pagando solo il ticket, e in attesa della visita parlare col suo medico (parlare anche pochi minuti, non ordinare una medicina e basta).
Prendere una pasticca e aspettare che il disturbo passi non è una buona idea, dal momento che i suoi disturbi durano ormai da anni e il contesto ambientale e la storia personale hanno un peso importante.
Può verificare se esistono gruppi di auto aiuto per i disturbi alimentari e/o la depressione, insomma investire un po' di tempo per la sua psiche, come farebbe se avesse mal di schiena o mal di denti. E' la sua vita ad essere in gioco.
Prendere una pasticca e aspettare che il disturbo passi non è una buona idea, dal momento che i suoi disturbi durano ormai da anni e il contesto ambientale e la storia personale hanno un peso importante.
Può verificare se esistono gruppi di auto aiuto per i disturbi alimentari e/o la depressione, insomma investire un po' di tempo per la sua psiche, come farebbe se avesse mal di schiena o mal di denti. E' la sua vita ad essere in gioco.
Franca Scapellato
[#4]
Gentile utente,
Non funziona così. Il medico la visita e decide lui, non capisco secondo quale criterio è lei a dire al medico cosa dovrebbe prendere, e per quale diagnosi poi.
L'essersi documentati da fonti tipo internet non permette di sapere se e che cosa è opportuno prendere. In questi casi uno specialista in effetti è opportuno, ma come diceva la collega esistono i servizi pubblici.
Non funziona così. Il medico la visita e decide lui, non capisco secondo quale criterio è lei a dire al medico cosa dovrebbe prendere, e per quale diagnosi poi.
L'essersi documentati da fonti tipo internet non permette di sapere se e che cosa è opportuno prendere. In questi casi uno specialista in effetti è opportuno, ma come diceva la collega esistono i servizi pubblici.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.3k visite dal 07/06/2014.
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